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Taormina Film Fest 2011

Maya Sansa incontra i giovani del Campus.

di Orazio Leotta - giovedì 16 giugno 2011 - 3711 letture

Una delle interpreti preferite dai registi dei cosiddetti film d’autore, Maya Sansa, ha trascorso un’ora abbondante assieme alla stampa e agli studenti del Campus del 57° Taormina Film Fest (di cui è componente di giuria del concorso Mediterranea), raccontandoci dell’attrice Sansa, dei suoi esordi, delle sue aspirazioni, rispondendo serenamente a tutte le domande, anche le più impertinenti, del pubblico in sala, concedendosi per le foto e gli autografi finali.

Maya Sansa Dopo gli esordi inglesi in teatro, ha avuto la sorte di conoscere Marco Bellocchio che l’ha ben presto lanciata nel fortunato La Balia, presentato al Festival di Cannes. Da sei anni vive a Parigi, parla un ottimo francese e continua ad interpretare al cinema una grande varietà di personaggi riuscendo a sfuggire all’omologazione di chi, dopo il successo con La Balia, voleva cucirle addosso sempre e soltanto ruoli similari.

E così l’abbiam potuta ammirare in film a sfondo sociale quali La Pecora Nera di Ascanio Celestini, o a sfondo storico quali L’Uomo che Verrà di Giorgio Diritti, Buongiorno Notte o La Meglio Gioventù. Ha lavorato coi più grandi: Amelio, Bellocchio, Diritti, Giordana, Liliana Cavani, Mazzacurati e molti altri. Molteplici sono i riconoscimenti che l’hanno gratificata nella sua carriera dai Nastri d’Argento, alla Grolla d’Ora, dai David di Donatello al successo nella sezione Un Certain Regard a Cannes, ritagliandosi pertanto nel mondo del cinema quell’immagine di donna forte e al contempo rassicurante, dai tratti marcati, mediterranei o meglio mediorientali (suo padre è iraniano), garanzia di successo per film di qualità.

L’attrice pur riconoscendo che per il ruolo in una commedia è difficile che i registi possano rivolgersi a lei, non disdegnerebbe tuttavia un’esperienza in tale genere proprio perché è molto attenta ad ampliare il suo bagaglio di conoscenze recitative, sempre che trattasi di proposte ritenute valide e non di commediole da cassetta. Quando deve scegliere fra i ruoli da interpretare, punta molto su tutto il contesto, sulla sceneggiatura, sui contenuti; anche la produzione è importante perché deve fungere da chioccia, da mamma, perché deve darti coraggio, proteggerti e garantirti su tutto, non solo sul completamento del film.

Anche il regista è fondamentale e lei non ha fatto mistero di avere un debole per coloro che credono nella trasformazione dell’attore. E’ importante la fiducia che si instaura tra attore e regista: quando l’attore si sentirà pronto a poter proporre un cambiamento in corso d’opera, come può essere una battuta da togliere o aggiungere, inserire un’inflessione dialettale e il regista ne coglie il suggerimento valutandolo, indipendentemente dall’accoglimento, si è raggiunto il sublime, il clima giusto per arrivare a grandi risultati.

Maya Sansa Agli studenti che volessero intraprendere la carriera di attori, Maya ha fortemente consigliato di studiare tanto, di avere fiducia nel proprio insegnante, fiducia in chi ti guida e mostrare sempre grande generosità. Senza lo studio si è in balia degli eventi, si diventa un oggetto. Restando in terra di Sicilia, ci ha confidato che da quella volta che Marco Tullio Giordana le fece conoscere Stromboli durante le riprese de “La Meglio Gioventù”, non può più fare a meno, ogni due - tre anni, di ritornarci per trascorrervi una vacanza.

“Il Primo Uomo” di Gianni Amelio, tratto dall’omonimo libro di Albert Camus, sarà il prossimo film in cui la vedremo protagonista; una co-produzione franco-algerina, forse in concorso alla prossima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Girato quasi per intero in Algeria, la Sansa ci ha raccontato delle enormi difficoltà per portare a termine le riprese: comparse che non venivano pagate, tentativi di incendiare il set, niente camper, una permanenza in loco molto spartana, comunque un’esperienza costruttiva. Una situazione dunque di precarietà e di agitazione, specchio, in piccolo, di quei focolai e di quelle agitazioni che poi sarebbero esplose in quasi tutti i paesi del nord-africa.


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