Siracusa - Il 20 luglio 1992: Rino Piscitello chiede...
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03569 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19920720
XI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03569 presentata da PISCITELLO CALOGERO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19920720
Al Ministro dell’interno. - Per sapere - premesso che: la provincia di Siracusa e le sue istituzioni - Comune, Provincia Regionale, Enti economici - già da alcuni anni vivono in uno stato di crescente malessere, a causa di una sempre più feroce escalation mafiosa, che condiziona pesantemente il vivere civile con esecuzioni plateali compiute di fronte a centinaia di persone inermi, attentati dinamitardi a scopo di estorsione, ricettazioni, furti, traffici illeciti di varia natura;
come denunciato in una intervista resa dal giudice Pennisi su un quotidiano locale del 3 luglio 1992, sono forti infiltrazioni mafiose nel tessuto economico, sociale e persino nelle istituzioni pubbliche locali;
sono ormai numerosi i segnali di una pesante presenza di clan malavitosi nel settore dei subappalti nella provincia siracusana; presenza che condiziona pesantemente il mercato del lavoro e della libera concorrenza;
è opinione diffusa che gli ultimi attentati dinamitardi fatti ai danni di alcune imprese siano serviti per intimidire gli imprenditori e indurli non tanto solo a pagare il "pizzo", ma probabilmente anche a cedere una parte della azienda o a ritirarsi da una gara d’appalto.
Appare evidente che l’organizzazione malavitosa ha cambiato negli ultimi anni la propria connotazione assumendo sempre di più anche un aspetto economico-politico; i dati stanno li’ a dimostrare la soffocante presenza nel siracusano di agguerriti clan mafiosi che si contendono il territorio, il traffico di stupefacenti, le estorsioni, gli affari pochi leciti, il controllo delle imprese, e la presenza nelle istituzioni siglando accordi con uomini politici locali in cambio di voti e consensi;
l’omicidio del consigliere comunale socialdemocratico, Franco De Grande, da tutti dimenticato, avvenuto nell’agosto del 1988, ha segnato un autentico "spartiacque" fra la vecchia malavita e la nuova, guidata da uomini che considerano fondamentale una loro presenza nel campo della politica e degli appalti pubblici;
a testimonianza di ciò parlano i rapporti redatti dalla squadra mobile siracusana riguardanti le associazioni di stampo mafioso: Urso Agostino più 162; Aparo Antonino più 30 e Bottaro Salvatore più 16;
secondo un documento del Siulp di Siracusa, in provincia si contano 15 famiglie mafiose, molte delle quali legate al boss catanese Nitto Santapaola;
non bisogna essere dei profeti per immaginare uno scenario di sangue dopo l’omicidio del presunto capocosca siracusano, Agostino Urso, avvenuto alcuni giorni fa in un lido balneare davanti a centinaia di bagnanti;
di fronte ad una criminalità mafiosa cosi’ radicata che lascia pochi margini alla convivenza civile lo Stato non può più fronteggiare il fenomeno in modo disorganico e lasciando le forze dell’ordine prive di uomini, mezzi e strutture;
a Siracusa operano tre volanti per ogni turno di servizio, che spesso diventano due perché una viene impegnata in altri compiti e che a causa del mancato coordinamento tra le forze dell’ordine sovente si verifica una sovrapposizione di forze incaricate di eseguire gli stessi compiti;
recenti prese di posizione dei sindacati di polizia sulla perdurante carenza dell’organico della polizia di Stato e sulla pessima gestione del personale che mortifica interi settori della stessa, danno la misura della capacità e della volontà degli organi di Stato di risolvere la decennale questione;
attualmente l’organico provinciale della polizia di stato è di 500 unità nelle diverse qualifiche malgrado la tabella ministeriale ne preveda 655; vi è già, quindi, una carenza di 155 unita’. In realtà la tabella prevista dal ministero e’ già superata dalle reali necessità del territorio e del fenomeno mafioso in continua crescita per cui e’ necessaria una pianta organica di 754 unità sulla base di valutazioni fatte dagli stessi sindacati di polizia; la Digos esiste solo sulla carta avendo un organico di soli 12 uomini invece dei 25 previsti e ovviamente le 12 unità operative nelle diverse qualifiche non sono ogni giorno impiegate sul posto di lavoro considerando turni, congedi, ferie, malattia, riposi, eccetera -: quali provvedimenti il Ministro intenda adottare per affrontare i gravi problemi relativi alle pesanti carenze di strutture, uomini e mezzi; se non intenda coprire con urgenza i vuoti di organico del personale della polizia di Stato della provincia di Siracusa; se non ritenga opportuno aggiornare la pianta organica visto che questa è stata determinata dal decreto ministeriale del 16 marzo 1989 che non poteva tenere conto della grande recrudescenza criminale di stampo mafioso che ha aggredito Siracusa e la sua provincia negli ultimi anni; inoltre se il ministro non ritenga opportuno convocare a Siracusa un vertice con il questore, il prefetto e gli organi competenti sulla grave situazione dell’ordine pubblico nella provincia di Siracusa.
(4-03569)
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