Un’analisi dopo il voto europeo: il caso Lentini Carlentini Francofonte
In Sicilia il Partito democratico con il suo deludente 14 per cento, dieci punti in meno rispetto al risultato nazionale del 24,07, è la quarta forza politica dopo Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle...
In Sicilia il Partito democratico con il suo deludente 14 per cento, dieci punti in meno rispetto al risultato nazionale del 24,07, è la quarta forza politica dopo Forza Italia con 23,73, Fratelli d’Italia 20,19, Movimento 5 Stelle 16,05. Un partito non partito, che naviga in acque turbolente per mancanza di radicamento e di dirigenti non capaci di leggere la realtà in cui vivono.
I circoli sono delle rare eccezioni però esistono dei segretari fantasmi, che appaiono e scompaiono secondo le occasioni, non sempre felici. Però ci sono i fidati dei deputati regionali che vanno in giro con il verbo dei loro protettori. La parola del potere, delle promesse e delle clientele. Guai a muovere delle critiche, ma non servono, perché nessuno li conosce. Anche loro fantasmi, che si materializzano quando debbono fare fuori qualcuno che dimostra delle capacità e del sapere in più. Il club dei mediocri si autoconserva difendendosi tramando.
La segretaria del Pd Elly Schlein che con impegno, passione, energia ha risvegliato un partito in agonia deve fare in modo, come suo primo impegno, di mettere mano al partito in Sicilia. Spero che, in questa campagna elettorale, girando per l’isola abbia capito delle condizioni drammatiche in cui si vive, del partito che non c’è e della asfittica vita democratica e sociale.
La dimostrazione l’ho avuta analizzando la partecipazione al voto nei comuni di Carlentini, Francofonte, Lentini. Su 44.298 votanti i voti validi sono stati 14.714 corrispondente al 33,43, quella più bassa si è registrata a Lentini del 30,58. Nel non voto ci sono quelli che non sono andati per scelta e quelli che non sono venuti per motivi di lavoro e molti giovani per studio.
Dalle schede è uscito come primo partito Forza Italia (4.240 voti, 30,94) sostenuto dai partiti di Lombardo e di Cuffaro, secondo Partito democratico (2.986 corrisp. 20,34); terzo 5 Stelle (2.256 corrisp. 16,05) quarto (Fratelli d’Italia (2.245 corrisp. 15,05). Il gruppo di Rione Sanità, anche questa volta, ha fatto la differenza per capacità nei cambi delle magliette pure in corsa. La giovane segreteria del partito democratico di Carlentini dovrebbe tentare di analizzare il voto e le dinamiche interne per capire come proseguire avendo anche delle responsabilità amministrative. Non si può fare finta che Forza Italia per una manciata di voti, 76, stava per superare i democratici.
A Lentini invece procede tutto così bene che sono il faro della città oscurati da Lo Faro. Potrebbe sembrare un paradosso, ma non lo è per come è andata la telenovela amministrativa che ancora continua. Per gli orientamenti espressi alla destra converrebbe andare al voto per tentare di conquistare Palazzo Scammacca in rifacimento. Un rifacimento che dovrebbe interessare il partito democratico in politiche e in dirigenti per andare verso un coordinamento dell’intera area per i tanti interessi in comune.
Interessi che riguardano la vita quotidiana e la sicurezza delle persone. Un tema quest’ultimo di drammatica attualità per il diffondersi delle droghe e di forme inaudite di violenze fisiche e psicologiche. Sono tutte questioni di grande rilevanza e di lavoro per l’alternativa per evitare di arrivare all’ultimo minuto con dei pasticci trasformistici. Quando Elly parla di alternativa alla destra si riferisce anche ai territori. Dai territori per un cambio di rotta per creare fiducia e speranza, che è l’unico modo di far partecipare e coinvolgere.
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