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Un Palazzo e un’idea di città

A Lentini si torna a parlare di Palazzo Beneventano e della sua destinazione d’uso, tra polemiche e passione cittadina.

di Sergej - martedì 11 ottobre 2022 - 2870 letture

A Lentini si torna a parlare di Palazzo Beneventano e della sua destinazione d’uso. Il sindaco Rosario Lo Faro prova a mediare salomonicamente su una vicenda che dopo la riapertura al pubblico del Palazzo, continua a procurare attenzioni e elementi di dibattito. Segno che il Palazzo Beneventano continua a “agire” come luogo psichico ed emotivo della città.

Una città non è solo un insieme di case, palazzi e strade. Lo strumento urbanistico generale di una città da questo punto di vista dovrebbe raccogliere l’idea che una città ha di se stessa. E sarebbe interessante anche vedere a che punto è Lentini con il proprio “piano”. Quale idea di città hanno gli amministratori e i cittadini riguardo alla propria città? Di fronte all’abbandono pluridecennale di altri palazzi, a Lentini: l’ex palazzo dell’Upim, l’ex palazzo dell’Inps in piena piazza Duomo, il disastro in cui versa da decenni il palazzo della Biblioteca comunale, la vicenda altamente significativa dell’incendio del’ex Lavatoio, la Piscina comunale e di altre decine di “luoghi” della città, il dibattito (su Facebook) riguardo al Palazzo Beneventano ha improvvise fiammate.

Dopo l’acquisto al patrimonio comunale del Palazzo Beneventano - tutti ricordano come lo si deve al pensiero progettuale del sindaco dell’epoca, Otello Marilli [1] -, il palazzo - finita la stagione di Marilli ed entrati nella stagione delle alternanze al potere di DC e alleati, e PCI - fu lasciato a decadere. Non si aveva idea cosa farne (alcuni), o il palazzo portava in sé una carica emotiva troppo grande che i ceti politici del tempo non riuscirono a risolvere. Probabilmente è vero che considerarlo come “palazzo” potrebbe essere fin troppo eccessivo. L’articolo di Salvatore Jannitto è illuminante al riguardo. Ma come che sia, l’abbandono cui fu sottoposto è stato parallelo alla decadenza di questa città, che inutilmente hanno in vario modo denunciato intellettuali, singoli e associazioni nel corso del tempo attraverso articoli di giornali, incontri pubblici, proposte. Negli anni ‘80 il cortile di Palazzo Beneventano divenne asilo per cani, e poi parcheggio per i camion della monnezza. E gli interni devastati e depredati [2].

Nel gennaio 2000 veniva la proposta della Soprintendenza di Siracusa, allora guidata da Beatrice Basile, che proponeva che il Palazzo alloggiasse il Museo archeologico di Lentini - essendo già allora i locali del Museo di piazza degli Studi ritenuti troppo angusti rispetto al patrimonio archeologico esistente. Avrebbe potuto essere una buona soluzione. La Commissione comunale - si legga il documento che alleghiamo - diede parere favorevole, il sindaco dell’epoca (Turi Raiti) disse di no. Io penso che Lentini perse un’occasione importante. Dare in gestione un Palazzo costoso dal punto di vista del mantenimento a un Ente come la Soprintendenza, per farne Museo (con laboratori e sale espositive) oltre che con spazi aperti alle associazioni, era (ed è) una buona idea. Quel no condannò la struttura e Lentini a una ulteriore decennale decadenza.

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Documento della IV Commissione, gennaio 2000 - 01
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Documento della IV Commissione, gennaio 2000 - 02

Nel 2010-2011 fu fatta una Commissione [3] per valutare la possibile destinazione d’uso del Palazzo. Grazie alla Legge 433/91 che riguardava i danni del terremoto, le successive amministrazioni riuscirono a ottenere una serie di finanziamenti, e all’inizio del 2005 veniva stipulato il primo contratto con una impresa di lavori [4]. Sul dibattito dell’epoca si legga l’articolo di Elio Magnano, pubblicato sulla Rivista del Lunedì il 16 aprile 2012, e che alleghiamo.

Il 7 maggio 2016 si ha la riapertura del Palazzo, parzialmente restaurato. Per chi come me ha vissuto a Lentini negli ultimi decenni, un momento importante. Il corollario di uno sforzo generazionale, di intellettuali e di politici. Era presente all’inaugurazione (oltre al sindaco dell’epoca, Alfio Mangiameli) Enzo Pupillo che era nel mondo delle associazioni quando era giovane e assieme ai ragazzi e alle ragazze della sua generazione denunciava lo stato di abbandono e degrado della città. Eravamo tutti giustamente orgogliosi. Un nuovo capitolo si apriva, ma ancora una volta il percorso era tutto in salita. Problemi vecchi accanto a nuovi problemi. Un restauro probabilmente di qualità non durevole, e comunque parziale; e una agibilità non ottenuta. E il problema di “cosa farne” di una struttura troppo grossa perché un Comune in preda al dissesto di bilancio potesse affrontare in maniera adeguata.

In questa ultima fase l’impegno dei volontari provenienti dal mondo delle associazioni culturali, un rinnovato nuovo senso del “luogo” e del “territorio”. Probabilmente anche l’esempio che proviene dalla città limitrofe che sono rinate urbanisticamente e turisticamente anche attraverso il restauro del patrimonio urbano e dei centri storici. Tutto questo ha alzato l’asticella del dibattito attorno al Palazzo Beneventano. Un dibattito e una polemica che continua. Sperando che non si perda di vista il problema complessivo che riguarda anche il “cosa farne” del centro storico e di una città come Lentini. Quale idea di città si ha, in che tipo di città vogliamo vivere.

[1] Il Palazzo fu acquistato nel 1976 per la cifra considerata simbolica all’epoca, di 20 milioni di lire.

[2] In un raid clandestino di alcuni ragazzi di Legambiente, all’epoca, furono fatte delle foto a testimoniare delle condizioni interne degli edifici. Tra i ragazzi partecipanti c’era Carmelo Adagio.

[3] Operativa dal 21 settembre 2010 al 31 marzo 2011, coordinata da Salvatore Agnello. La Commissione produsse alla fine tre gruppi di proposte: di Luca Maci, di Salvatore Giuffrida (Slow Food di Lentini), e di Paolo Ragazzi. La proposta di Ragazzi è stata poi pubblicata anche all’interno del volume: La torre scalcinata : Lentini politica 1993-2011 / Paolo Ragazzi. - Duetredue edizioni, 2014.

[4] Nel 2013 la trance fu di 1.600.000 di euro. In tutto la faccenda costò circa 5 milioni di euro


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:.: Documenti allegati
Documento del 6 gennaio 2000_IV-Commissione

E di Palazzo Beneventano che ne faccio_ di Elio Magnano _ La rivista del lunedì

Palazzo Beneventano_ una storia infinita_ - Dott. F. Valenti_2013

Sicilia_ a Lentini riaperto a tempo Palazzo Beneventano. La politica batta un colpo - Il Fatto Quotidiano

Lentini-Ripartiranno presto i lavori di Palazzo Beneventano.La Regione ci mette un milione e 600 mila euro. _ Quotidiano LaNota7.it_4 ottobre 2013

Regione Sicilia_2017_003185-S1

Palazzo Beneventano, raid vandalico_ danni per oltre cinquantamila euro - Giornale di Sicilia 2013

Palazzo Beneventano a Lentini (SR)_Italia Nostra 2021

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