Gillo Pontecorvo

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Gillo Pontecorvo

Gillo Pontecorvo era nato a Pisa il 19 novembre 1919 (morto a Roma il 12 ottobre 2006). Fratello minore dello scienziato Bruno Pontecorvo, si laureò in chimica, ma scelse di dedicarsi al giornalismo. Fu redattore del quotidiano L'Unità clandestino sotto il fascismo. Appassionato di cinema, si mise dietro la macchina da presa dopo aver visto 'Paisa" di Roberto Rossellini (1946), e dopo aver avuto anche esperienze come attore. Corrispondente da Paris, e' assistente di Yves Allegret e Joris Ivens, mentre in Italia e' aiuto di Steno, e di Mario Monicelli nella prima meta' degli anni '50. Dopo aver realizzato alcuni documentari passa alla realizzazione di film a soggetto con 'Giovanna', nel 1956, un episodio dell'antologico 'La rosa dei venti', con Yves Montand e Simone Signoret. Il suo primo film e' del 1957, La grande strada azzurra tratto dal racconto di Franco Solinas 'Squarcio'. L'opera segna l'inizio di un lungo sodalizio con Solinas, sceneggiatore dei suoi film successivi.

Del 1960 e' Kapò, ambientato in un lager nazista, con Susan Strasberg, Emmanuelle Riva e Laurent Twerzieff. Una ragazza ebrea diventa una aguzzina per sopravvivere al lager, ma l'amore per un prigioniero russo la "redime".

Pontecorvo e La Battaglia di AlgeriNel 1966 Pontecorvo con La battaglia di Algeri vince il Leone d'Oro al Festival di Venezia: con uno stile asciutto, documentaristico e carico di tensione. Il film, realizzato in collaborazione con gli stessi protagonisti della lotta di liberazione algerina, ricostruisce i sanguinosi scontri tra i para' francesi del colonnello Mathieu e i combattenti del Fronte di liberazione nazionale, avvenuti ad Algeri nel 1957. Vietata in Francia per alcuni anni, l'opera ottiene due nominations agli Oscar, per la regia e per a sceneggiatura.

Nel film successivo, Queimada, del 1969, con Marlon Brando, affronta il tema del colonialismo. Cineasta scarsamente prolifico (si autodefiniva un "cacadubbio"), realizza poi Ogro, nel 1979, sul terrorismo basco. Nel 1992 gira per la Rai il documentario Ritorno ad Algeri, una rivisitazione della citta' in un momento politico completamente mutato. Direttore della Mostra del cinema di Venezia dal 1992 al 1996, nel 1997 torna al Lido per presentare il suo cortometraggio Nostalgia di protezione. Fu poi nominato presidente di Cinecitta' Holding.

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