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Tra le ceneri della mia ombra

Questo progetto è apparso su Dialoghi Mediterranei n. 74, Luglio 2025

di Roberta Giuffrida - mercoledì 24 settembre 2025 - 1193 letture

Questo lavoro nasce nell’estate del 2023, un’estate caldissima in cui la Sicilia fu devastata da una serie numerosa di violenti incendi. Tra questi uno coinvolse il Parco dell’Etna, relativamente alla zona dei Monti Rossi.

L’Etna, vulcano attivo più alto d’Europa, a Muntagna, per noi catanesi è sempre stata un richiamo irresistibile per me sia da un punto di vista naturalistico, sia da un punto di vista fotografico. Quando sentii la notizia dell’incendio ai Monti Rossi, mi recai sul posto a meno di 24 ore dall’evento. Volevo vedere con i miei occhi e fotografare, documentare, raccogliere le ferite inferte agli alberi e alla vegetazione del sottobosco. Quando arrivai, gli incendi erano stati spenti, ma l’aria era ancora intrisa di odore acre di bruciato e il sottobosco continuava a emettere fumo. Mi accorsi ben presto che la vegetazione bruciava in maniera diversa, ma soprattutto la corteccia degli alberi riusciva miracolosamente a schermare l’interno.

Tornai diverse volte ancora in questi luoghi, giacché ogni ricognizione , ogni immagine che catturavo, mi sembrava volesse condurmi ad altro. Stavo solo documentando un evento incendiario o stavo cercando qualcosa? Tuttte le immagini sono state scattate nelle ore pomeridiane, cenere e ombre erano i miei fedeli compagni. A poco a poco mi accorsi che le une e le altre mi appartenevano, io non ero altro da quel luogo e dalla sua vicenda, ma in essi mi riconoscevo più di quanto non potessi immaginare la prima volta che mi recai ai Monti Rossi.

Il fuoco aveva devastato ma non aveva annientato, la cenere diventava essa stessa nutrimento, le ombre erano il segno che da qualche parte si poteva ricominciare, come in natura così nella vita.

Ho scelto di raccontare Tra le ceneri della mia ombra, partendo da immagini volutamente mosse fuori fuoco e leggermente sovraesposte per rappresentare il momento in cui le fiamme divampano. Man mano la visione si fa più nitida e ferma e documenta ciò che gli occhi vedono. In conclusione, la visione diventa narrazione e lascia il posto ai simboli della rinascita, le ceneri e le ombre.


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