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W.E. di Madonna e A Single Man: punto di contatto

Un film di Madonna. Con Abbie Cornish, Andrea Riseborough, James D’Arcy, Oscar Isaac, James Fox. (durata 118 min. - Gran Bretagna 2011)

di Orazio Leotta - martedì 12 giugno 2012 - 5112 letture

La storia d’amore tra Wallis Simpson e re Edward, che abdicò dal trono britannico per amore di lei, già più che sufficientemente esposta ne “Il Discorso del Re”, viene ripresa da Madonna nel suo ultimo film: “W.E.-Edward e Wallis”, presentato fuori concorso alla 68° edizione della Madonnas-film-WE-will-be-re-edited-ahead-of-its-December-release[1]Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Le vicende del regnante con la pluri-divorziata americana vengono dolcemente fatte scorrere supportate da un gradevole bianco e nero interponendole con le vicende di un’altra Wally (Winthrop) che vive nel 1998 una storia coniugale apparentemente idilliaca ma che è ossessionata da quanto vissuto decenni e decenni prima dai più noti piccioncini.

Ella è solita frequentare i locali di Sotheby’s ove sono esposti i cimeli, lettere in particolare, della Simpson e di Edoardo VIII e si lascia trasportare dalla fantasia e come sognando a occhi aperti, immagina i retroscena di quella che è stata definita la più grande storia d’amore del novecento, e le sue sofferenze nella vita reale per un matrimonio che non la soddisfa vengono comparate con le sofferenze celate e mai sbandierate di una Simpson che all’improvviso si trovò tutti gli occhi del mondo addosso, giudicatori e biechi, non avendo altra colpa che quella di avere amato davvero. Di vero amore si parla anche nel fortunato A Single Man, opera prima di Tom Ford (ex Gucci). Abel Korzeniowski.jpg

Anche qui riferimenti al passato (1962), immagini in bianco e nero, color seppia e con tonalità cromatiche azzeccatissime per le ambientazioni anni ’60. Colin Firth, il personaggio centrale del film, non si dà pace per la prematura scomparsa del compagno e torna indietro con la mente rivivendo i momenti belli della sua storia, incipiente prima e poi via via consolidatasi. Il film è godibilissimo, mai stancante. E’ introspettivo, meditativo a tratti sognante, commuovente nell’anima e nella mente. Già solo per le immagini, per le atmosfere retrò, per la “tranquillità che ti impone”, nonostante alcune traumatiche vicende, lo accosti al W.E. di Madonna. Ma il trade-union più efficace sta dietro le quinte e si chiama Abel Korzeniowski, l’autore della colonna sonora. Charms, Duchess of Windsor, Abdication, Six Hours etc.., a parte il solo singolo Masterpiece scritto dalla stessa Madonna, è tutta opera sua. (Migliore canzone originale ai Golden Globe e nomination per le migliori musiche).

Così come il polacco aveva, di concerto col giapponese Colin Firth in A Single Man.jpg ShigeruOmebayashi, curato le musiche di “A Single Man” (Stillness of the Mind, Carlos, Swimming, Sunset, Clock Tick e così via). Per il lungometraggio di Tom Ford, il compositore polacco ha vinto il “San Diego Film Critics Society Award” per la migliore colonna sonora in un film. Kerzeniowski, fra l’altro, non tutti lo sanno, all’età di 32 anni, fu scelto da Giorgio Moroder, per curare assieme le musiche della riedizione del celebre Metropolis di Fritz Lang.


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