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Sospesi rettore dell’Università di Catania e 9 professori. L’accusa è di concorsi truccati

Registriamo "con stupore" la bufera che ha colpito l’Università di Catania. Indagati 40 docenti di 14 università, indagini Digos su 27 concorsi che per l’accusa sono stati ’truccati’. Il Miur avvia verifiche sui docenti coinvolti.

di Redazione - sabato 29 giugno 2019 - 2418 letture

Un vero e proprio "codice di comportamento sommerso" operante in ambito universitario secondo il quale gli esiti dei concorsi devono essere predeterminati dai docenti interessati. E’ quanto emerge dall’operazione ’Università bandita’ della Polizia di Stato di Catania sfociata, stamane, nella sospensione dal servizio da parte del Gip del rettore Francesco Basile e altri nove professori, indagati per associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

Le indagini, coordinate dalla Procura etnea ed eseguite dalla Digos dal giugno del 2016 al marzo del 2018, hanno svelato quella che gli investigatori hanno definito un’associazione a delinquere che avrebbe avuto come capo il rettore dell’Università di Catania Francesco Basile e di cui sarebbe stato promotore il suo predecessore Giacomo Pignataro, finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati per alterare il naturale esito dei bandi di concorso per il conferimento degli assegni, delle borse e dei dottorati di ricerca, per l’assunzione del personale tecnico-amministrativo, per la composizione degli organi statutari dell’Ateneo (Consiglio d’Amministrazione, Nucleo di Valutazione, Collegio di Disciplina), per l’assunzione e la progressione in carriera dei docenti universitari.

Sistema esteso anche ad altre Università

Gli investigatori hanno sottolineato come il sistema non sia ristretto all’Università etnea ma si estende ad altri atenei italiani - non è stato reso noto quali - i cui docenti, nel momento in cui sono stati selezionati per fare parte delle commissioni esaminatrici, si sono sempre preoccupati di ’non interferire’ sulla scelta del futuro vincitore compiuta preventivamente favorendo il candidato interno che risultava prevalere anche nei casi in cui non fosse meritevole.

Tra gli indagati, in tutto 40, ci sono anche coloro che hanno vinto i concorsi. Diciassette i concorsi che sarebbero stati truccati sono per professore ordinario, quattro per professore associato, sei per ricercatore. Gli altri indagati sono il prorettore Giancarlo Magnano di San Lio; l’ex direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Giuseppe Barone; il direttore del Dipartimento di Economia e Impresa Michela Maria Bernadetta Cavallaro; il direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche Filippo Drago; il direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica Giovanni Gallo; il direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali Carmelo Giovanni Monaco; il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Roberto Pennisi; il presidente del coordinamento della Facoltà di Medicina Giuseppe Sessa.

Pm Zuccaro: sistema di nefandezze

"L’indagine ha consentito di svelare un sistema di nefandezze che purtroppo macchia in maniera veramente pesante il nostro Ateneo perché coinvolge tutti i personaggi di maggiore responsabilità al suo interno" ha affermato il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro. "Abbiamo accertato che questo sistema, che vedeva al vertice il precedente rettore e il rettore attuale - ha aggiunto - ha inquinato il sistema di votazione all’interno dell’Ateneo per la nomina del rettore e per la nomina degli organi più importanti. A cascata questo sistema si è perpetuato per condizionare numerosi concorsi di tutti i dipartimenti".

"Un sistema - ha concluso Zuccaro - che non esito a definire squallido perché le persone che vengono proposte non sono le più meritevoli per aggiudicarsi il titolo. Quando qualcuno ha il coraggio di proporsi come candidato per questo posto nonostante il capo del dipartimento abbia deciso che non sia venuto il suo momento,queste persone vengono fatte oggetto di critiche pesanti, addirittura di ritorsioni da parte del capo del dipartimento"

Miur avvia verifiche sui docenti coinvolti

Il Miur avvia verifiche sui docenti coinvolti nell’inchiesta sui concorsi universitari truccati. "Appena appresa dagli organi di stampa la notizia delle indagini condotte dalla procura della Repubblica di Catania e delle misure cautelari personali applicate su disposizione dell’Autorità giudiziaria - si legge in una nota del Miur - il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha immediatamente avviato una verifica sull’eventuale presenza all’interno delle commissioni di abilitazione scientifica nazionale - o in qualsiasi altro tipo di collaborazione istituzionale con il Miur - di docenti universitari coinvolti nel procedimento penale.

All’esito degli accertamenti - prosegue il ministero - saranno adottati i necessari provvedimenti di sospensione di tali collaborazioni con il personale docente coinvolto nell’inchiesta. Il Miur provvederà inoltre a richiedere all’Autorità giudiziaria catanese copia degli atti al momento ostensibili dell’indagine, al fine di costituirsi parte civile nel futuro giudizio penale".

Fonte: RaiNews.


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