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Stronzate

Stronzate / Harry G. Frankfurt. - Milano : RCS Libri, 2005. - 66 p., ril. - 6 euro.

di Sergej - domenica 23 ottobre 2005 - 6743 letture

Ok, lo confesso: sono una delle vittime - oltre che della curiosità - delle bustine di minerva che settimanalmente Umberto Eco pubblica sull’ultima pagina de L’Espresso. Prima o poi fonderemo un club o Associazione delle Vittime delle Bustine di Minerva di Eco e chiederemo all’ONU e agli organismi internazionali ginevrini una convenzione che li vieti. In attesa, o in attesa di un nuovo proclama magari dalla Bulgaria del presidente del Consiglio di turno, l’influenza aviaria echiana miete nuove vittime e dilaga. E piacevolmente, consensienti e persino felici di questo, ci facciamo contagiare.

La bustina di questa settimana era dedicata a un libro appena uscito anche in Italia: "Stronzate" di Harry G. Frankfurt (Rizzoli, copertina rigida, 60 pagine circa, 6 euro). La copertina, nera con riquadro rosso bordeaux, rimanda direttamente all’edizione americana uscita per la Princeton University Press nel gennaio 2005 ("On Bullshit"). Una volta tanto l’editoria italiana riesce a stare al passo (l’edizione italiana tradotta da Massimo Birattari, è dell’agosto 2005). Su Amazon.com è possibile acquistarla scontata a 7 dollari, c’è anche l’edizione audio. L’edizione americana esce direttamente con il titolo nudo e crudo, quella italiana ha bisogno del sottotitolo: "un saggio filosofico".

Le stronzate di cui si parla sono quelle che tali vengono definite nel linguaggio comune: "Il tizio ha detto una stronzata", "Quello che tu dici è una gradissima cazzata". Nel programma televisivo delle Iene, un gruppo di folletti si diverte ogni tanto a porre delle questioni a vip o politici nostrani e, dopo averne sentito la risposta, canticchiare il motivo di rito "Questa è una grandissima, questa è una supergalattica cazzata!" scandita con il ritmo liberatorio del bambino che grida che il re è nudo.

Viviamo evidentemente un’epoca che ha un grosso problema ecologico: viviamo in mezzo alle stronzate e abbiamo bisogno di libri come questo che iniziano a farci capire il problema. Il libro di Frankfurt non è finalizzato a darci gli strumenti per individuare cosa è una stronzata e cosa non lo è. Si limita a delimitare l’uso del termine, cercare di capire cosa noi intendiamo quando utilizziamo il termine di "stronzata" attribuendola a una cosa detta da qualcuno. E’ già qualcosa. Il libricino di Frankfurt è un essai, appartiene cioè a quel genere saggistico e letterario che ha avuto grande fortuna in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, con cui gli autori compiono le proprie divagazioni tra il colto e il curioso - un po’ come un tempo avveniva da noi con gli elzeviri delle terze pagine dei giornali. Non il prodotto irriverente per quanto si vuole di uno dei cabarettisti televisivi, ma una "divagazione" che cita Wittgenstein, Pound, Ambler. E che abbozza una analisi linguistica. Pone alcuni necessari paletti sulla "stronzata" come genere: stavo per dire letterario, se non fosse l’importanza politica che tale uso ha assunto negli ultimi dieci anni. Perché poi accade questo: che l’uso della stronzata è diventata un’arma sistematica, voluta, pianificata, da parte del marketing politico. Nell’idea che la gente è formata da idioti televisivi, il cui livello medio è la terza media non raggiunta, ci si presenta alle conferenze stampa o ai dibattiti televisivi con la stronzata di turno - accuratamente preparata prima - e attorno a essa si imbandisce la polemica politica su cui si fa fumo per una settimana salvo poi passare alla successiva. In questo modo i problemi reali vengono messi da parte, l’attenzione viene sviata, e si vivacchia alla benemmeglio per i 4 o 5 anni di legislatura che servono.

Ecco che allora parlare delle stronzate diventa centrale avvertenza nel dibattito anche politico attuale. Necessario antidoto e anticorpo nei confronti della massificazione televisiva. Il libro di Frankfurt pone alcuni punti importanti. Ma il resto è un lavoro tutto in salita, da fare. Tocca ai mezzi di informazione come Girodivite, ai "comici" costretti a fare informazione (Beppe Grillo, Daniele Luttazzi, Sabina Guzzanti). Impiegare le risorse della memoria, del confronto, l’analisi dei dati per provare a riportare lo statuto della realtà alla sua oggettività: dire quanto stronzo è un politico che dice stronzate. Ma poi tocca alla gente, ai cittadini, essere conseguenti: e non votare gli stronzi.

Frankfurt insegna a Princeton filosofia morale. Ha alle sue spalle diverse pubblicazioni (Leibniz: A collection of critical essays , 1976; Demons, dreamers, and madmen: The defense of reason in Descartes’s Meditations: The History of philosophy series; The Importance of What We Care About : Philosophical Essays , 1988; Necessity, Volition, and Love, 1998; The Reasons of Love, 2004), con edizioni in spagnolo e in francese. In italiano, oltre a questo libricino, è disponibile "Le ragioni dell’amore. Desiderio dell’altro e cura di sé" edito da Donzelli.


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> Stronzate
31 ottobre 2005, di : Futuro Lettore |||||| Sito Web: (clicca): recensione di "Stronzate" di Harry G. Frankfurt

io lo sto ancora leggendo e non sono sicuro che l’argomento non vada ampliato :)

però ora che me l’hai segnalato ho letto la famosa "bustina di minerva" di Eco... e forse mi sono "rovinato il finale"...

certo sono però alla ricerca (nello scritto dell’autore) della sfumatura, per vedere se non sia da integrare la condizione di chi spara le stronzate perchè (e sono tanti) crede di conoscere la verità e la spaccia ad altri ("io ho la risposta, è questa! La so lunga, vedi?" e spara invece una selva di stronzate) ... è quindi SI una intenzione dare una immagine di sé, è quindi SI vero che chi spara le stronzate non è oggettivamente interessato alla verità ... ma è anche vero che invece crede 1) di essere interessato 2) di conoscerla 3) di ripeterla e divulgarla.

costui è un ciarlatano? no. è un mentitore? è uno che mente ma non sa di mentire... è un inetto? è un idiota?

devo finire il libro, e poi vedremo.

forse non sono in grado di capirlo! :-)