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Terremoto tra Turchia e Siria

Drammatica la situazione dei rifugiati siriani.

di ActionAid - mercoledì 15 febbraio 2023 - 1328 letture

Notizie dal campo

Nell’area colpita dal sisma abitano 12 milioni di persone. 4.2 milioni gli sfollati interni nel nord-ovest della Siria. Situazione sempre più complessa per persone già provate da 12 anni di guerra.

Oltre 22.000 morti e un bilancio che continua ad aumentare.

La situazione in Siria e Turchia è drammatica e va ad esacerbare situazioni già complesse: i bambini siriani non conoscono neanche il significato del termine “casa”. Molti tra loro sono nati e/o cresciuti in tenda a causa del conflitto.

Dal campo arriva la testimonianza di Sawser Talostan, soccoritore locale in Siria, dove opera con un nostro partner locale.

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“Il terremoto di febbraio ha riportato alla memoria dei siriani ricordi terribili, sia per chi è rifugiato in Turchia sia per quanti si trovano sfollati nel nord-ovest della Siria. Dopo la prima scossa, quando le persone hanno provato ad avvicinarsi alle case per recuperare le loro cose si è verificata una forte scossa di assestamento che ha fatto crollare gli edifici rimasti in piedi bloccando altre persone sotto le macerie. La tragedia - se possibile - si è aggravata ulteriormente. Le persone sotto le macerie urlavano, i soccorsi erano difficili. Camminavamo per le strade e sentivamo solo urla. Il nord-ovest della Siria ospita 4,2 milioni di sfollati interni che vivono in rifugi temporanei, tra cui tende e case costruite in modo precario. I bambini non conoscono nemmeno il significato della parola casa perché sono nati o vivono in una tenda, e alcuni di loro non conoscono nemmeno il significato della parola scuola. Sono loro i più colpiti dal terremoto e migliaia di famiglie che si sono ritrovate nuovamente sfollate senza nulla, in mezzo a temperature che di notte scendono sotto lo zero. Eppure li abbiamo visti grati. Grati di essere sopravvissuti, mentre intorno a loro i corpi dei morti venivano rimossi da sotto le macerie. Le squadre di volontari hanno trovato anche il corpo di un bambino di appena due giorni. Abbiamo visto con i nostri occhi quanto questa tragedia sia grave perché la gente vagava per strada senza coperte, senza cibo e senza accesso ad alcun mezzo di comunicazione, né a denaro contante. Le persone hanno iniziato a spostarsi nei campi di sfollati, che presto sono diventati sovraffollati. Tutte le tende disponibili sono state prontamente utilizzate per fornire un riparo alle famiglie colpite e la sfida più grade ora è quella di aiutare le persone soccorse. Il terzo giorno il freddo si è fatto estremamente intenso e abbiamo rafforzato la distribuzione di coperte e cibo. La situazione è leggermente migliorata ma rimane la carenza di pasti pronti e se il clima dovesse peggiorare ancora la tragedia non potrà che aggravarsi ulteriormente e l’invio di aiuti diventerà ancor più complicato”.

Attenzione a donne e rifugiati

La nostra massima attenzione è su donne, ragazze, comunità vulnerabili. Il rischio di subire violenza di genere è purtroppo elevato durante situazioni di emergenza. Ne avevamo parlato qui in riferimento al terremoto di Haiti, ma è uno scenario osservato in ogni crisi umanitaria.

Come racconta “Racha Nasreddine, direttore regionale di ActionAid per la regione araba:

“le donne e le ragazze sfollate in Siria o rifugiate in Turchia erano già in una situazione molto vulnerabile prima del terremoto e ora hanno visto distrutte le loro case e i loro mezzi di sussistenza”.

Tra le priorità individuate dal monitoraggio sul campo con i nostri partner locali ci sono quindi il bisogno di spazi sicuri per donne e ragazze e la distribuzione di prodotti per l’igiene. Anche gestire il ciclo senza avere a disposizione privacy e prodotti adeguati può diventare un ulteriore problema.

Difficile anche l’accesso agli ospedali per le donne incinte, con conseguente rischio di complicazioni.

La difficile situazione economica

Lo scenario è ulteriormente aggravato da una pesante situazione economica che sia Siria che Turchia stanno fronteggiando. A titolo di esempio in Siria negli ultimi due anni i prezzi dei generi alimentari sono cresciuti del 532%, creando una situazione di insicurezza alimentare su una popolazione già in difficoltà a causa del lungo conflitto.

A gennaio 2023 in Turchia l’inflazione ha toccato quota 57,68% ed è cresciuto anche il costo degli affitti.

Diventa di fondamentale importanza una risposta umanitaria efficace, così come la possibilità per le organizzazioni umanitarie di avere un accesso sicuro e senza ostacoli ai luoghi del sisma per poter aiutare le comunità più colpite.

L’intervento di ActionAid

Grazie ai nostri partner locali fin dalle prime ore ci siamo attivati per monitorare i bisogni più urgenti della popolazione: cibo, acqua potabile, kit igienico-sanitari, vestiti e coperte invernali.

La nostra massima attenzione va inoltre alla tutela di donne e bambini con l’obiettivo che possano rifugiarsi in spazi sicuri e avere sostegno psicologico.


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