Sei all'interno di >> :.: Culture | Libri e idee |

Stephane Hessel “Danza con il Secolo” (Add Editore)

Uno straordinario affresco del “secolo breve” tratteggiato da un testimone d’eccezione

di Emanuele G. - lunedì 12 marzo 2012 - 3652 letture

Abbiamo dovuto attendere ben 15 anni prima di trovare disponibile nelle librerie italiane il libro di Stephane Hessel intitolato “Danza con il Secolo” pubblicato per la prima volta in Francia da Seuil nel 1997. Un’iniziativa editoriale della Add Editore da accogliere con viva soddisfazione in quanto “Danza con il Secolo” è un libro speciale. Uno di quei libri che parlano di temi piuttosto complessi senza apparire pedanti e non digeribili.

Prima di recensire il libro permettetemi di spendere qualche parola introduttiva sull’autore. Stephane Hessel (Berlino, 20 ottobre 1917) è un diplomatico, politico e scrittore tedesco naturalizzato francese, combattente nella Resistenza Francese durante la seconda guerra mondiale e deportato nel campo di concentramento di Buchenwald. Nato da famiglia ebrea (ma in parte convertita al luteranesimo), Hessel arriva in Francia nel 1925. La madre pittrice ispira il personaggio di Catherine in Jules e Jim, la storia di una donna amata da due amici che François Truffaut porterà sullo schermo a partire dal romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché. Il padre Franz, che nel romanzo di Roché ispira il personaggio di Jules, è scrittore e traduttore, fra l’altro di Proust, ed amico di Walter Benjamin. Naturalizzato francese nel 1937, diplomato all’Ecole Normale Supérieure di Parigi nel 1939, Hessel segue i corsi del filosofo Maurice Merleau-Ponty e legge Jean-Paul Sartre. È arruolato e poi fatto prigioniero, riesce ad evadere e a raggiungere la Francia libera del generale De Gaulle a Londra. Inviato in Francia nel 1944, è arrestato e deportato nel campo di concentramento di Buchenwald, dove nasconde la sua identità per sfuggire all’impiccagione. Evade di nuovo, viene ripreso, ma salta da un treno e si riunisce alle truppe americane. Dopo la liberazione collabora con René Cassin e partecipa alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Nominato "Ambasciatore di Francia" da François Mitterrand nel 1981, consacra gli anni della pensione alla militanza in favore dei sans-papiers e della causa palestinese, aderendo alla campagna per il boicottaggio dei prodotti israeliani. Per questo è duramente attaccato dallo storico neoconservatore Pierre-André Taguieff. Promosso nel 2006 Grand’Ufficiale della Legion d’onore. In tutta la sua vita non ha mai trascurato l’impegno politico: nel 1985, ha sostenuto Michel Rocard; nel 2009 si è presentato nella lista di Europa Ecologia (Europe Écologie), pur restando membro del Partito socialista francese e oggi sostiene con impegno Martine Aubry di cui è amico. Il 20 ottobre 2010 esce il piccolo libro (un pamphlet di 20 pagine circa) “Indignez-vous !” (“Indignatevi !”) che ha venduto nella sola Francia più di 700.000 copie a gennaio 2011, divenendo un vero e proprio caso editoriale e politico. Il libretto ha avuto grande successo in tutto il mondo contribuendo anche al movimento giovanile degli Indignados e provocando anche una risposta del politico e antifascista italiano, quasi coetaneo di Hessel, Pietro Ingrao, nel libro “Indignarsi non basta”. Hessel ha pubblicato un altro libro nel 2011, “Impegnatevi!”.

Come parlarvi del libro? Non è impresa di facile adempimento. “Danza con il Secolo” è un formidabile racconto sul secolo c.d. “breve”. Ho citato a ragion veduta il termine racconto perché questa forma di scrittura permette all’autore di trasmettere con più facilità il proprio pensiero e a noi di entrare in sintonia con il libro. Infatti, “Danza con il Secolo” è un’opera letteraria che si legge con cordiale piacere.

E’ un libro stratigrafico. In che senso? L’autore ha elaborato la struttura narrativa del libro utilizzando delle architravi su cui ha costruito la parte testuale. In primis, “Danza con il Secolo” è un’autobiografia in quanto rilegge la lunga vita di Stephane Hessel. Vita che si sdoppia. Da una parte, l’aspetto privato e familiare. Dall’altra, il versante pubblico di un uomo che ha attraversato il Novecento come pochi. Ma non è finita. Lungo le quasi 300 pagine il libro ci presenta un panorama al dir poco esauriente ed esaustivo sul secolo scorso. L’autore discetta degli autori che più hanno contribuito a creare la sua personalità. Rappresenta lo scenario culturale che ha vissuto soffermandosi su letteratura, filosofia, scienze ed arte. A tale livello si ricollega le sue personali esperienze di incontri ravvicinati con molte “tetes a penser” del Novecento. Si dilunga, inoltre, sui fatti che lo hanno visto coinvolto di prima persona. Fatti che hanno dato le coordinate basilari del Novecento. Non soltanto li cita – mi riferisco ai fatti – li analizza e ce ne fornisce un’acuta riflesisone.

In sintesi, un libro che ci regala mille e mille spunti di riflessione. Un libro da possedere con particolare urgenza in quanto è raro trovare un prodotto editoriale così completo sul Novecento. Di norma bisogna fare appello a saggi specialistici oppure a iniziative editoriali voluminose. Invece – questa volta – in neanche 300 pagine il lettore potrà viaggiare nel secolo appena trascorso e conoscerne gli aspetti più caratterizzanti e salienti. Un libro per comprendere, ma anche per spronare il tuo essere ad esigere di giocare un ruolo attivo. Non si può più restare a bordo campo aspettando che qualcun’altro venga a cavarti le castagne dal fuoco.


- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -