Una preghiera

Mi rivolgo all’Altissimo : invece di lanciare la "bomba d’acqua" sulla Sardegna, la prossima volta, la lanci sul Parlamento
Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima. A questo punto mi domando : come sarà l’anima di Maurizio Gasparri ? L’ho visto, recentemente, in una puntata di "Blob" durante la fondazione di un nuovo partito che si chiamerà con un nome mai usato : "Forza Italia". Maurizio era in piedi che applaudiva e con un occhio guardava, alla sua destra, la Santa Che ? e con l’altro diritto a lui, all’Omino Delinquente che poco prima, altra novità, aveva avuto un malore.
D’altronde lui guarda sempre a destra. Infatti ha scritto incredibilmente anche un libro dove, contrariamente a tutti i mortali, confessa che lui il cuore c’è l’ha posizionato a destra. Se l’inamidato Capezzone è il risultato della fusione fredda fatta dal Cern, in Svizzera e poi portato attraverso un tunnel dalla Stella Gelmini, in Italia, Maurizio è certamente più ruspante. Lui, figlio di un generale, viene dalle sezioni nere del Msi e, a sua insaputa, è anche giornalista. Ora pensare che Maurizio è iscritto nello stesso Albo dove sono stati iscritti personaggi come Biagi, Bocca, Fava dimostra ampiamente come sia inutile questo Albo. Sulla vicenda Cancellieri, a mio parere, però è stato quello più lucido : "I lauti compensi familiari dovrebbero far riflettere sui limiti che queste burocrazie tecnocratiche presentano. In ogni caso a me interessa un profilo : perché Berlusconi, per vicende assai meno rilevanti e penalmente inesistenti, si debba beccare una condanna incredibile a sette anni mentre altri sono campioni di solidarismo umanitario. I paragoni saranno facili e martellanti fino a quando quella assurda vicenda finirà come merita, nel tritacarte".
Per noi semplici mortali non è facile seguire i ragionamenti del Maurizio. Dice e non dice, poi sceglie "un profilo". Non il suo, ovviamente, ma quello del suo principale. Ma il tutto finirà nel "tritacarne". Non si capisce bene se nel tritacarne ci debba andare anche l’Omino magari assieme a Nonna Sabella Cancellieri. Una visione grandguignolésca, orrenda. In realtà, alla fine, Maurizio ha votato contro le "burocrazie tecnocratiche", in pratica contro le dimissioni del ministro della Giustizia. Forse si è sbagliato o, per la fretta, ha capito una cosa e ne ha fatta un’altra. Infatti, in quel momento, lui era a casa, stravaccato sul divano, a leggere il libretto di istruzioni del decoder. Sono anni che lo legge ma non ci ha capito nulla e, con grande astio della moglie, non riesce a sintonizzare i canali del digitale terrestre. Infatti, sempre a sua insaputa, è stato anche ministro per le Comunicazioni e una legge, a sua insaputa, porta il suo nome.
Ma lo sdoppiamento di Gasparri è il medesimo sdoppiamento che ha interessato i candidati della segreteria Pd. Prima tutti contro Nonna Sabella, poi, al momento di votare, naturalmente "per responsabilità", contro le dimissioni. Gianni Cuperlo : "La Cancellieri avrebbe fatto meglio a dimettersi però noi siamo responsabili" ; Paolo Gentiloni (renziano, ex ministro) : "Prendo atto con rammarico" ; Pippo Civati : "Sono in disaccordo, ma mi atterrò alla linea". Forse pensava alla linea della metropolitana anche perché una cosa è sicura dentro il Pd : non c’è linea ! Siamo sempre dalle parti dell’ "Abbiamo non vinto" di bersaniana memoria.
Renzino, come facilmente avevamo pronosticato tempo addietro, ha vinto le primarie dei circoli. Ha vinto soprattutto al Sud e quel gentiluomo del sindaco di Salerno gli ha portato in dote il 97% dei voti. Non passa invece ad Enna dove, l’altro gentiluomo Mirello, fa vincere Cuperlo. Il sindaco di Firenze si rifà a Messina dove Fra Ncantonio gli ha permesso l’en plein.
Complessivamente Renzi porta a casa il 46,7% ; Cuperlo il 38,4 ; Civati il 9,1 ; Pittella il 6% e quindi è escludo dalle primarie dell’8 dicembre. Pittella si consola per la vincita del fratello nelle elezioni della Basilicata Appena eletto, Marcello Pittella ha dichiarato che sarà "il presidente di tutti". A Marce’ non t’allargare troppo che a votare è andato solo il 47,6% degli aventi diritto, il 15% in meno delle precedenti elezioni. Alle primarie Pd è la stessa cosa : hanno votato meno di 300 mila iscritti : in quattro anni sono desaparecidos 160 mila ex compagni.
Solo Baffetto di Ferro ha capito tutto. Dà dell’ignorante a Renzi e parla della non scissione : "Il rischio non è una scissione ma l’abbandono silenzioso della gente di sinistra del partito...". Ben detto, ma lui in tutti questi anni dov’era ? Non era forse lui che inneggiava ad "una sinistra statalista" ? Non era forse lui che trescava con l’Omino Bicameralato ? Che faceva pagare alle sue (dell’Omino) televisioni un canone ridicolo del l’1% sul fatturato per le concessioni ? E non era sempre il Baffetto di Gallipoli, fin dal 23 gennaio 1996, ad esternare i sensi amorevoli nei confronti dell’Omino con un atto di fede innaturale : "Io di Berlusconi mi fido : credo proprio che sia sincero, quando dice di volere le riforme". Passano gli anni e questo è ancora qua a pontificare, malgrado tutti i fallimenti.
Intanto qualcuno se la ride di gusto nei pressi dell’Ilva di Taranto (Anche questo è giornalista !). Ma che avranno tutti quanti da ridere ? Il buon Dio dovrebbe gettare un occhio sul nostro Paese e, contemporaneamente, gettare una "bomba d’acqua" su tutto il Parlamento così come è avvenuto in Sardegna. In 50 anni sono morti in Italia 3.500 persone per danni causati dall’incuria e dai milioni di metri cubi di cemento. Per responsabilità di coloro che stanno in Parlamento abbiamo pagato danni per miliardi e miliardi.
Sono morti 3.500 persone e nessun politico e questo non è giusto, non è equo. Anche loro hanno diritto di provare l’ebbrezza di vivere in mezzo al fango, di essere terremotati, di dormire sotto le tende della Protezione civile, di beccarsi un cancro per i fumi della fabbrica.
Mi rivolgo all’Altissimo : una "bomba d’acqua" sul Parlamento. Ti prego. Falla arrivare magari mentre se la ridono di gusto. Sarebbe veramente una "clausola di salvaguardia". Per noi.
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