Un ricordo di Salvatore Milluzzo
Salvatore Milluzzo è stato sindaco di Scordia, quando Salvo Basso era assessore alla cultura...
Mi piace ricordare Salvo pensieroso.
Conservo un fortissimo ricordo della nostra esperienza amministrativa. C’è stato tra di noi un rapporto straordinario, indefinibile.
Salvo lo nominai Assessore alla Cultura, come amava chiamarsi, nel febbraio del 1994. A dicembre del 1997, dopo la conferma nelle elezioni del 30 novembre 1997, lo nominai anche Vice Sindaco della nostra città. Da assessore inesperto delle cose del comune, era cresciuto, maturato non che gli mancasse la bonaria "follia" ma cominciava a capire il funzionamento della macchina amministrativa.
Ha segnato una fase storica ben precisa della nostra città, la Scordia Città Educativa fu una sua invenzione, la Cultura intesa anche come fonte di sviluppo economico per una comunità fu una delle idee che più sviluppò e nella quale più credette. La Rete delle Piccole Città che si costituì con gli altri centri siciliani, come il Coordinamento dei Comuni Siciliani per il rilancio dell’Agrumicultura portarono Scordia ad essere il centro di una Sicilia che voleva cambiare e che riscopriva autentici valori democratici.
La notizia della sua malattia, la cocciutaggine per la quale volle che accettassi le sue dimissioni prima di entrare in sala operatoria a Milano il 14 agosto del 2001, il suo ritorno a Scordia, il nuovo giuramento a casa sua a settembre 2001, le sue poesie, il suo corpo sul quale volli appoggiare, prima del seppellimento, la fascia tricolore di Sindaco perché la portasse con lui per sempre, sono gli ultimi ricordi di un amico, di un uomo e di un amministratore che ha lasciato un enorme vuoto non solo nella nostra città, vuoto che non è stato ancora colmato né mai credo lo sarà.
Addio amico. Addio Salvo.
- Salvatore Milluzzo e, sulla destra, Salvo Basso
Il 26 aprile 2002 ci lasciava Salvo Basso, poeta, scrittore, assessore alla Cultura dal 1994 e vice sindaco dal 1998 del comune di Scordia.
Un uomo di cui Scordia sente molto la mancanza.
"Ecco quello che immagino come ruolo positivo dell’assessore alla cultura (…). La possibilità di condividere, scambiarsi e aumentare le informazioni. Quale spazio? Lo spazio è lo spazio del sogno. Il sogno di una città piccola, nella quale si possa sognare insieme. Sognare insieme una città ideale come luogo in cui sia possibile isolarsi per pensare ma anche incontrare il proprio prossimo per pensare con lui. (…) Divertirsi, crescere, informarsi, leggere…guardare, fare delle cose, insomma vivere non di solo pane costa, costa magari caro, ma è un costo non effimero sul quale non possiamo permetterci di fare alcun risparmio" (Quaderni di Eupolis, numero 1, luglio 1999).
- Ritratto di Salvo Basso
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