Sportello delazioni
In un paesino del comasco, istituito dal Comune uno sportello per denunciare gli immigrati. Un provvedimento vergognoso che sta al passo con la legge approvata dal Senato contro i lavoratori stranieri
Qualcuno si potrebbe anche domandare dove sia mai Turate. In Italia lo conoscono in pochi anche perché di questo paese si parla poco sui giornali. In provincia di Como, ha circa 9 mila abitanti. E’ in quella zona a ridosso di paesi sconosciuti ai più come Gerenzano, Rovello Porro, Cislago. Grigiore diffuso, palazzi, villette a schiera con nanetti nei minuscoli giardini, capannoni industriali, ipermercati. Qua si produce, si parla poco, la sera tutti chiusi in casa a guardare mamma Tv e quando c’è da votare, prima si votava Democrazia cristiana ed ora Lega.
Ed è qua, in questo paese anonimo che pur ha qualche trascorso importante (nel 1827 è diventato, con l’abolizione del sistema feudale, borgo libero) che il sindaco leghista, Leonardo Ambrogio Carioni che è anche presidente della Provincia di Como, ha aperto il primo sportello delazioni. In pratica, gli spioni, si presentano in comune e denunciano all’impiegata il vicino di casa immigrato clandestino oppure denunciano situazioni con, al centro, appunto, immigrati clandestini.
La barbarie è arrivata ad un punto di non ritorno. Si aprono sportelli istituzionali per volontari spioni, si invitano i medici a denunciare gli immigrati che vanno da loro per curarsi, si bruciano i senza dimora. Ma non è razzismo. Anzi, guai a chiamarli razzisti. Anche il nostro sindaco di Turate non vuole passare per razzista. Lui, a Repubblica, dichiara di non esserlo e per suffragare la sua tesi e dimostrare che non lo è, informa che nella sua fabbrichetta ha assunto anche due stranieri.
Questo, per uno come Carioni, dovrebbe dargli il passaporto di antirazzista e non si accorge della banalità della sua dichiarazione. Ma ci sono problemi a Turate? Problemi di ordine pubblico? Lo stesso sindaco nega questo problema ed afferma che almeno 800 persone, a Turate, sono stranieri regolari. E allora? Secondo il sindaco lo sportello serve “per impedire il fenomeno degli affitti in nero, con proprietari che chiedono canoni altissimi e gli irregolari che per pagare dormono in dieci in due stanze. In qualche modo serve anche alle persone non in regola, per far capire loro la necessità di entrare in un percorso di legalità”.
Che belle parole! Fra poco questo sindaco passerà per un difensore dei diritti dei cittadini, qualunque sia il colore della loro pelle. Forse un po’ troppo. Ma Hannah Arendt ci ha insegnato che la banalità del male ha anche questa faccia, quello dell’inconsapevolezza e non solo l’indole maligna.
In questo modo, istituzionalmente, il ricatto della Lega diventa norma xenofoba. Con le sue ossessioni per la sicurezza, con la sua oscena “cultura”. Ed ecco allora le ronde padane e i messaggi televisivi di qualche personaggio senza arte e parte che diventa “onorevole”.
Sentivo qualche giorno fa uno di questi personaggi con cravatta d’ordinanza verde, che si diceva contrario e inorridito che gli immigrati andassero a farsi curare i denti a nostre spese. Malafede? Inconsapevolezza? Cattiva informazione? Ignoranza? Boh! Secondo i dati del ministero della Salute gli oneri che i cittadini stranieri regolari pagano, bastano sia per pagare le loro spese sanitarie ed anche quelle degli “irregolari”.
Ma se certi tipi si possono permettere, dagli schermi televisivi, di raccontare menzogne è perché si sentono le spalle coperte. Sanno che dopo anni di messaggi lanciati c’è il clima adatto per assorbire questi messaggi. Sanno che anche a sinistra questi messaggi hanno sfondato perché “la sicurezza non è né di destra né di sinistra” e perché, ricordate, “la Lega è una costola del movimento operaio”. E sanno che prima di loro c’è stata la legge Turco-Napolitano che fra l’altro ha istituito i Centri di permanenza temporanea per coloro che sono sprovvisti di un foglio di carta amministrativo. Sanno, in pratica, che possono permetterselo e lo fanno.
E’ la culturale imperante che va a permeare paesi più o meno grandi del Nord, la cultura da bar o meglio da osteria, con il linguaggio banale, becero e violento allo stesso tempo, la cultura televisiva, l’odio per i libri, l’odio per tutti i “diversi”, siano essi persone con la pelle bianca o scura.
