Stupri di guerra e stupri quotidiani

Un interessante articolo di Dacia Maraini sugli stupri di guerra nel Corriere della Sera di ieri...
Un interessante articolo di Dacia Maraini sugli stupri di guerra nel Corriere della Sera di ieri (29 marzo 2022) che riprendo perché ci sbatte in faccia uno dei drammi più dolorosi e violenti dei conflitti. Non solo nei conflitti, ma anche nella normalità quotidiana quando delle indifese vengono strattonate, picchiate e violentate.
"Chi ancora scrive e pensa che lo stupro è un atto che viene accesso da un impeto sessuale, anzi da un desiderio improvviso e focoso nei riguardi del corpo femminile, sbaglia di grosso" "Lo stupro soprattutto quello di gruppo è un’arma intimidatoria tutta umana, e ha un valore grave e devastante" In tutta quella sua passione prosegue".
Nell’atto dello stupro il pene diventa la spada che taglia, ferisce e penetra nel luogo sacro della nascita, appropriandosi allegoricamente della grande forza della procreazione. L’uomo che stupra è come se dicesse nel linguaggio potente del vincitore: Io qui ora sono il padrone invado il tuo corpo nemico e lo riempio del mio seme e se avrai un futuro, questo porterà i segni del mio dominio e della mia proprietà.
"Sono tutti impulsi che la guerra suscita e coltiva perché essa è profondamente reazionaria e regressiva: detesta le libertà e la rivendicazione dei diritti. Per questo che piace tanto ai tiranni. Per le donne la guerra è proprio una disgrazia. Oltre a rischiare la vita, a dovere affrontare emergenze e sofferenze, saranno spinte ad occupare altri ruoli sempre più impegnativi".
Si tratta di una sintesi fedele al testo che prosegue ancora in tutta la sua crudezza e passione civile di una donna impegnata e che ha conosciuto anche i drammi della guerra con tutta la sua famiglia.
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