Woody Allen

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Woody Allen

Nato l'1 dicembre 1935 a Brooklyn [New York], il suo vero nome era Allen Stewart Konigsberg. Entrato presto nel cinema, è diventato il maggiore esponente della comicità intellettuale ebraica new-yorkese. Nato in una famiglia ebraica, non portò a compimento gli studi ma entrò presto nel mondo dello spettacolo come gagman per la tv. E' stato regista, attore, sceneggiatore (ha iniziato nel 1965 con "Ciao, Pussycat", regia di Clive Donner), autore, musicista. Ha scritto per il teatro: la commedia Provaci ancora Sam divenne nel 1972 film (regia di Herbert Ross, Woody Allen ne era anche interprete). Ha vinto un oscar nel 1977 per la regia di Io e Annie (Annie Hall, 1977) commedia autobiografica piena di nevrosi e autoindulgenza - al suo fianco in questo film Diane Keaton, in quegli anni sua partner -, nel 1986 per la sceneggiatura di Hannah e le sue sorelle (Hannah and her sisters, 1989), oltre a puntuali nominations.

Tra le sue caratteristiche sono il continuo gioco amabile tra realismo e falsificazione. In lui è un dualismo permanente tra comico e tragico, tra realtà e fiaba. Innesto di elementi della tradizione culturale ebraica nel milieu dell'intellettualità illuminata (e psicanalizzata) newyorkese. Ossessiva la presenza dell'autobiografismo e della psicoanalisi, gusto della citazione e contraffazione.

Esordisce alla regia cinematografica con la farsa Prendi i soldi e scappa (1969).

Protagonista de Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas, 1971, 81'. Con Louise Lasser) è il personaggio di Fielding Mellish (Woody Allen, attore e regista) un collaudatore tecnico che incarna l'innocente nordamericano di classe media. Si innamora di Nancy (Louise Lasser) che raccoglie firme per la lotta dei democratici dello stato latinoamericano di Bananas. Dopo la delusione d'amore, Fielding parte per Bananas, dove viene coinvolto in una serie di sventure e avventure. Satira sociale e politica, uso delle gags della tradizione del cinema comico nordamericano, ne fanno un buon film comico già tendenzialmente portato a essere qualcosa di più e di meglio. Susseguirsi di battute, il sesso uno dei temi ricorrenti, Allesn sfrutta alla perfezione la sua maschera di imbranato colto e intelligente, a metà strada tra Buster Keaton e Groucho Marx, per una trama pazza, in cui le uniche leggi sono la risata anarchica e demenziale, la satira sulle rivoluzioni politiche.

Del 1975 è Amore e guerra (Love and death). Ambientato nella Russia zarista, in piena guerra napoleonica, è in parte parodia dei classici russi. Indimenticabili i dialoghi intellettuali dei protagonisti (Woody Allen e Diane Keaton) cui segue sempre il contrappunto anacronistico e impertinente di Allen. E' un film che va oltre la parodia e la satira: Allen tenta il discorso esistenzialista, sulla morte (punto di riferimento è sempre Bergman), sulla propria tragica ebraicità.

Con "Io e Annie" apre un filone meno farsesco e più incline alla commedia, più riflessivo e capace di ironia (e autoironia). Il film diede a Allen notorietà e successo. Perfetta fusione tra commnedia e dramma, frutto di un duro lavoro di copione e poi di montaggio (inizialmente durava 4 ore, fu poi portato a 90 minuti). Fiacco, ispirato a atmosfere bergmaniane Interiors (1978) è il tentativo di Allen di uscire dalle secche della commedia, più articolato e strizzante l'occhio a Fellini in Stardust memories (1980), torna all'alta cinematografia con Manhattan (1979): una elegia newyorkese, percorsa trionfalmente dalla musica di Gershwin, miracolo di equilibrio tra cultura, autobiografia e commedia. E' questo lo stile del miglior Allen.

