Cesare Cantù

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Cesare Cantù

Cesare Cantù nacque a Brivio [Como] nel 1804 (morì a Milano nel 1895). Le sue idee anti-austriache gli costarono il carcere nel 1833-1834. Neoguelfo e favorevole a un sistema di autonomie locali, dopo il 1848 divenne aspramente anti-liberale e filoclericale. Insegnate, deputato (1861-1867), sovrintendente all'Ar chivio di Stato di Milano, presidente della Società storica lombarda (1874), fondatore dell'«Archivio storico lombardo», ha la sciato un numero imponente di opere.
Romanzo storico-patetico è Margherita Pusterla (1838), che lo rese famoso e fu tradotto in più lingue. Scrisse anche Racconti brianzoli (Novelle brianzole, 1883). I suoi scritti hanno una matrice moralistico- pedagogica reazionaria, ma vi sono pagine di indubbia vivacità. Sue anche una serie di opere a carattere erudito: "Gli edifizii di Milano" in cui ripercorre con curiosità episodi storici e aspetti di vita delle famiglie ricche milanesi (il testo uscì all'interno del volume di au- tori vari "Milano e il suo territorio" 1844), "La Lombardia nel sec. XVII" (1854), "Storia della letteratura italiana" (1865), "Il 'Conciliatore' e i carbonari" (1878) e una divulgativa "Storia universale" che nel 1883-1890 raggiunse i 52 volumi: opera disorganica e poco atten- dibile, ebbe però un grande successo editoriale.




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