Tutti in Piazza? No grazie!

La manifestazione della cdl divisa tra Roma e Palermo contestualizzata dalla nostra Italietta regnata dall’ignoranza

di Francesco Genovese - venerdì 8 dicembre 2006 - 2140 letture

La cdl, divisa tra Roma e Palermo scende in piazza per manifestare contro il governo e la sua finanziaria; come direbbero in tanti (e come penso anch ’io) non c’è nulla di esaltante in tutto ciò: è una forma di protesta democratica come tutte le altre poiché non è altro che un insieme di persone aventi ideali comuni che si riuniscono per protestare contro il governo attualmente in carica e che sta per approvare definitivamente la finanziaria 2007.

Una finanziaria che a mio avviso è sempre meglio delle ultime cinque approvate negli ultimi cinque anni, che, come tutte le finanziarie della storia della repubblica hanno dei pregi e dei difetti.

Purtroppo l’effetto mediatico di un Berlusconi sempre più bombardante è riuscito a "svegliare le menti" mettendo in rilievo solo i lati negativi di questa rigonfiati attraverso anche delle sole proposte di emendamento che poi non sono andati a buon fine.

Di fatto però, considerando il disastro dei conti pubblici e la situazione globale del paese, credo che questa finanziaria sia solo il male minore di anni di malapolitica da attribuire non solo a Berlusconi ma a tanti governi precedenti.

La maggior parte delle persone credono già di subire gli effetti di questa finanziaria che entrerà in vigore nel 2007: basta farsi un giro e sentire i loro discorsi in cui si attribuiscono ai comunisti le colpe delle bollette da pagare, gli interessi sulle rate, e le tasse irpef 2006.

Tutto ciò è quasi una comica, anche perchè si evidenzia il fatto che questa gente si limita a parlare solo per sentito dire o leggendo appena i titoli dei giornali di parte, senza approfondire i significati della parola "dpef" o "finanziaria".

Come direte voi, "non tutti hanno studiato scienza delle finanze"... è vero... non tutti hanno avuto questa fortuna "culturale", ma è altrettanto vero che basta farsi un giro su internet, o leggersi un buon libro per capire un pò il significato delle cose.

Da molto tempo ormai penso che l’ ignoranza ha degli effetti molto più disastrosi di centinaia e centinaia di leggi varate sotto l’ ombra del silenzio mediatico di parte, poiché la voce dell ’ignoranza, attraverso il passaparola, riesce a eufemizzare ma anche ad ingigantire le cose. Non ci vuole molto per capire che se il nostro portafoglio si sta sgonfiando attualmente non è certo per la finanziaria che ancora deve entrare in vigore; e mentre la mattina la gente che fa la spesa si lamenta che i soldi non bastano più, il pomeriggio li ritrovi in blocco nell ’ipermercato a comprare di tutto, indebitandosi fino al collo con i carrelli pieni di LCD, dvd-recorder e pc. La verità è una sola: si pende più di quanto si guadagna e la colpa non è del governo o dei governi in genere; la colpa è dei giorni che viviamo, dell’insoddisfazione di tutti quelli che hanno tutto e vogliono di più, dell’ambizione di avere un qualcosa perché ce l’hanno tutti. A fine mese però, pur avendo la TV lcd in casa che trasmette programmi demenziali, i conti non tornano più e lo stipendio appena canalizzato sul conto, è già stato speso dalle rate dei finanziamenti erogati per cose futili.

E’ ovvio che il primo pensiero è sempre uno: è colpa del governo! Smettiamola di dire idiozie, i governi non possono avere colpe se gli italiani hanno le mani bucate. I governi semmai hanno ben altre colpe che si sono accumulate e continuano ad accumularsi di anno in anno: il mancato contenimento della spesa pubblica, gli sprechi dei dirigenti di stato, gli aerei privati, gli eccessi in genere, i finanziamenti alle guerre "d’interesse", le pensioni d’oro, l’eccessiva burocrazia, gli appalti truccati, la possibilità di farsi eludere facilmente dalle imprese a discapito dei lavoratori, il congelamento dello sviluppo del lavoro, un sistema sanitario penoso, etc etc.

Sono queste le cose contro le quali bisogna protestare ed è su queste cose che i governi dovrebbero incentrare le loro politiche. Chi si credeva che con la salita di Prodi ci saremmo liberati di Berlusconi si è sbagliato di grosso, poichè il cavaliere adesso è più "forte" di prima grazie alle sue televisioni e ai suoi giornali; grazie ai suoi "media" riesce a riunire flotte di popolo tutti pronti ad osannare il loro leader, naturalmente in diretta televisiva... una marea di gente "plagiata" che indossando i gadget preparati per l’occasione fanno ciò che avrebbero dovuto fare tutti dal 2001 all’aprile del 2006.

E’ indubbio infatti che pur protestano, gli azzurri d’Italia"ignorano" o evitano di guardare i grossissimi errori del precedente governo di centrodestra.

Basta pensare ai lavoratori "co.co.pro", che senza avvenire si sono moltiplicati nella concezione della flessibilità del lavoro, un lavoro non tutelato e anche sottopagato. Per il resto, in questi anni si sono moltiplicati i furbi "impresari" pronti ad eludere lo stato, obbligando la gente a svolgere il proprio lavoro per un numero di ore maggiore del massimo consentito settimanale per legge, facendo firmare buste paga più alte pur usufruendo di agevolazioni sui contributi. Perchè il lavoratore accetta lo sfruttamento senza muovere foglia? perchéi governi non hanno mai fatto niente per evitare questo scempio? Non parliamo poi degli aumenti dei bolli in questi ultimi cinque anni; un aumento esponenziale che a confronto di questa finanziaria sono stati molto più evidenti di qualche ritocchino alle aliquote.

A rendere la popolazione "cieca" è proprio l’effetto mediatico di tutto ciò che ci circonda, poichè viviamo in un paese dove ci si indigna di più per l’indulto che per le leggi ad-personam approvate in 1825 giorni di governo Berlusconiano; dove fa più scalpore l’aumento dei bolli delle moto di grosse cilindrata che una legge elettorale penosa; dove fa più indignazione la riduzione del cuneo fiscale che la modifica dell’art. 18 sul licenziamento anche senza giusta causa; dove fa più indignazione il processo mediaset da poco aperto che le legge sulle rogatorie internazionali; dove fa più indignazione una puntata di "Anno Zero" che quelle puttanate di reality.

Questa purtroppo è la nostra Italietta che di anno in anno sta peggiorando sempre più e dove pur considerando i buoni propositi del governo Prodi, sono sicuro che nulla cambierà se gli italiani continueranno sempre a ragionare per sentito dire in un contesto in cui la sinistra non riesce a trasmettere lo stesso fascino che trasmette da 13 anni un "movimento" politico di ex socialisti ed ex-democristiani sventolato da una bandiera che si addice più al calcio che alla politica.


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