Vissarion Grigorevic Belinskij

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Vissarion Grigorevic Belinskij

Vissarion Grigorevic Belinskij nacque a Sveaborg [vicino Helsinki] nel 1811 (morì a Pietroburgo nel 1848). Fu direttore de «L'osservatore moscovita», poi collaborò a «Gli annali patri» e a «Sovremennik» (Il Contemporaneo). Fu prima influenzato dalla filosofia di Schelling e di Fichte; aderì poi alle posizioni della sinistra hegeliana, divenendo capo dei circoli socialisti e progressisti dell'epoca. Numerosissimi i suoi articoli e saggi critici. Famoso lo "Sguardo sulla letteratura russa del 1846". Belinskij fu sempre violentemente polemico contro le tradizioni, esaminò l'opera dei maggiori scrittori russi additando come ne cessaria la fusione tra elemento artistico e impegno ideologica, nell'opera d'arte. Il pensiero di Belinskij inaugurò la diffusione di ideali morali e civili che precedette la riforma sociale degli anni '60. Fu il primo a apprezzare Gogol' di cui sostenne tutta l'opera fino a "Anime morte", dissociandosi poi clamorosamente dallo scrittore quando apparve "Brani scelti della corrispondenza con amici". Considerò l'opera di Puskin un grandioso monumento della cultura russa e dedicò a essa un intero ciclo di articoli.



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