Tre note su "Gente bella" di Augusto Cavadi
Un libro che giova, un libro che l’affamato puo’ afferrare come uno strumento di lotta.
La benemerita casa editrice trapanese "Il pozzo di Giacobbe" ha da poco pubblicato un nuovo libro di Augusto Cavadi, Gente bella. Volti e storie da non dimenticare
1. Un libro che giova, un libro che l’affamato puo’ afferrare come uno strumento di lotta. Quattordici dialoghi, tra il 1985 e il 2004, con altrettanti testimoni: Cosimo Scordato, Sergio Cipolla, Carlo Molari, Ortensio da Spinetoli, Giovanni La Fiura, Francesco Michele Stabile, Pietro Valdo Panascia, Luigi Lombardi Vallauri, Simona Mafai, Baldassare Meli, Franco Cassano, Vincenzo Sorce, Amelia Crisantino, Pietro Barcellona. Poi sei profili in memoria: di Candida Di Vita, Pino Puglisi, Francesco Lo Sardo, Lucio Schiro’ D’Agati, Giorgio La Pira, Peppino Impastato. Incorniciano questi ritratti un’introduzione dell’autore ("Due parole su questo libro"), e una delicata, appassionata lettera che Maria D’Asaro scrive nel 2002 a Peppino Impastato, assassinato dalla mafia nel 1978.
2. Amo questi libri che riscattano dall’oblio l’umanita’, e che dicono i compiti dell’ora, e che istituiscono dialogo, che parlano alle persone (quella funzione che e’ designata nell’etimo dalla parola profezia). Ed amo questo titolo brechtiano che rovescia e smaschera il linguaggio logorato e servile e ci restituisce una parola sorgiva, nativa, una parola bella, la rosa fragrante. Ed amo questo autore, non solo per quello che dice, ma per quello che fa, e facendolo insegna (che e’ l’unico modo di insegnar qualcosa, come spiegava il priore di Barbiana: dando l’esempio col proprio agire). I libri di Augusto Cavadi, tutti, sono scritti cosi’: tu vedi il dolore del mondo, tu vedi lo splendore delle anime, tu vedi e quindi sai: quindi agisci, falla tu la cosa giusta. Falla adesso.
3. Una parola mi resta da dire sullo stile terso e insieme denso, limpido e concentrato, della scrittura bella dell’autore che anche in questo libro si dispiega: la prosa buona, nitida, attenta con cui l’autore interroga, argomenta, accoglie e sa trascrivere in fedelta’ ferma e soave la voce e il volto altrui; il gioco musicale del dire e dell’ascoltare, delle parole e dei silenzi, delle verita’ trovate e di quelle ancora da cercare; il movimento del pensiero e le orme delle esistenze; la prosa senza lenocinii e senza sciatterie in cui dovremmo scrivere sempre, in cui dovremmo scrivere tutti. La prosa esatta che funge da correlativo all’esigenza di rigore intellettuale e morale che questo libro pone, e insieme e’ segno e gesto di amicizia, dialogo, pietas. Ed altresi’ appello, e anche e ancora - per dirla con le parole di Franco Fortini - "ironia che resiste / e contesa che dura": l’ironia che e’ attenzione, pazienza, mitezza, serena disposizione alla ricerca e all’ascolto e all’impegno, ripudio anche della presunzione e tracotanza nostra, maieutica; e la contesa, il conflitto, la lotta che tu, che tutti abbiamo da condurre contro la mafia, i fascismi, il terrore, la guerra.
In cauda. Solo una spina costi’ mi punge, e sarei ipocrita se qui non ne dicessi: quella pagina 5 che e’ ad un tempo la prova di un’amicizia la cui gentilezza e’ sconfinata, e un motivo di confusione del destinatario, che sa di non meritare tanta generosita’, e arrossisce anche di dover scrivere qui questa cosa piccina.
Breve un profilo dell’autore: Augusto Cavadi (per contatti: acavadi@lycos.com), prestigioso intellettuale ed educatore, collaboratore del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo, e’ impegnato nel movimento antimafia e nelle esperienze di risanamento a Palermo, collabora a varie qualificate riviste che si occupano di problematiche educative e che partecipano dell’impegno contro la mafia. Opere di Augusto Cavadi: Per meditare. Itinerari alla ricerca della consapevolezza, Gribaudi, Torino 1988; Con occhi nuovi. Risposte possibili a questioni inevitabili, Augustinus, Palermo 1989; Fare teologia a Palermo, Augustinus, Palermo 1990; Pregare senza confini, Paoline, Milano 1990; trad. portoghese 1999; Ciascuno nella sua lingua. Tracce per un’altra preghiera, Augustinus, Palermo 1991; Pregare con il cosmo, Paoline, Milano 1992, trad. portoghese 1999; Le nuove frontiere dell’impegno sociale, politico, ecclesiale, Paoline, Milano 1992; Liberarsi dal dominio mafioso. Che cosa puo’ fare ciascuno di noi qui e subito, Dehoniane, Bologna 1993, nuova edizione aggiornata e ampliata Dehoniane, Bologna 2003; Il vangelo e la lupara. Materiali su chiese e mafia, 2 voll., Dehoniane, Bologna 1994; A scuola di antimafia. Materiali di studio, criteri educativi, esperienze didattiche, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Essere profeti oggi. La dimensione profetica dell’esperienza cristiana, Dehoniane, Bologna 1997; trad. spagnola 1999; Jacques Maritain fra moderno e post-moderno, Edisco, Torino 1998; Volontari a Palermo. Indicazioni per chi fa o vuol fare l’operatore sociale, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1998, seconda ed.; voce "Pedagogia" nel cd- rom di AA. VV., La Mafia. 150 anni di storia e storie, Cliomedia Officina, Torino 1998, ed. inglese 1999; Ripartire dalle radici. Naufragio della politica e indicazioni dall’etica, Cittadella, Assisi, 2000; Le ideologie del Novecento, Rubbettino, Soveria Mannelli 2001; Volontariato in crisi? Diagnosi e terapia, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2003; Gente bella, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2004. Vari suoi contributi sono apparsi sulle migliori riviste antimafia di Palermo. Indirizzi utili: segnaliamo il sito:http://www.neomedia.it/personal/augustocavadi (con bibliografia completa).
Gente bella. Volti e storie da non dimenticare / Augusto Cavadi. - Trapani : Il pozzo di Giacobbe, 2004. - pp. 200, euro 15. Per richieste: Libreria editrice "Il pozzo di Giacobbe", corso Vittorio Emanuele 32/34, 91100 Trapani, tel. e fax: 923540339, e-mail: info@ilpozzodigiacobbe.com, sito: www.ilpozzodigiacobbe.com
La recensione di Peppe Sini è stata pubblicata sulla newletter: "La nonviolenza e’ in cammino", 22 dicembre 2004.
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