"Un lenzuolo contro la mafia"
Sicilia irredimibile? Sciascia dice che comunque bisogna continuare a lottare.
E’ uscito il libro “Un lenzuolo contro la mafia” di Roberto Alajmo, Navarra Editore, euro 14,00. Quello che segue è uno stralcio.
“””...Siccome Arturo ha abbondantemente raggiunto nel frattempo una discreta maturità, potrebbe farti la domanda più ovvia: Chi ha vinto? Come è finita la rivolta civile susseguente a Tangentopoli e alle stragi? Non esiste una risposta facile e definitiva. La degenerazione berlusconiana che ha intossicato l’ultimo ventennio sarebbe, di per sé, la dimostrazione di una sconfitta. Giustizia è stata fatta per Capaci e Via D’Amelio? A un certo punto pensavi di sì, poi si è scoperto che no, forse, quasi, insomma, in parte. Però abbandonarsi al pessimismo è una tentazione cui devi resistere, se non altro per non lasciare lo sconforto in eredità a tuo figlio. Esiste un repertorio fin troppo usurato di luoghi comuni sul tema. Quello più abusato di tutti consiste in una parola: irredimibile. Chiesero una volta a Sciascia di trovare un aggettivo che in sé bastasse a riassumere la Sicilia. E Sciascia rispose: irredimibile. Da allora in poi questa parola ha accompagnato ogni scuotimento di testa, ogni chi-te-lo-fa-fare. Al punto da inquinare qualsiasi falda di speranza. La parola irredimibile, mediante l’autorevole imprimatur di Sciascia, si è trasformata nel muro di cinismo su cui andava a infrangersi qualsiasi ideale positivo. Eppure varrebbe la pena di andare a ripescare l’originale di quell’intervista rilasciata al Sabato dallo scrittore siciliano poco prima di morire, e sforzarsi di rimettere l’aggettivo nel contesto in cui venne pronunciato. “Irredimibile”, rispose effettivamente Sciascia. Aggiungendo però: “Ma comunque bisogna continuare a lottare, a pensare, ad agire come se non lo fosse”. “””
Auguro all’Autore un impatto felice sul pubblico palermitano (e non solo). Il tema del libro è stimolante, in un momento in cui si sta materializzando una svolta in politica e forse in campo culturale (si spera, indizi del nuovo corso sono la caduta di Berlusconi, il Governo tecnico, l’affermazione della cosiddetta anti-politica, e, per Palermo, il ritorno di un campione dell’antimafia e dell’anti-clientelismo). Da quel che intuisco il libro per i siciliani sarà una spinta ad una maggiore consapevolezza di tanti fenomeni, comprensibili e incomprensibili, fatti e misfatti, contraccolpi e reazioni degli ultimi venticinque anni di storia siciliana.
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