UN ITALIANO IN POLONIA
Alla scoprta di un Paese rinato dalle ceneri del comunismo reale...
Mi trovo a Katowice, una cittò di circa 320.000 abitanti, nel sudo Polonia.
E’ l’ex capitale della Slesia. Caseggiati di recente costruzione mescolati a quartieri poveri con costruzioni dell’ex periodo rosso. Le case di proprietà sono ben tenute, quelle date quasi gratis dagli enti pubblici sono invece trascurate e brutte. Idem per le strade, alcune belle altre piene di buche. Nei giorni di pioggia sono un vero disastro.
Acquisto casa nella centrale Uliza Powstancow, ad un centinaio di metri dalla bella cattedrale. Qui un problema comune sono i parcheggi: ce ne sono diversi, però sono sempre occupati, alcuni in modo permanente. Alcuni posti sono inutilizzabili a motivo dell’abitrudine deprecabile di abbandonare i veicoli in questi spazi. Vigili urbani e polizia non vi fanno caso. Interpellati fanno finta di niente. Eppure, chi ha la sventura di abiare in quella via e che sovente deve scaricare la spes, non ha spazio per fermarsi una mezz’ora. Alcuni suggeriscono di mettere una zona disco, consentirebbe a molti di utilizzare profiquamente questi spazi bubblici. Invece no: qui troviamo spesso auto rubate, auto di persone che va in vacanza o non le usa perché ha altre auto...
La mia nuova vita inizia ovviamente al mattino. Quando non ho voglia di prepararmi a casa la prima colazione esco nella speranza di trovare un locale dove distribuiscono il cappuccino con la brioche. Mi rendo subito conto che prima delle 10 i bar sono chiusi. Aspetto e comincio ad esplorare quella vicini. Entro in molti, chiedo sempre "Kawa" caffé oppure Cappuccino (si, lo scrivono in italiano). Nessuno ha la "macchina" da caffé, tutti vendono birra o liquori ! Vedo che altri commensali sono seduti ai tavoli, alcuni leggono il giornale, tutti hanno davanti un birra oppure bicchierini di vodka ! Allegria, qui si comincia proprio bene, ora capisco perché al pomeriggio incontro uomini che camminano traballanti ! Birra e sigaretta in mano o in bocca: questo é l’inizio della giornata di molti polacchi, donne comprese !
Gira e rigira, finalmente trovo un locale che prepara il cppuccino, non apre però prima delle 11 ! Manco mettono l’orario sulla porta ! Mi adeguo: "Meglio tardi che mai !" - La tazza con il caffelatte é presentata non bene, senza schiuma, si sente che il latte é scremato e a lunga conservazione. Chiedo una "brioche" da immergere nella tazza. La cameriera non sa cosa sia una brioche o un cornetto. Infatti non ne vedo nei paraggi. Altri convenuti mangiano panini con crauti, pomodoro e cetrioli conservati (veramente puzzolenti). Io mi allontano per non sentire quell’odore. Mi spiegheranno poi che questi speciali cetrioli hanno una preparazione veramente laboriosa. Vengono messi in vasi di varia grandezza, il liquido che li sommerge é "costruito" con aglio triturato, cipolle, sedano, sale, pepe e altri ingredienti molto forti. Dopo una decina di giorni sono pronti per essere serviti a colazione, assieme ad un contenitore di strutto, del pane raffermo. A questo punto chiedo scusa ai presenti e allontano. Mi é passata la voglia di fare colazione al bar. Capisco che mi conviene prepararmela a casa.
Una ulteriore differenza rispetto all’Italia: in Polonia si mangia a tutte le ore, non esiste il pranzo e la cena. I ragazzi che escono da scuola alle 15 (fanno orario continuato, dalle ore 8) pranzano appunto verso le 15.30/16 - In mattinata hanno 10 minuti d’intervallo per gustarsi un panino. Idem anche per chi lavora negli uffici. Quelli pubblici, come poste e banche, hanno sportelli aperti dalle 8 alle 20, senza pausa pranzo.
Riguardo la cucina locale, approfitto della capacità ed esperienza di una brava cuoca polacca: mia moglie Beata. A lei faccio presente che per molti italiani é difficiled "gustare" alcuni piatti davvero strani, per non dire impossibili da digerire !
Vediamo le minestre: -
ZUREK, minestra acida di farina di segale con uova sode e salumi affumicati tagliati a pezzetti;
CHLODNICK, minestra fredda fatta con latte cagliato, foglie di barbabietola, erba cipollina, cetrioli, ravanelli.
BARRSZCZ: zuppa di cetrioli acidi, barbabietole, ravioli particolari, funghi e/o carne.
OGORKOWA: zuppa di cetrioli acidi in salamoia.
KAPUSNIAK, minestra acida di cavoli rossi in salamoia.
Altri piatti tradizionali:
PYZY: grandi gnocchi di patate con ripieno di carne (immersi nell’acqua bollente, dall’apparenza non cotti a sufficienza).
BIGOS: piatto molto diffuso, fatto con cavoli, crauti, carne, prugne secche,spezie.
PIEROGI: ravioli quadrati ripieni con funghi, cavoli, frutta dolce, formaggio e altro.
GOLABKI: foglie di cavolo arrotolate con all’interno riso o carne. Dolci tipici:
PIERNIKI: dolci di pasta al miele:
MAKOWCE: dolci fatti con pasta e semi di papavero.
MAZURKI: dolci di pasta frolla e frutta secca.
SERNIKI: pasta con ricotta.
La produzione polacca é distribuita a l pubblico nei mercati, nei negozi alimentari, alcuni molto piccoli ubicati dove maggiore é il transito pedonale. L’apertura al pubblico di solito va dalle ore 7 alle 19. La domenica sono chiusi. Sempre più diffusi sono i grandi magazzini: AUCHAN, CASTORAMA, LEROY-MERLIN ed altri nomi nuovi sorgono nelle periferie delle città. Sono sempre molto frequentati da privati e piccoli artigiani. I prezzi sono sempre più competitivi.
ARTIGIANATO TIPICO: LE CERAMICHE POLACCHE
Apprezzate sono le ceramiche blu di Boleslawiec, una piccola cittadina ubicata a sud della Polonia; originali sono le decorazioni e forme tradizionali, fatte a mano. Ornamenti tipici: a coda di pavone con fiori, punti, cerchi; Altro luogo di produzione di ceramiche é Wloclawek: piatti e zuppire ornate con decorazioni di fiori e piante.
Scritto del Prof. Michel Barin
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