Tutti gli amici a cui non si può dire mica di no...
Dagli amici ci salvi iddio...
La puerile propaganda in atto in Italia (e in Europa) ha sfornato l’ennesima scemenza, su cui ci sarebbe solo da piangere - tanto sciatta e miserevole è come propaganda di regime culturale. Il poveri inglesi (la perfida Albione, mai dimenticata dalla memoria della propaganda e ora riesumata per l’occasione) sarebbero afflitti dalla penuria di benzina per la carenza di camionisti “a causa della brexit”. E giù immagini di: automobilisti disperati in file chilometriche a causa della mancanza di benzina; in prospettiva: disordini sociali, fame e disperazione, l’Europa che brinda e il “te l’avevo detto” della superiorità continentale sull’isola ribelle e superbissima.
La realtà è naturalmente ben diversa e viene coperta oculatamente dal polverone sollevato apposta per distrarre i gonzi, mentre in Europa non esiste un governo unico ma l’associazione di Stati che sono l’UE vanno alla rinfusa e in ordine sparso indecisi su tutto e in contrasto l’uno con l’altro; la Gran Bretagna riconquista libertà d’azione e la tendenza a considerare i rapporti internazionali come rapina (dove è possibile) e prevaricazione (quando si può) o alleanza con il più forte (gli Stati Uniti). Begli “amici” che sono gli Stati...
E mentre qui in Italia nessuna anima candida ricorda i discorsi passati sulla non proliferazione nucleare e sulla necessità di ridurre gli armamenti nucleari, nessuno si stupisce che una Francia qualsiasi avesse tentato la vendita di sottomarini nucleari - che pacifici stuzzicadenti non sono - all’Australia in funzione anti-cinese; affaire soffiato dai perfidi americani, ciò per cui la Francia di Macron ha strepitato (come sempre ha fatto la Francia, che dell’Europa ha sempre fatto a meno quando ha voluto fare i propri comodi, ovvero sempre), rendendosi ancora più ridicola. Gran Bretagna e Stati Uniti, ancora una volta, concordi e a braccetto - e gli europei ognuno sparso a fare i propri interessi diversi e contrastanti. L’Australia spiega che i sottomarini americani sono meglio dei francesi - e in effetti… E i cinesi subito hanno fatto volare i propri aerei militari nella regione aerea di Taiwan - hanno “rivelato” alcuni giornali italiani -, giusto per dire quanto poco hanno gradito l’ennesima mossa angloamericana nello scacchiere del Mar cinese.
Naturalmente ogniqualvolta in noi e nei nostri giornali spunta uno spirito antifrancese, è perché anche l’intelligence inglese non sta mica con le mani in mano, in Italia - che è Paese bengodi per le attività e i servizi di buona parte del mondo. Tutti “amici”, tutti debitamente impegnati a farsi lo sgambetto gli uni con gli altri.
Ciò che qui preme sottolineare in ogni caso è il ruolo svolto, all’unisono - qualcuno ingenuo potrebbe persino sospettare la presenza di un’unica regia, ma basta dire che l’unica fonte esteri per gran parte dei giornali è unica ed è l’Ansa - dei media italiani, nella diffusione di certe notizie e non di altre, rispetto a quanto avviene nel mondo. I lettori sono così costretti a migrare su fonti più lontane dal regime culturale italico - a leggere Avvenire, o l’Osservatore Romano come ai tempi bui del ventennio.
Il mélange informativo che è possibile così assemblare come lettori compete oggi con il mélange che è possibile arrangiare attraverso i social network - con l’avvertenza che qui si è sottoposti agli algoritmi (chiamiamoli così), che riducono tutti noi all’interno di “cerchie”, per cui prestabiliscono per noi cosa ci interessa e cosa vorremmo consumare - in gran parte e sempre di più anche: cosa vorremmo sapere, su cosa essere informati. In base al gruppo in cui siamo stati venduti, veniamo a sapere alcune cose (e non altre). Cliccando e condividendo, diamo informazioni su quanto siamo felici nell’influenzare anche altri sugli argomenti e le “cose” che ci interessano; e denunciamo nello stesso istante anche l’altro a cui indirizziamo la nostra comunicazione, il nostro “inoltro”, o a cui comunque ci linkiamo, attirandolo nella nostra stessa trappola. Begli amici questi, che ti spingono assieme a te nelle stesse sabbie mobili. Ma puoi dire di no a un “amico”?
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -