Sotto i dieci secondi

Un italiano sotto la barriera dei 10" nella gara più bella dell’atletica leggera: i 100 metri piani.
I mondiali di calcio tendono a monopolizzare l’attenzione degli appassionati di sport, contaminati già con un DNA calciofilo sin dalla nascita. L’evento riesce a catalizzare i tifosi di tutto il mondo, anche quando la nazionale italiana la fa da spettatrice.
L’atletica leggera, poi, necessita di grossi nomi, anzi personaggi, che possano far distrarre il popolo calciofilo dalle imprese o delusioni dei campioni distribuiti durante l’inverno nei club più blasonati d’Europa. Con Usain Bolt uscito di scena, anche la gara regina dell’atletica rischia di essere messa un po’ in ombra, in attesa di qualche altro personaggio che possa conquistare le simpatie degli spettatori sportivi sugli spalti e davanti alle televisioni di tutto il mondo.
Già le prestazioni del fuoriclasse giamaicano rappresentano un ostacolo probabilmente insormontabile per i prossimi decenni. A questo si aggiunga una innegabile alea di sospetto che lega l’atletica leggera, nelle varie discipline, alla autenticità fuori di ogni dubbio, davanti alle imprese che collocano l’uomo in una sfera, diremmo, sovrannaturale se non addirittura, cosmica.
- Filippo Tortu e il nuovo record italiano
Fatte queste premesse, l’incoraggiante risultato ottenuto da Filippo Tortu al meeting di Madrid il 22 giugno scorso, che ha abbassato dopo 39 anni il record italiano (per diversi anni fu anche record europeo) di Pietro Mennea di due centesimi, portandolo a 9"99, non ha di certo provocato una particolare reazione di giubilo da parte degli italiani, come abbiamo visto, impegnati a scegliere i colori della squadra di calcio che avrebbero dovuto sostituire quelli azzurri della nostra esclusa nazionale.
L’evoluzione di questa disciplina, i 100 metri, ha da sempre rappresentato la vera sfida sui limiti dell’uomo e delle sue capacità espressive in campo motorio. Sapere che, nelle dovute proporzioni, per quanto considerata la specie vivente più evoluta del pianeta, il confronto con la capacità di saltare, correre e tutto quanto possa essere collocato tra le prestazioni atletiche, rispetto al resto del mondo animale, non è mai stata una verità indiscutibile accettata con rassegnazione.
Questa sfida nei riguardi degli altri esseri viventi, passando dal ghepardo che sfiora i 120 km/h, agli oltre 5 metri di salto in lungo che una rana riesce a compiere con una proporzione di 100 volte la lunghezza del suo corpo, o magari alla pulce del gatto che, in altezza, riesce a saltare 33 centimetri, corrispondenti a 165 volte la sua lunghezza, ridicolizza le ambizioni di superiorità e le prestazioni dei campioni sportivi che hanno lasciato stupefatti il resto dell’umanità "normale".
Il 9"99 di Filippo Tortu, che qualche settimana prima aveva già ottenuto un ottimo 10"04, rappresenta il passaggio determinante da un velocista medio a uno che possa rientrare nella lista di coloro che sono riusciti ad abbattere la barriera dei 10 secondi. Essere riuscito in questa impresa, in una distanza che lo stesso Pietro Mennea, spodestato del record italiano, ci è arrivato a pochissimi centesimi, durante la sua fantastica carriera, nonostante la distrazione degli sportivi italiani, gli fa riconoscere un ruolo predominante e di buon auspicio in vista dei prossimi appuntamenti che l’atletica ci riserverà nell’immediato futuro.
I prossimi Campionati Europei di Berlino, dal 7 al 12 agosto, hanno i presupposti per regalare all’Italia e a Filippo Tortu un palcoscenico da protagonista nella velocità. Avremo occasione di poterlo ammirare anche nei Giochi del Mediterraneo, in corso a Tarragona in Catalogna in questi giorni, dove sicuramente scenderà in pista per la staffetta 4x100, avendo rinunciato a prendere parte ai 100 metri.
I venti anni appena compiuti, lo scorso 15 giugno, lo pongono tra le speranze da confermare dello sport italiano. Rimaniamo speranzosi e fiduciosi che ci possa offrire tante occasioni future, per dedicarci a uno sport alternativo, che non debba essere intriso obbligatoriamente di reti da deflorare, Var da verificare, sentenze da tribunali sportivi. Gossip di figli legittimati e no, carriere da veline e vari spot pubblicitari, tra birre, shampoo contro la forfora, mutande firmate, acque che danno la voce ai passeri, estrazioni di numeri, profumi occhiali cellulari...
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