Sui vitalizi

Riprendo una mia riflessione sui vitalizi fatta in tempi non sospetti...
Riprendo una mia riflessione sui vitalizi fatta in tempi non sospetti su fb con un’avvertenza che non faccio parte della casta, che non mi sento un privilegiato e che non ho truffato nulla.
Da giovane ho fatto una scelta di vita che mi ha portato ad avere delle responsabilità politiche, sociali e istituzionali svolte sempre con impegno,sobrietà e dignità. Sui vitalizi, scrivevo, che di fronte alle condizioni di povertà e di precarietà in cui viveva e vive ancora una larga fascia di popolazione un provvedimento di riduzione dei vitalizi non sarebbe stata la fine del mondo.
Un provvedimento equo e ragionevole, valevole per tutti, al riparo da possibili ricorsi. Un provvedimento giuridicamente sostenibile come hanno sostenuto e sostengono alcuni insigni giuristi più volte sentiti dalle presidenze di Camera e Senato.
Per la natura dell’argomento non servono né fughe in avanti, né trofei da esibire con i volti dei nemici da odiare, ma semplicemente l’approvazione di un provvedimento legislativo che metta la parola fine. Se poi la battaglia sui vitalizi assume non solo un carattere simbolico, ma serve per altre incursioni verso altre categorie, già stanno uscendo gli elenchi, non hanno che dirlo apertamente. Così avremmo un quadro dei privilegiati del passato.
Di quelli attuali il privilegio si manifesta in forme più immediate come l’assunzione dei collaboratori parlamentari tra amici, parenti e affini per poi stabilizzarli, mentre ci sono precari delle pubbliche amministrazioni che dopo anni ancora aspettano.
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