Tra le cose migliori di Allen, Zelig (1983). Formalmente innovativo, il film racconta attraverso un falso documentario la storia di Leonard Zelig, un personaggio che sorprende la società dei felici anni Venti con la sua capacità camaleontica di trasformarsi in qualunque persona gli sia accanto. Diventato famoso grazie a questa sua disfunzione psicologica, Zelig viene utilizzato, sfruttato e alla fine umiliato da un pubblico volubile e divoratore. Solo una persona (Mia Farrow nel ruolo della dottoressa Eudora Fletcher) comprende che Zelig è solo una persona piena di paure e insicurezze, che si nasconde dietro alle maschere del molteplice per tentare di passare inosservato, anonimo e insignificante. Doveva essere un film breve, registrato in un periodo di riposo, è invece un film in cui tutta un'epoca trova espressione. Attraverso il trucco cinematografico Zelig / Woody Allen appare accanto a papa Pio XI, Al Capone, herbert Hoover, Scott Titzgerald, Adolf Hitler. Una lucida riflessione sull'ipocrisia della società di massa e sul pericolo di interferire con le libertà individuali. L'amore salva Leonard Zelig dal continuare a essere un fenomeno da baraccone, un essere insignificante che ha senso solo come comparsa in una comunità opprimente, capricciosa e remissiva.

Film sul cinema e le sue illusioni è La rosa purpurea del Cairo (1985). Allen qui non è attore, Mia Farrow fa un'ottima interpretazione di un personaggio che ha l'ingenuità e la levità che fu della Celestina di Fellini. Cecilia va al cinema per evadere dalla realtà in cui è costretta a vivere, il marito insensibile che la maltratta, un futuro senza speranze. I film sono per lei una scusa per sognare. Più volte torna a vedere "La rosa purpurea del Cairo", storia di avventura, mistero, amore e lusso. Improvvisamente, il protagonista del film nota la presenza di cecilia ripetuta, e decide di sucire dallo schermo per conoscerla. Film tenero e doloroso, fragile, omaggio alla capacità che ha il cinema di affascinare i sonatori. Finale molto bello: Mia Farrow / Cecilia, distrutta e con le lacrime agli occhi, si siede di nuovo al cinema e il suo volto, man mano che si addentra nella storia che sta guardando, si rasserena: lunghissimo primo piano, fino all'acceno di un timodo sorriso.

In Hannah e le sue sorelle (1986) si avvale di un ottimo cast (Mia Farrow, Dianne Wiest, Barbara Herschey, Michael Caine, John Turturro, Max von Sydow): un remake di "Interiors" ma con un copione meglio riuscito. Moltiplicando i punti di vista, Allen fa una summa di tutto il suo mondo, di tutte le sue ossessioni: l'arte e la responsabilit. l'amore dentro e fuori il matrimonio, il sesso, la morte, la religione...

Nel 1987 è la volta di Settembre (September, con Mia Farrow e Denholm Elliott), mediocre: all'arrivo dell'autunno tra un gruppo di persone che ha trascorso assieme tutta l'estate emergono rancori e dissapori. Sono seguiti: il malinconico Crimini e misfatti (Crimes and misdemeanors, 1989), Alice (1990). E' stato attore protagonista in "Storie di amori e infedeltà" regia di Paul Mazursky. Atmosfere espressionistiche in Ombre e nebbia (Shadows and fog, 1992), cui seguì Mariti e mogli (Husbands and wives, 1992) che si apre con un miglioramento della battuta di Einstein: «se non gioca a dadi, con l'universo dio gioca almeno a rimpiattino». E infatti in questo film la macchina da presa (il dio interno al film) sembra giocare a rimpiattino con i personaggi del film, i fatti della vita di Gabe e Judy, Jack e Sally, Rain e Michael.

