Un Partito da Costruire

Inizia il dibattito per costruire il Partito Democratico a Carlentini

di Emanuele G. - giovedì 25 ottobre 2007 - 6166 letture

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Il Carattere del Partito Democratico

UN PARTITO DEMOCRATICO UTILE PER CARLENTINI

I tre milioni e mezzo di Cittadini che si sono recati a votare in occasione delle Primaria costitutive del Partito Democratico sono una meravigliosa dimostrazione di volontà partecipativa. Tuttavia, questo dato può dire tutto e niente. Può dire "tutto" se il Partito Democratico rappresenterà quel soggetto politico riformatore atteso da tanti anni dalla nostra Nazione. Dirà "niente", al contrario, se sarà il solito Partito interessato esclusivamente alla gestione del potere "sic et simpliciter".

Nel primo caso, sarò ben felice di aderirvi in quanto è la realizzazione di un sogno cullato fin dai tempi della mia militanza nella Rete di Leoluca Orlando. Infatti, lo Statuto della Rete sanciva testualmente l’identità transitoria del Movimento e la volontà di contribuire a costruire la casa ideale di un Centro Sinistra moderno, contemporaneo, plurale e riformatore. Ma se il Partito Democratico si accontenterà di proseguire gli stanchi rituali di una politica (notare la p minuscola) da "casta" e di occuparsi di quanto "passa il convento", allora rifiuterò ogni tipo di partecipazione attiva.

Vedete, la Politica che amo è quella che è scommessa, secondo il filosofo francese Blaise Pascal, per il futuro. Una Politica che da una propensione costruttiva alla vita di tutti noi. Una politica, in breve, che sia capace di creare nuove risorse per migliorare il livello di vita dei Cittadini e costruire un Paese più giusto e progredito.

Nella fattispecie, come sarà utile a Carlentini il nascente Partito Democratico? Sarà capace di dare quel "elan vital" per dargli una ragione per esistere e un vero benessere sociale? Se sarà questo il Partito Democratico sarà realmente utile. Invece se eternalizzerà la solita liturgia fatta di correnti, mentalità clientelare, nessuna capacità programmatoria e lasciare che la situazione sia sempre "confusa" per agevolare il lavoro dei c.d. "politicanti"; allora meglio starsene alla larga.

VI RENDETE CONTO CHE VIVIAMO IN UN PAESE IN CRISI E, PER CERTI VERSI, MORENTE?

Un rapido flash della Storia recente del nostro Paese:

1) Da anni non si discute sul futuro del nostro Paese. Tutto deve essere gestito dai "padroni delle ferriere". E’ ora che i carlentinesi si riapproprino della loro Storia senza nessuna delega;

2) In appena dieci anni (1991-2001) ben 800 giovani hanno abbandonato il Paese. Quando un Paese lascia andare questa preziosa fonte di vitalità, il medesimo è destinato a morire in quanto non c’è propensione a costruire il futuro;

3) La ricostruzione è stata solo un modo per cementizzare il Paese senza che essa fosse una ragione per ripensare a Carlentini dal punto di vista del proprio sviluppo economico e urbanistico;

4) Il fatto che la principale azienda del Paese sia il Comune dimostra la totale stagnazione di qualsiasi reale attività economica capace di creare profitto e occupazione;

5) L’agrumicultura è oramai nel passato della nostra Storia. Invece, di creare un comparto economico secondo i dettami di una moderna economia di mercato lo si è lasciato senza guida e programmazione;

6) Se uno straniero mi chiedesse di raccontare Carlentini avrei difficoltà a farlo perché il nostro Paese è diventato anonimo e inqualificabile. Siamo soltanto un Paese dormitorio, nulla di più. Abbiamo distrutto la nostra cultura che girava attorno all’attività agrumicola e non siamo riusciti a darne una nuova. Siamo stati più interessati al benessere particolare che al benessere sociale.

E’ necessario, di conseguenza, riflettere sul Dna da fornire al Partito Democratico. E’ la fase più importante da cui dipenderà tutto il resto della sequela. Costruire un Partito non è certamente un’operazione da laboratorio, ma deve coinvolgere l’anima e lo spirito della gente. Deve essere una cellula in grado di vivere la Città e di partecipare attivamente alle sue dinamiche.

A) Il carattere della Cittadinanza Politica in seno al Partito dovrà essere basato sul principio di PARTECIPAZIONE e non di ADESIONE;

B) La TESSERA dovrà attestare la mera Partecipazione alle attività del Partito e non dovrà essere utilizzata per le attività congressuali;

C) Non dovrà esistere alcun COORDINAMENTO CITTADINO, ma ci sarà semplicemente un’ASSEMBLEA CITTADINA a cui possono partecipare anche Cittadini che non abbiano la Tessera e definiti INDIPENDENTI;

D) Chi riveste CARICHE ISTITUZIONALI (Consigliere Comunale, Assessore o Sindaco) non può partecipare all’attività di Partito. Possono solo partecipare alle Primarie;

E) Lo strumento delle PRIMARIE deve diventare lo strumento principale della dialettica interna al Partito;

F) All’inizio di ogni anno ci sarà L’AGGIORNAMENTO DELLE LISTE ELETTORALI INTERNE che possono prevedere la presenza di Indipendenti;

G) Il COORDINATORE CITTADINO sarà coadiuvato dall’Assemblea Cittadina;

H) L’Assemblea Cittadina può decidere di costituire GRUPPI TEMATICI in base alla situazione operativa del Partito e alla realtà cittadina;

I) La SEZIONE sarà aperta alle necessità della Città in base al principio della Partecipazione attiva;

J) Uniche cariche ammesse, oltre a quella del Coordinatore Cittadino, saranno quelle di RESPONSABILE DELL’UFFICIO ELETTORALE e di TESORIERE. Anche qui sarà utilizzato il metodo delle Primarie.

Ecco un modello di Partito che ha queste caratteristiche può essere realmente UTILE in quanto:

* Evita il controllo delle Tessere;

* Impedisce la sedimentazione di oligarchie interne;

* Non consente che le decisioni siano prese da poche persone;

* Realizza un controllo diffuso sull’operatività del Partito.

Sono conscio che il mio Progetto di Partito non è da considerare esaustivo. E’ l’immagine del mio ragionamento. Senza dubbio chiama a una sua definizione e miglioramento.

ECCO PERCHE’ CHIAMO CHIUNQUE ARMATO DI "BUONA VOLONTA’" A OPERARE ATTIVAMENTE PERCHE’ IL PARTITO DEMOCRATICO SIA UTILE ALLA NOSTRA CARLENTINI.

Emanuele Gentile


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