Cino da Pistoia

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Cino da Pistoia

Cino da Pistoia, cioè Guittoncino Sighibuldi, era nato a Pistoia nel c.1270. Giurista, appartenente alla fazione dei neri, fu esiliato in gioventù per ragioni politiche. Rientrato in patria, ottenne nel 1314 la "licentia docendi" in diritto presso lo Studio di Bologna, e insegnò giurisprudenza in varie università italiche: a Siena, Perugia, Napoli ecc. fino al 1333 quando riprese la collaborazione con il governo della sua città. Morì a Pistoia nel 1336-7. Ha lasciato vari scritti giuridici in latino, tra cui una "Lettura sul codice" (Lectura super codicem, 1314).
Cino è autore di circa 165 componimenti poetici, in cui riprende temi, tecniche, metri dell'intera tradizione stilnovistica, ma con recuperi anche dei modelli provenzali, federiciani, guittoniani. E' un poeta d'amore, il suo lirismo tende a un dolce e inquieto rimembrare, con una insistita analisi psicologica pre-petrarchiana. Rispetto a Cavalcanti e ad Alighieri, l'analisi psicologica è in lui più concreta e articolata, il proposito di eleganza formale cede a tratti a un bisogno di confessione abbandonata che segna in un certo senso la crisi della lirica amorosa stilnovistica.
Contesto: stilnovismo toscano



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