Nel 1993 esce Misterioso omicidio a Manhattan. Diretto e interpretato in un periodo particolarmente doloroso della sua vita privata - il divorzio dalla moglie Mia Farrow, che lo accusava di avere un rapporto con una delle figlie adottive -, è un film spumeggiante. Un 'auto-regalo' come lo definì Allen, un giallo capace di una sequenza esilarante tra battute e gusto della citazione. Questa la trama: Carol (Diane Keaton) ha molto tempo a disposizione, si dedica alla cucina, frequenta corsi di degustazione di vini. Il marito Larry (Woody Allen), conoscendo la fervida immaginazione della moglie non le dà retta quando questa sospetta che nel loro palazzo sia stato commesso un omicidio. Il signor House avrebbe fatto fuori la moglie, ufficialmente morta per infarto. Carol parla con l'amico scrittore Ted (Alan Alda) che accetta di seguirla nel gioco. Carol alla ricerca di indizi arriva a penetrare nella casa del vicino (citazione da Hitchcock, "Una finestra sul cortile"). I due scoprono che House si incontra di nascosto con una giovane amante e ha una strana relazione con una anziana signora nella gestione di un piccolo cinema d'essai prossimo alla chiusura. Carol intravede per caso su un autobus (che porta la scritta "Vertigo", altro film di Hitchcock) la signora House, viva, che ha preso alloggio in un alberghetto defilato. Larry a questo punto chiama la scrittrice Marcia (Anjelica Huston) che ricostruisce l'intrigo e prepara una diabolica trappola ai danni del signor House. E' un film pirotecnico, fatto di continue battute («dopo aver ascoltato Wagner viene voglia di invadere la Polonia»), e di citazioni oltre che da altri propri film, da "La fiamma del peccato" di Billy Wilder, con situazioni che ricordano oltre che films di Hitchcock quelli della serie dell'"Uomo ombra" (diretti da W.S. Van Dyke tra il 1934 e il 1944, più uno diretto da Richard Thorpe), fino alla sequenza risolutiva che è un omaggio virtuosistico a "La signora di Shangay" di Welles.

Parodia del film gangster è Pallottole su Broadway (1994). Del 1997 è Harry a pezzi: protagonista è Harry Block (Woody Allen) che si trova bloccato, senza più sapere cosa scrivere, in piena nevrosi. Allen analizza l'intimità di un artista accusato tra l'altro di utilizzare la propria vita e i propri cari come materia prima per la sua opera. Tutti lo odiano, nessuno vuole avvicinarsi alla sua demenziale esistenza. I suoi unici compagni sono i personaggi dei suoi racconti, un miscuglio di miserie ricordi e intimità inconfessabili. Indimenticabili i dialoghi con la sorella, e le sequenze in cui appare Coockie, una esotica e sboccata prostituta. Anche in questo film, una allusione bergmaniana: l'università che espulse Harry ora vuole rendergli onore, con riferimento a "Il posto delle fragole". Criminali da strapazzo (2000) continua la serie dei film di mestiere di Allen.

Filmografia Woody Allen

What's new, pussycat? (1965), attore e scenegg.
What's up, Tiger Lily? (1966, Che fai rubi?)
Casino Royale (1967), attore e scenegg.
Don't drink the water (1969), autore del testo teatrale
Take the money and run (1969, Prendi i soldi e scappa)
Bananas (1971, Il dittatore dello stato libero di Bananas)
Everything you always wanted to know about sex : but were afraid to ask (1972, Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere)
Play it again Sam (1972, Provaci ancora Sam)
Sleeper (1973, Il dormiglione)
Love and death (1975)
The front (1976, Il prestanome), attore
Annie Hall (1977, Io e Annie)
Woody Allen : an american comedy (1977), attore
Interiors (1978)
Manhattan (1979)
Stardust memories (1980)
A midsummer night's sex comedy (1982, Una commedia sexy in una notte di mezza estate)
Zelig (1983)
Broadway Danny Rose (1984)
The purple rose of Cairo (1985)
Hannah and her sisters (1986, Anna e le sue sorelle)
September (1987)
Radio days (1987)
Another woman (1988)
Crimes and misdemeanors (1989)
New York Stories (1989), episodio "Oedipus Wreck"
Alice (1990)
Scenes from a mall (1991, Storie d'amore e infedeltà), attore
Manhattan murder mystery (1992)
Shadows and fog (1992)
Husbands and wives (1992)

- Pallottole su Broadway (1994)
- Criminali da strapazzo (2000)

Contesto

Il cinema comico dopo il 1939


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