Una storia lunga 26 anni per realizzare il nuovo ospedale di Lentini 1986-2011

Cercherò di ricostruire la storia del nuovo ospedale di Lentini per descrivere tutti i vari passaggi per la realizzazione e portarla come riflessione di un cambio di passo...
Cercherò di ricostruire la storia del nuovo ospedale di Lentini per descrivere tutti i vari passaggi per la realizzazione e portarla come riflessione di un cambio di passo quando si vogliono bruciare le tappe per dare alle comunità delle opere fruibili e funzionali ai loro bisogni in particolare quando si parla di salute.
Un campo questo che riguarda la vita delle persone e le conseguenze che ne derivino sul piano umano ed economico. Lo stiamo vivendo ognuno di noi chiusi in casa per salvaguardarci e salvaguardare la vita altrui e dei nostri cari. Quando finirà speriamo presto, sento dire, che nulla sarà come prima.
Sarà così? Sarà in meglio o in peggio? Staremo a vedere, ma so che le epidemie travolgono le condizioni di vita delle persone e che dopo ci sarà da sbracciarsi per sollevarsi. Mi permetto queste riflessioni per riportarmi alla storia dell’ospedale e il valore di una struttura di prossimità per assistere e curare le persone.
Quando in queste ore drammatiche con l’estendersi del Covid-19 si sente parlare degli errori commessi per aver tagliati posti letti e chiuso degli ospedali, che oggi sarebbero stati utili per rimodularli e utilizzarli alle nuove urgenze, viene da chiedersi se si conosce il paese in cui si vive. Un paese con grandi aree urbane ma anche con delle vaste aree interne abitate da 13 milioni di persone, il 22% della popolazione residente, che non andrebbero abbandonate per quello che esprimono in bellezze ambientali e storiche e che hanno il sacrosanto diritto ad avere i servizi essenziali.
Siamo al secolo scorso ,primavera 1986, quando il comitato di gestione del distretto sanitario di Lentini deliberava d’avviare l’iter per la realizzazione del nuova struttura ospedaliera in contrada Colle Roggio in quanto il vecchio ospedale non era più in grado d’offrire un servizio agli attuali standard sanitari e di non essere in condizioni strutturali in caso di grave crisi sismica.
Da quel giorno ci sono voluti 26 anni per la realizzazione tra mille difficoltà burocratiche, finanziarie e continue rimodulazioni. Difficoltà che per superarle bisognava sempre ricorrere ai cortei e agli incatenamenti.
Però ci si è riusciti quando a novembre del 2011 le porte si sono aperte e avviato il nuovo cammino sempre tra mille difficoltà a causa di mancanza di personale, cattiva organizzazione interna e scarsi rapporti con il territorio. Un esempio per tutti la rianimazione.
Dopo che è stata attrezzata ci sono voluti altre sette anni per aprirla limitando gli interventi chirurgici più complessi e non potendo ricoverare i pazienti in gravi condizioni. Una vicenda dai tanti risvolti che si inserisce bene nella storia dell’ospedale.
Si spera che non sarà così con il centro di senologia, breast unit, anche se per far fronte all’epidemia molte cose stanno cambiando nella organizzazione della rete ospedaliera. In questa riorganizzazione si vorrebbe capire il ruolo dell’ospedale di Lentini anche nel rapporto con il territorio in quanto la scelta di limitare l’uso dello stabile dell’ex Inam andrebbe rivista per meglio coordinare l’attività sanitaria.
Sarebbe possibile, però ci vuole chi dirige in quanto si aspetta ancora la nomina del direttore sanitario dell’ospedale e quella del distretto territoriale. Con gli ff, facenti funzioni, a scavalco non si va da nessuna parte anche per avere delle direzioni stabili con cui confrontarsi le amministrazioni locali, i sindacati e le associazioni di volontariato.
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