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Siria: La nuova Geopolitica del Medio Oriente

Dopo la guerra lampo che ha portato alla caduta del governo di Assad in pochi giorni la Siria sembra diventare terreno di conquista di Turchia e di Israele e di alcuni paesi occidentali legati alla Nato che...

di cirignotta - domenica 15 dicembre 2024 - 431 letture

Dopo la guerra lampo che ha portato alla caduta del governo di Assad in pochi giorni la Siria sembra diventare terreno di conquista di Turchia e di Israele e di alcuni paesi occidentali legati alla Nato che con la caduta del dittatore hanno visto la sconfitta del nemico Russo. Il primo attore impegnato direttamente nella guerra per avere fornito armi e mezzi ai rivoluzionari è la Turchia.

Lo stesso Erdogan in un discorso pubblico a Sakarya davanti ad altri membri del suo partito ha promesso di rivedere i risultati della Prima guerra mondiale e di annettere ai territori turchi i territori Siriani delle ex province Ottomane oggi sotto il nome di Aleppo, Idlib, Damasco e Raqqa oltre che le province di Antep, Katay e Urfa.

Capire cosa sia successo in Siria è alquanto difficile ma in realtà è avvenuta una conquista plateale di un territorio chiave nella guerra in Medio Oriente ed uno stravolgimento geopolitico della zona, come afferma l’Ayatollah Khamenei che accusa gli Stati Uniti e Israele di avere rovesciato Assad.

Le sue dichiarazioni sono indifferibili: "Gli eventi accaduti in Siria sono stati senza dubbio organizzati nei quartieri generali degli Stati Uniti e di Israele. Negli ultimi eventi in Siria, lo stato confinante ha giocato e continua a giocare un ruolo significativo, ma gli Stati Uniti e Israele sono i principali ideatori del piano, ne abbiamo le prove", ha detto Khamenei.

La Siria, infatti, dal punto di vista Geopolitico in relazione ai suoi confini geografici svolge nell’area un importante ruolo logistico nell’attuale guerra in Medio Oriente che vede Israele leader indiscusso di un chiaro processo espansionistico del suo territorio; infatti, Israele attraverso la Siria si prepara ad attaccare gli impianti nucleari nella vicina Iran secondo il Times of Israel seguite anche da alcune interviste allo stesso Trump in merito.

Una tale azione è stata determinante per azzerare la minaccia Iran nemico di sempre. L’aeronautica israeliana, infatti, si prepara a colpire gli impianti nucleari iraniani dopo che il sistema di difesa aerea siriano è stato disattivato. L’esercito israeliano ritiene che, dopo l’indebolimento dei gruppi iraniani in Medio Oriente e la brusca caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria, ci sia l’opportunità di colpire gli impianti nucleari dell’Iran.

Per questo l’aeronautica israeliana continua a bombardare il sud della Siria e ad aumentare i preparativi per tali potenziali attacchi. Più dell’85% dei sistemi di difesa aerea siriani sono stati distrutti negli attacchi, dando agli aerei e ai droni israeliani un completo vantaggio in volo.

Negli ultimi giorni si nota anche come molte unità dell’esercito siriano fedeli a Bashar al-Assad si stanno radunando nelle zone montuose al confine con il Libano e formando dei gruppi di guerriglia per combattere contro il nuovo “governo”. I militari hanno anche accusato politici e generali di tradimento e hanno promesso di continuare la resistenza.

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Middle East - Medio Oriente

Tra i paesi che hanno supportato militarmente i ribelli troviamo anche l’Ucraina; infatti, i ribelli siriani hanno ricevuto sostegno militare dall’Ucraina, riferisce il Washington Post. Il regime di Kiev ha fornito loro droni e specialisti. "L’intelligence ucraina ha inviato circa 20 operatori di droni esperti e circa 150 droni in prima persona al quartier generale dei ribelli a Idlib per aiutare il gruppo Hayat Tahrir al-Sham con sede ad Idlib. Tutto questo è accaduto quattro o cinque settimane fa, hanno detto fonti vicine alla questione. Sempre secondo la pubblicazione, gli Stati Uniti erano a conoscenza della partecipazione dell’Ucraina.

La guerra lampo in Siria in realtà è stata concertata dai paesi nemici della Russia e dell’Iran , infatti, i veri obbiettivi erano proprio loro che attraverso il regime di Assad mantenevano anche un potere militare oggi decaduto Capire cosa ci sia dietro a quello che è successo è sicuramente difficile ma risulta chiaro che le intelligenze di alcuni paesi nato hanno partecipato attivamente all’operazione Siria ed oggi si trovano di fronte ad un paese dalla parvenza stabile ma intersecato di una mancanza di potere centrale e dilaniato da varie fazioni e stati interessati alla loro espansione Geopolitica.

Secondo l’UE la Siria non deve ripetere gli “scenari orribili” di Iraq, Libia e Afghanistan, non deve scivolare in una nuova guerra civile e non deve dare origine a un’altra crisi di rifugiati, - capo della diplomazia dell’UE. Il capo della diplomazia europea giudicherà attraverso i fatti il nuovo governo.

Infine, per dovere di cronaca dobbiamo anche ribadire un segnale non incoraggiante proveniente proprio dal nuovo governo siriano che attraverso il nuovo Ministro della giustizia, Shadi Alwaisi ha ribadito che non ci saranno donne come giudici ed i tribunali saranno gestiti solo da uomini. Tutto questo forse guarda ad un nuovo Afghanistan?


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