Una rete necessaria
Ipotesi a matita per la nascita di un circuito dei teatri nascosti.
"Prendete una cartina stradale dell’Italia, di quelle piccole in fondo alle agende e tracciate a matita una linea dritta da Roma a Modena; poi tracciatene un’altra da Siena e Perugia, interseca la prima ed il gioco è fatto; su questo croce-via si muove il Putateatro..." Cito a memoria, e nessuno se ne abbia a male, l’editoriale con la quale il collettivo teatrale "Putateatro" da il via al suo grande raduno di Modena (dal 14 al 17 ottobre...troverete il programma nella rubrica Eventi in giro, ricco di spettacoli e laboratori praticamente gratuiti").
Ve ne parlo volentieri perchè credo che, anche questa, possa essere catalogata tra quelle invisibili esperienza che possono ancora avvalersi del termine "controcultura" per definire la propria azione sulla società.
Cos’è il Putateatro? Proverei a definire il putateatro parlando di un "tentativo resistente" di creare un circuito teatrale di facile accesso per le compagnie "invisibili" di cui è piena l’Italia. Dico "tentativo" per restituire all’esperienza di cui parlo il suo senso di realtà in divenire; esso nasce come progetto sul lungo periodo; dico, invece, resistente, perchè questo "tentativo" ha in realtà già fatto nascere molto "nonostante" il clima politico culturale di questi anni italiani.
Dietro questa sigla si incontrano (mi verrebbe da dire si "nascondono", ma sarebbe anacronistico, non trovate?) una serie di gruppi teatrali, provenienti da esperienze anche molto distanti, uniti dalla necessità di definire una serie di rapporti che consentano a loro stesse, e ad altri, di autoformarsi e di scambiarsi competenze (per la cronaca cito tra le altre ed in ordine sparso Teatro internato di Roma, Progetto nido dei venti di modena, il V.t.a di Modena, L’Accademia Minima del Teatro Urgente di Siena, il Teatro della apparizioni di Roma, la Compagnia degli gnomi di Perugia, la Partenope di Modena).
Ecco la prima peculiarità di questo progetto. Non è un circuito di spettacoli, ma è una rete formativa. I membri del collettivo sembrano più impegnati a crescere artisticamente, che a mostrare i segni di questa propria crescita.
Una seconda peculiarità? Il collettivo Putateatro tenta, incessantemente, di contaminare il territorio e di costruire un rapporto forte con le compagnie della zona che li ospita; e questo, che dovrebbe essere pratica comune per i teatranti, è in realtà un grande distinguo in quanto solitamente i circuiti teatrali tendono a chiudersi e non ad aprirsi.
Un esempio? Le date di Modena sono un’insieme di laboratori e spettacoli di cui, la maggioranza, affidati a gruppi che per la prima votla si accostano al collettivo.
E così dopo Roma, Pienza (Siena) e Perugia ora tocca a Modena ospitare questo gruppo di costruttori.
Vedremo vedremo.
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