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Tennis: due italiani tra i primi 20 del ranking mondiale

Dal 1979 non accadeva che due tennisti italiani occupassero i primi 20 posti della classifica mondiale. Gli ultimi, Panatta e Barazzutti.

di Piero Buscemi - venerdì 12 ottobre 2018 - 4305 letture

Non è riuscito il miracolo al palermitano Marco Cecchinato, di ripetersi contro il numero 3 del mondo, il serbo Nole Djokovic. Non era certo un compito facile trovarsi di fronte il campione serbo, tornato ai suoi massimi livelli, dopo la parentesi dello scorso anno, tra infortuni e problemi di diversa natura. Il terreno, poi, veloce del torneo Master 1000 di Shangai, dava sin dalla vigilia, qualche vantaggio in più a Nole, con le sue caratteristiche tecniche più adatte a questo tipo di superficie.

Non è stata la partita di Parigi, quella che ha proiettato il palermitano all’attenzione degli addetti ai lavori e ai vertici di questo sport. La terra battuta del Roland Garros permise a Cecchinato, lo scorso giugno, di avere la meglio su Djokovic, ancora in fase di recupero e, quindi, più vulnerabile. La riacquistata forma di Nole, già espressa quest’anno con la vittoria in due Slam, Wimbledon e US Open, si è manifestata senza alcun dubbio, nella partita contro Cecchinato, che ha resistito solo per il primo set, concluso sul 6-4 per il serbo. Il secondo, finito in un veloce 6-0, ha espresso la resa del palermitano che, non più preciso al servizio, non ha saputo trovare le armi per prolungare l’incontro.

Se, da parte di Djokovic, si può condividere la soddisfazione di molti appassionati che hanno ritrovato il loro beniamino in grado ancora di esprimersi al meglio e, occorre dirlo, lanciatissimo verso il vertice della classifica, forse anche da questa fine stagione, da parte di Cecchinato, oltre ad aver confermato un atteggiamento sempre combattivo contro qualsiasi avversario, la sua giovane età potrebbe prospettargli un’evoluzione di carriera per i prossimi anni, tenendo conto che, come abbiamo più volte sottolineato, tra i primi dieci del mondo, gran parte hanno superato i 30 anni.

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Fognini-Cecchinato

Altra notizia che ha riportato gli appassionati italiani agli antichi splendori che questo sport ci ha dato, è il piazzamento in classifica che Cecchinato occuperà da lunedì 15 ottobre, che lo vedrà al 19esimo posto, sei posizioni sotto Fognini. Un dato che, dopo 39 anni, vedrà nuovamente due italiani tra i primi venti del mondo. Erano i tempi di Panatta e Barazzutti, quando il tennis italiano era protagonista del circuito, tra successi personali e il favoloso quartetto di Coppa Davis.

Certo, non sono le soddisfazioni che altri tifosi mondiali possono vantare rispetto a noi italiani. Gli slam giocati negli ultimi decenni, hanno sempre visto protagonisti d’oltre confine issare i trofei, con i nostri a consolarsi con piazzamenti di rispetto fino al terzo o al quarto turno. Cecchinato a giugno ha riacceso i sogni dei tifosi italiani, ma anche degli sportivi in genere che, spesso monopolizzati dal solito calcio, hanno potuto dedicare la loro attenzione verso uno sport che solo internet o l’emittente Supertennis propone come alternativa.

Se non possiamo azzardare a sognare che, nel prossimo futuro, un italiano possa sollevare il trofeo di uno dei quattro slam del circuito, le speranze si riversano sulla possibilità, non così remota, di rivivere una finale di Coppa Davis che manca ormai da venti anni, quando nel 1998, il quartetto Gaudenzi, Sanguinetti, Nargiso, Pozzi fu sconfitto a Milano dalla Svezia, sfumando il sogno di doppiare il successo del 1976 (Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli). Poter contare su due singolaristi di spessore, quali Fognini e Cecchinato, un doppio ancora competitivo, che vede protagonista lo stesso Fognini e Berrettini, che ha saputo esprimersi a certi livelli, sia in singolo che in doppio, è già un buon inizio.


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