Sit-in di fronte alla base USA di Camp Darby

Si è svolto il presidio ed il sit – indetto da un numeroso cartello di associazioni del movimento contro la guerra toscano e dal Comitato unitario per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby...

di - domenica 21 gennaio 2007 - 5172 letture

Pienamente riuscito il presidio / sit-in di fronte alla base USA di camp Darby di sabato 20 gennaio Contro la base al Dal Molin di Vicenza, per la chiusura di camp Darby.

Si è svolto il presidio ed il sit – indetto da un numeroso cartello di associazioni del movimento contro la guerra toscano e dal Comitato unitario per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby

Il sit in, che per oltre un’ora ha bloccato un ingresso della base, è una prima iniziativa del movimento toscano contro la decisione presa dal governo Prodi in merito alla base di Vicenza.

La reiterata volontà di questo governo a favore dell’insediamento di una nuova base nella città berica, oltre a tradire per l’ennesima volta in pochi mesi le aspettative di una parte consistente dell’elettorato di sinistra, rischia di determinare un “effetto domino” su tutte le altre basi USA che occupano il nostro paese, a partire proprio da camp Darby, insediamento logistico diretto dalla Ederle di Vicenza.

Le realtà territoriali che hanno promosso il sit in si sono date appuntamento per il prossimo giovedì 25 gennaio alle ore 18,30 presso la sede pisana dell’ass. “Utopia”, in Via S. Lorenzo, Pisa per organizzare iniziative territoriali di appoggio alla manifestazione nazionale del prossimo 17 febbraio a Vicenza.

Altro importante appuntamento verso la manifestazione sarà il convegno nazionale “Disarmiamoli” del prossimo 10 febbraio a Bologna, che vedrà convergere da tutta Italia i vari comitati contro le basi e la guerra, convegno quale il nostro Comitato parteciperà attivamente.

La vicinanza alla lotta delle popolazioni vicentine, espressasi in questi mesi anche attraverso la nostra partecipazione alla grande manifestazione dello scorso 2 dicembre, è per noi molto di più che un semplice atto di solidarietà.

Il raddoppio della base di Vicenza ci riguarda direttamente, dato che la base logistica di camp Darby è sotto il diretto comando della Ederle e di Aviano.

NO AL DAL MOLIN, NO A CAMP DARBY

FERMARE LE BASI SIGNIFICA

FERMARE LA GUERRA

SENZA SE E SENZA MA

Il Comitato unitario per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby

info@viacampdarby.org 338 - 4014989


SABATO 17 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE A VICENZA, CONTRO LA GUERRA E LE BASI DI GUERRA, PER LA PACE E LA GIUSTIZIA ON FEB 17 2007 - INTERNATIONAL DEMONSTRATION IN VICENZA AGAINST WAR AND WAR BASES, FOR PEACE, JUSTICE AND EARTH

PETIZIONE ONLINE PER FERMARE IL RADDOPPIO DELLA BASE, SUPERATE LE 1000 ADESIONI IN MENO DI 24 ORE, FIRMA ANCHE TU PETITION ONLINE TO STOP THE DOUBLING OF CAMP EDERLE IN VICENZA, SIGN IT


Comunicato stampa della segreteria provinciale del PRC di Vicenza e del coordinatore provinciale Giovani Comunisti in merito al sì di Prodi al progetto Dal Molin.

Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Vicenza

Vicenza, 17 gennaio 2007

Apprendiamo in un modo a dir poco sconcertante che il presidente del consiglio Romano Prodi da Bucarest, e cioè da uno paese dove molti imprenditori vicentini hanno dislocato le loro imprese con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro in provincia e per i quali nessuno si è stracciato le vesti come invece si è fatto per i dipendenti della Ederle, ha dato il sostanziale via libera agli Americani alla costruzione di una delle più grandi basi USA dell’Europa.

Riteniamo che il compromesso raggiunto tra sinistra radicale e sinistra moderata ottenuto attraverso il programma dell’Unione e che ha permesso al Sig. Romano Prodi di diventare Presidente del Consiglio sia stato ancora una volta tradito.

Le politiche di pace per le quali il nuovo esecutivo si sarebbe dovuto impegnare sono state disattese dopo pochi giorni dal proprio insediamento attraverso il rifinanziamento delle truppe in Afghanistan. Delle politiche di contrasto della precarietà del mondo del lavoro e dell’emergenza sociale dei lavoratori e pensionati italiani non vi è alcuna traccia. Non passa giorno che autorevoli esponenti del centro sinistra "moderato" non perdano l’occasione per rilanciare l’idea di inalzare l’età pensionabile.

Con la decisione del Governo di concedere l’Area Dal Molin agli USAsi è consumata l’ennesima frattura con coloro che in buona fede hanno votato l’Unione alle ultime elezioni e che pensavano, o meglio speravano, che qualcosa cambiasse tra il nuovo governo e quello precedente.

Apprendiamo che non è così e che la decisione presa, in spregio alla volontà della maggioranza della popolazione Vicentina, rappresenta la non volontà da parte di Prodi di far valere il sacrosanto diritto ad esercitare la sovranità del proprio territorio e la non volontà di rispettare quanto concordato tra la sinistra radicale e quelle moderata sul programma.

A questo punto chiediamo al segretario Nazionale , alla Segreteria Nazionale, ai capogruppo di Camera e Senato, e a tutti i deputati e senatori del PRC che in questo periodo si sono spesi per far prevalere le ragioni della pace alle ragioni delle politiche imperialiste di guerra degli USA, di aprire in parlamento e nel Governo una vera e propria crisi affinché il presidente del Consiglio riveda le proprie decisioni. Se, nonostante ciò, il governo dovesse ribadire il proprio SI’ al progetto DAL MOLIN chiediamo ai massimi vertici del PRC di togliere immediatamente il sostegno al governo Prodi.

Crediamo che questa sia l’unica risposta possibile da dare al vastissimo, variegato e trasversale movimento contro la guerra che si è sviluppato attorno a questa vicenda e naturalmente agli elettori ed agli iscritti del PRC della nostra federazione e non solo. La base DAL MOLIN, per la sua rilevanza strategica a livello europeo, non può e non dove interessare solamente il territorio Vicentino. Fanno sorridere per non piangere le dichiarazioni di Romano Prodi con le quali definisce il problema Dal Molin come un problema urbanistico. Gli USA non sono un’impresa edile, semmai sono un impresa di demolizione molto efficiente ( leggasi alla voce : bombardamenti intelligenti ). Si tratta di una scelta strategica di politica internazionale che se presa in un senso va nell’orientamento concordato nel programma e cioè verso la riduzione delle servitù militari e, se presa nell’altro, nel proseguimento del sostegno delle politiche di terrore globale avviate dagli USA in particolar modo dopo l’11 settembre 2001.

Infine, la segreteria della federazione di Vicenza informa i propri massimi dirigenti che, se il comportamento del PRC rispetto al Governo sulla vicenda Dal Molin dovesse essere difforme o peggio in contrasto con quanto sopra richiesto, sin da subito inviterà i segretari di circolo della provincia a trasformare le prossime conferenze di organizzazione previste per il mese di febbraio e marzo, in vere e proprie assemblee aperte ai COMITATI NO DAL MOLIN, al fine di stimolare il gruppo dirigente nazionale a non abbandonare per nessun motivo questa lotta.

Ezio Lovato, Gianmarco Anzolin, Urbano Boscoscuro , Piero Zalltron ( segreteria provinciale PRC Vicenza )

Gianni Turcato ( coordinatore provinciale Giovani Comunisti Vicenza )


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