Joseph von Eichendorff

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Joseph von Eichendorff

Joseph Karl Benedikt barone von Eichendorff nacque il 10 marzo 1788 nel castello di famiglia, a Lubowitz [Slesia superiore]. Studiò diritto e filosofia a Halle e a Heidelberg, dove conobbe Gö rres , Arnim e Clemens Brentano. Terminò gli studi a Vienna dove frequentò Friedrich e Dorothea Schlegel. Nel 1813 combattè i francesi nelle file prussiane, arruolandosi volontario. Dopo aver perso castello (1822) e patrimonio, si guadagnò da vivere come funzionario prussiano dal 1816 al 1844, anno in cui andò in pensione. Morì a Neisse il 26 novembre 1857.
Cattolico e romanticista, fu tra i poeti della restaurazione. Esordì con Presentimento e presente (Ahnung und Gegenwart, 1810, pubbl. 1815). In questo primo romanzo imitò Goethe e i romantici sti. Storia di cacce, nobili sentimenti, peregrinazioni nei bo schi selvaggi, amori, ambientato nel periodo che precede le in surrezioni antinapoleoniche. Romana la contessa coprotagonista si suicida, il conte Friedrich si ritira in convento («proprio allora magnifico sorgeva il sole», sono le ultime parole del romanzo).
Un senso quasi pagano della natura è nel macchinoso racconto La statua di marmo (Das Marmorbild, 1817). La cosa migliore da lui scritta è il racconto Dalla vita di un perdigior- no (Aus dem Leben eines Taugenichts, 1826). Eichendorff evoca il fascino di una vita spesa in sognante vagabondaggio. Un giovane figlio di mugnai abbandona la famiglia e se ne va per il mondo nutrendosi di musica con il suo amato violino, amore, dolce nostalgia, sullo sfondo di un paesaggio magico e armonioso. Dopo molti incontri e avventure, ritmate dal suo canto, si innamora di una gran dama conosciuta in un castello vicino Vienna. Riprende le peregrina zioni, fa una sosta romantica anche in Italia, poi torna in Au stria. Apprende che la giovane di cui si è innamorato non è una contessa ma la nipote del portiere del castello. I due giovani si preparano così alle nozze.
Vivace commedia piena di sottile ironia è I pretendenti (Die Freier, 1833) ispirata a Marivaux . Romanzo è I poeti e i loro compagni (Dichter und ihre Gesellen, 1834) sulle avventurose vicende di goliardi e artisti.
Eichendorff collaborò all'importante raccolta di poesia popolare "Il corno magico del fanciullo" curata da Arnim e Brentano . Dopo la pensione scrisse importanti saggi storico-letterari.

Nonostante le molte opere in prosa, fu però essenzialmente un lirico. Nei suoi Lieder, tra i più belli della produzione tedesca, celebra la misteriosa armonia tra sentimento e natura, e ne coglie al di là delle gioie dei sensi le profonde implicazioni religiose. Di qui la serenità che lo distingue dai romanticisti, la pacata ironia con cui sono descritte le vicende umane.

Contesto storico

 



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