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Teheran, la sfida al regime islamico della studentessa che si denuda in pubblico

di Redazione - martedì 5 novembre 2024 - 326 letture

Una scena unica nel campus dell’Università Oloom Tahghighat di Teheran: il 2 novembre: una ragazza – AhouDaryaei, studentessa di letteratura francese – gira tra la gente svestita, con indosso solo slip e reggiseno. Ha lunghi capelli sciolti e braccia conserte. Si muove tra la folla che evita di guardarla, la scansa, la ignora.

Pochi istanti prima la ragazza era stata redarguita dalla polizia morale perché avrebbe indossato male l’hijab, l’abbigliamento obbligatorio. Per una donna, mostrarsi in pubblico in Iran senza il velo che copre la testa è il massimo della ribellione, una vera e propria dichiarazione di identità, dignità e autodeterminazione che sfida alla radice le ferree regole imposte dal regime islamico. La ragazza ha passeggiato a lungo coperta dalla sola biancheria intima, ha insomma portato alle estreme conseguenze la sua sfida allo stato teocratico. Poi, a un certo punto, da un’auto sono scesi degli uomini che l’hanno immobilizzata e portata via. Di lei non sa più nulla mentre quelle immagini hanno fatto il giro del mondo.

“Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente e incondizionatamente la studentessa universitaria che è stata violentemente arrestata il 2 novembre dopo essersi tolta i vestiti in segno di protesta contro l’applicazione abusiva del velo obbligatorio da parte degli ufficiali di sicurezza dell’Università islamica Azad di Teheran“, scrive Amnesty International.


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