Immaginiamo che la domenica mattina, la messa delle 11, a Turate sia piena. Ci va chi ha fatto la ronda e chi odia i “negri che violentano e rubano i posti di lavoro”, il padroncino con il fuori strada parcheggiato in doppia fila e il bottegaio che evade il fisco, il cattolico che fa il volontario alla Caritas e il cassintegrato. Tutti assieme appassionatamente. Eppure sarebbe bello che i turatesi avessero uno scatto di dignità e lasciassero il loro sindaco solo e lo sportello senza denunce. E sarebbe bello che il sacerdote dicesse chiaramente di essere contro questa discriminazione, contro questa e altre vergognose pratiche xenofobe.
Sì, sarebbe bello e darebbe un momento di speranza per tutti, italiani e stranieri. E sarebbe bello che il presidente della Repubblica non firmasse l’ignobile legge appena approvata dal Senato. Così da non rimpiangere il momento che Turate è diventato, nel 1827, borgo libero e autonomo. Essere sicuri di non essere ripiombati nel sistema feudale.
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Ognnuno è libero di aver le proprie opinioni, ognuno è libero di comunicarle agli altri nel modo che preferisce, però credo che nel farlo, qualunque uomo libero non dovrebbe mai dimenticarsi nemmeno di metterci un po’ di rispetto e di buona educazione. Soprattutto in articoli in cui si punta il dito contro la presunta la barbarie ed ignoranza altrui. Nello specifico trovo l’articolo scritto in toni troppo polemici, al limite della maleducazione, dell’ottusità di chi non vuol per partito preso far il minimo sforzo di interpretazione (il titolo?), di chi in modo infantile cerca la "diversità" (cravatta verde?) per sfottere gli altri, mentre per assurdo sta accusando altri di esser ottusi e retrogradi, credendosi poi acculturati buttando lì delle citazioni raffazzonate. La "barbarie" italiana è quella che per ogni questione si spinge il conflitto politico a una lotta tra tifoserie, e con le stesse armi, (gli sfottò?) le stesse tempistiche.. (il botta e risposta a slogan) e ovviamente gli stessi deprimenti risultati agli occhi di chi resta a vedere persone che si accapigliano e si sputano senza aver nemmeno capito perchè. Questa è l’italia che c’è da sempre, da prima della DC, da prima della Lega. e Temo che ci sarà anche dopo. L’immigrazione in italia è gestita con la stessa totale incapacità, a 360 gradi da destra a sinistra a tutti i colori politici come è gestito qualunque fenomeno che coinvolga l’ordine pubblico o la qualità della vita. Consiglierei quindi a chi ha scritto l’articolo di non confondere cause ed effetti. Il provvedimento del così nominato "sportello delazioni" è il gesto di un politico locale che vuol mostrare alla sua comunità di poter fare qualcosa per il problema (esistente) dell’immigrazione clandestina e disperata, per distrarli però dal fatto che finora, dopo decenni dall’inzio del fenomeno e dopo diverse avvicendamenti di governo (sia nazionale che locale) nessuno, ma proprio nessuno abbia trovato una soluzione efficace. L’italia purtroppo sarà sempre mancante di un vero governo, qualunque colore dipinga le bandiere. E la causa è proprio da cercare nell’atteggiamento infantile che ha chi si avvicina alla politica con l’atteggiamento di chi va allo stadio.
Per la cronaca.. Sono Italiano, ma vivo all’estero. Quindi un ex Italiano. Quindi un immigrato.
So dove si trova Turate perchè sono nato in provincia di Como, ma si sa, nessuno è libero di scegliere il proprio paese di nascita. Ognuno è libero di cambiarlo.
Non entro nel merito del provvedimento preso da Carioni, semplicemente perchè credo non sia nemmeno possibile farlo. Gli effetti ed i risultati che produrrà portanno dargli ragione o torto. Alla totale insufficienza di forze di polizia locale e di stato per affrontare i problemi contingenti semplicemente ha risposto alla necessità di chi chiedeva a lui a chi rivolgersi quando c’è necessità di segnalare una situazione di irregolarità. Sicuramente la tristezza sta nel fatto che Carioni debba essersi arrangiato come ha potuto. Esattamente come hanno fatto gli immigrati clandestini in italia senza un minimo piano, senza un minimo progetto perloro. Poi se qualcuno vuol definir "barbarie" qualcosa a tutti costi.. a me verrebbe da dir che per l’italiano medio il concetto di "barbarie" è qualunque situazione che imponga un rispetto di regole che non si sia creato da sè. va bè. è anche vermente ridicolo osservare che apparentemente la "barbarie" al nord sia ora sinonimo di "delazione" mentre al sud sia sinonimo di "omertà". Credo che anche qui la strada per trovarsi d’accordo sia davvero lunga a tortuosa.