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Tapparsi il naso e cambiare pannolino

Se Grillo riuscirà davvero a candidarsi alla presidenza del Partito Democratico, in molti hanno già pronto un euro per poter andare a votare almeno una volta senza tapparsi il naso, ma con un sorriso stampato in volto.

di Fabrizio Cirnigliaro - giovedì 16 luglio 2009 - 2032 letture

L’uomo dell’anno, film del 2006 scritto e diretto da Berry Levinson, racconta la “discesa in campo” per le elezioni presidenziali americane del comico televisivo Tom Dobbs (Robin Williams).

Prima della registrazione dello Show Televisivo una ragazza del pubblico sprona Tom, conduttore di un programma satirico, a candidarsi per la corsa alla casa bianca. I telespettatori sommergono di mail la redazione del programma, la gente è delusa dal sistema politico e Tom decide di accettare questa sfida. La sua campagna elettorale sarà atipica, al contrario dei suoi avversari politici, decide di non realizzare degli spot televisivi, ritenendo che per pagare questi spot ,che costano svariati milioni di dollari , l’unico modo è farsi finanziare dalle varie lobby. Cosi facendo un politico cercherà sempre di soddisfare gli interessi dei propri creditori e non quelli della gente. Questo sarà l’argomento con cui spiazzerà gli avversari politici nel dibattito televisivo, dove riuscirà a dimostrare tutto il suo carisma. Tom è una persona acuta, preparata, è l’uomo del cambiamento.

L’Election Day si concluderà con un risultato da tutti inaspettato, il comico televisivo sarà il nuovo presidente eletto degli Stai Uniti d’America. In realtà il comico non ha ottenuto più voti dei suoi avversari, il programma con cui si è votato per la prima volta per queste elezioni, gli ha attribuito dei voti non suoi, Eleanor Green (Laura Linney), una dipendente della società che ha realizzato il programma, scopre questo problema e fa di tutto per riferire al nuovo presidente eletto ciò che è accaduto. Da qui in avanti il film diventa una sorta di “thriller informatico”. La corporation produttrice del sistema informatico utilizzato per le elezioni farà di tutto per cercare di “zittire” la programmatrice. Non mancano le critiche all’ex presidente Bush, impossibile non pensare ai brogli elettorali e il mancato riconteggio dei voti in Florida.

L’anno successivo all’uscita de L’Uomo dell’anno, in America un comico televisivo, Stephen Cobert, si è veramente candidato alle elezioni presidenziali. La finzione che diviene realtà. Il film è uscito nelle sale italiane nel 2007, e furono in molti a pensare a Beppe Grillo come possibile comico candidato presidente: a pochi mesi di distanza si tenne il primo V-Day, durante il quale il comico Genovese promosse la raccolta di firme per un referendum elettorale. Il V-Day diede una scossa al dibattito politico in Italia, i media improvvisamente si accorsero dell’esistenza del comico genovese, che da quando era stato esiliato dalla televisione continuava a riempire palazzetti con i suoi spettacoli. Il suo era un linguaggio inappropriato per i classici mezzi di informazione.

A distanza di 2 anni Beppe Grillo ha scosso nuovamente la politica italiana, annunciando la sua candidatura alla presidenza del Partito Democratico. Grillo non è Tom Dobbs, non è un comico televisivo, non è il giullare del re. Qui siamo in Italia, non in America, ci saranno sicuramente dei “problemi burocratici “ che fermeranno la sua corsa alla presidenza del PdmenoElle prima ancora che inizi. “Un buffone non governa il regno, si prende in gioco del Re”. La sua candidatura ruota intorno all’assenza di una Leadership nella sinistra italiana. In passato è stato accusato sia dai media che dai politici di fare demagogia, antipolitica. A dirlo sono le stesse persone che hanno nei loro partiti dei parlamentari che hanno festeggiato mangiando mortadella la caduta del governo Prodi, che dicono di andare a “cagare nelle moschee di questi islamici di merda”, che cantano napoletano terrone terremotato”, per non citare i vari reati con cui sono stati condannati altri colleghi. Nel parlamento italiano si sono seduti pornostar, calciatori, attrici, piduisti, presentatrici, veline e letteronze. Per queste categorie non si è mai alzato nessun “polverone”, tutto normale. La politica in Italia era una farsa già prima della candidatura di Grillo.

Negli ultimi anni in Italia spesso l’informazione l’hanno fatta i comici, gli attori, ma quasi sempre lontano dalla TV: Luttazzi, Guzzanti, Paolini. Il film si conclude con una battuta di Tom Dobbs ”I politici sono come i pannolini: bisogna cambiarli spesso, e per lo stesso motivo”.

Da anni ormai,ogni volta che ci sono delle elezioni, molti dei sostenitori della sinistra italiana dicono che bisogna comunque votare, di scegliere il meno peggio, “Bisogna tapparsi il naso”, dicono. Se Grillo riuscirà davvero a candidarsi alla presidenza del Partito Democratico, in molti hanno già pronto un euro per poter andare a votare almeno una volta senza tapparsi il naso, ma con un sorriso stampato in volto.

Brano tratti dal Blog di Beppe Grillo “Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, La stampella di tutti i conflitti di interesse Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l’indulto. Mi candido per offrire un’alternativa al Nulla. Il mio programma sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale...ci sono molti elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle.”


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