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Stangata alla famiglia Rinzivillo. In una notte 88 arresti

In una sola notte sono stati notificati 88 ordini di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati alla cosca mafiosa dei Rinzivillo. In una notte sono state messe sotto sequestro 21 aziende.

di Bianca Scicolone - giovedì 14 dicembre 2006 - 8025 letture

In una sola notte sono stati notificati 88 ordini di custodia cautelare nei confronti di presunti affiliati alla cosca mafiosa dei Rinzivillo. In una notte sono state messe sotto sequestro 21 aziende.

Una stangata per la famiglia Rinzivillo o per i cosiddetti perdenti che a quanto pare non erano poi così perdenti. Il clan infatti era uscito sconfitto dalla guerra di mafia che si svolse a Gela anni fa. I Rinzivillo alias perdenti erano stati abbattuti dagli Emanuello, grande famiglia mafiosa che detiene in mano il potere criminale nel nisseno. Avevano solo cambiato strategia, avevano posato pistole e lupare sotto i letti e in mano tenevano taniche di benzina per i loro attentanti incendiari intimidatori. Sì, perché a Gela non si spara più da anni, ma macchine e esercizi commerciali che vanno in fiamme sono all’ordine del giorno.

Il mega-blitz eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Gela, in collaborazione con la Polizia e la Guardia di Finanza è stato denominato “Tagli pregiati”. I Rinzivillo infatti sono dei "buoni macellai". Gli indagati, quasi tutti gelesi, sono accusati di avere riciclato grosse somme di denaro per conto della famiglia “perdente”, soldi provenienti dai traffici di droga, dal racket delle estorsioni e dall’usura e di avere inoltre acquisito illegalmente appalti e subappalti in molte città italiane. I “grandi complici” attraverso le intimidazioni costringevano diversi supermercati ad acquistare carni dalle aziende della famiglia (la proprietaria era proprio la moglie del boss), poi raggiunte quote elevatissime di debiti acquisivano direttamente le proprietà. L’inchiesta infatti coinvolge molte first ladies che avrebbero ricoperto il ruolo di messaggere o intermediarie dei boss.

Dalle intercettazioni ambientali delle forze dell’ordine emerge, che alcuni attentatori utilizzati dalla cosche per mettere a segno le intimidazioni, svolgevano i sopralluoghi ai cantieri o ai negozi da bruciare in compagnia delle mogli e dei figli, con i quali commentavano le azioni violente che avrebbero dovuto da lì a poco svolgere. Tra gli arrestati c’è anche un maresciallo dei carabinieri che passava informazioni riservate alla criminalità organizzata. Secondo l’accusa il militare ha tentato di vendere l’informativa dei carabinieri che riguardava proprio l’operazione “tagli pregiati” al costo di 25 mila euro. I carabinieri nelle scorse settimane attraverso le rivelazioni di un confidente e le intercettazioni ambientali avevano scoperto le mosse del maresciallo infedele e bloccandolo con un fermo di polizia giudiziaria.


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Stangata alla famiglia Rinzivillo. In una notte 88 arresti
21 gennaio 2007, di : Capo Passero

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