Torna l’ora legale: orologi avanti di un’ora nella notte tra sabato e domenica 25-26 marzo 2023
È il rito del passaggio della primavera, quello per cui mentre l’era tecnologica sopprime riti e passaggi del vecchio mondo automatizzando la sincronizzazione degli orologi, il vecchio mondo analogico si ribella per cui uomini e donne passano volutamente dagli orologi appesi al muro, sparsi sui comodini o sulle scrivanie, e nei punti più impensati spesso delle case, per adempiere al rito: mettere in AVANTI di un’ora l’orologio, in modo che le lancette o i numeri luminosi del quadrante "si adeguino". E qui un altro punto di tutta la faccenda. "Adeguarsi", cioè aderire al rito collettivo - religioso e sociale. Ma anche, dimostrare la propria appartenenza collettiva, sentirsi parte del tutto; e sottomettersi, dimostrare di essere un buon soldato della Nazione. Perché poi il rito, come gran parte dei nostri riti attuali, è ben recente e soprattutto ben artificiale, artefatto. E deriva (come Internet in altra epoca, la civiltà del petrolio che sembra ci siamo lasciati alle spalle e tante altre cose) da esigenza belliche: la Prima guerra mondiale, l’autarchia di guerra e l’esigenza di risparmiare risorse e ottimizzare la produzione per lo "sforzo bellico". Cosa a cui i lavoratori di tutta Europa si ribellarono finita la guerra e smesse le necessità imposte, ma tutto inutile perché poi quando una cosa fa comodo a chi comanda entra a far parte delle cose che non si toccano più, e avere sottomesso anche il tempo libero delle persone alle esigenza della produzione evidentemente sembrò una cosa anche simbolicamente bella da parte di chi la guerra aveva vinto. Da qualche decennio, finita anche la seconda e poi la terza guerra (quella detta "fredda") qualcuno aveva ipotizzato, impavido e "rivoluzionario", che questo balletto degli orologi era una boiata pazzesca, ma non se n’è fatto nulla, perché poi nel frattempo c’è sempre una emergenza o una nuova guerra da dover combattere. Ma come diceva uno dei personaggi di Vonnegut jr: "così va il mondo".
s.
L’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro
Torna l’ora legale: orologi avanti di un’ora nella notte tra sabato e domenica
Vantaggi e benefici di godere della luce del sole più a lungo. Il 29 ottobre sarà ripristinata l’ora solare
Un’ora di sonno in meno e un’ora di luce in più. La notte tra il 25 e il 26 marzo si torna all’ora legale. Alle due del mattino di domenica occorrerà “spostare le lancette degli orologi” che dovranno essere regolati un’ora avanti. Un rito ormai quasi simbolico visto che la maggior parte dei dispositivi si aggiornano automaticamente. L’ora legale terminerà il 29 ottobre, con il ritorno all’ora solare.
Nonostante qualche sbadiglio in più, già domani si potrà godere della luce del sole più a lungo secondo la regola che seguono quasi tutti i paesi industrializzati: nell’emisfero boreale il regime di ora legale inizia l’ultima domenica di marzo, mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue, nell’alternarsi delle stagioni, sempre e comunque l’ora solare, mentre sono disinteressati all’adozione dell’ora legale la maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia.
Il dibattito sulla possibilità di mantenere l’ora legale tutto l’anno, sia per sfruttare ulteriormente i benefici sia per attenuare gli effetti negativi del cambio d’ora, è attivo da anni.
Già nel 2018 il Parlamento Europeo ha votato una direttiva per esonerare gli Stati dall’obbligo di cambio di orario: starebbe ora ai singoli Paesi decidere se rimanere tutto l’anno con l’ora legale o mantenere il regime dell’alternanza, ma nessuno ancora ha adottato provvedimenti in tal senso.
L’accentuarsi della crisi energetica ed economica ha però ampliato notevolmente il fronte dei favorevoli. Tanto che numerose petizioni riscuotono sempre più successo.
Oltre due terzi degli imprenditori (67 per cento) sarebbe favorevole a lasciare l’ora legale tutto l’anno, secondo quanto emerge da una ricerca dell’organizzazione datoriale Unsic - con quasi quattromila sedi in tutta Italia - condotta tra i propri associati.
"Mantenere l’ora legale tutto l’anno determinerebbe un doppio beneficio: da una parte eviterebbe il cambio d’ora due volte l’anno, che studi scientifici correlano a problemi di salute, per quanto modesti; parallelamente permetterebbe di risparmiare sui consumi energetici, con ricadute benefiche su tutto l’ambiente - sottolinea Domenico Mamone, presidente dell’Unsic - Un altro fattore positivo, che evidenziano i nostri associati, riguarda la spinta al turismo, realtà economica sempre più strategica in tutte le regioni italiane. A ciò aggiungerei un quarto elemento, importante in questa fase postpandemica: la possibilità di accrescere le occasioni relazionali, un’esigenza avvertita soprattutto dai più giovani, che hanno patito in modo drammatico le restrizioni del lungo periodo pandemico".
I vantaggi economici e ambientali
Secondo Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, dal 2004 al 2022 il nostro Paese ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità. Nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
I consigli per dormire meglio
L’American Academy of Sleep Medicine consiglia di dormire almeno sette ore a notte, prima e dopo il cambio di orario, per gestire al meglio la transizione. Poi, occorre aggiustare gradualmente l’ora del riposo e quella del risveglio, spostandole di 15-20 minuti prima ogni notte a partire da poche notti prima del cambio orario. Altri suggerimenti sono quello di regolare i tempi delle routine quotidiane che sono "indicatori di tempo" per il corpo, come i pasti, e andare a letto all’orario consueto la sera del cambio di orario. Infine, è consigliato uscire all’aperto per prendere la luce del sole del primo mattino la settimana dopo l’ingresso dell’ora legale, poiché la luce intensa aiuterà a impostare l’orologio interno sulla nuova ora.
Storia dell’ora legale
Alla base dell’introduzione dell’ora legale c’è sempre stato il “risparmo energetico”. La pensava così Benjamin Franklin (1706-1790), ma nessuno gli prestò particolare attenzione in un’epoca in cui l’industrializzazione era ancora agli albori.
Andò meglio al britannico William Willet: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera all’ora legale che si chiamava British Summer Time.
In Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale.
Dal 1966 al 1980 si stabilì che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
Fonte: RaiNews.
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -