Sgarbi, sipario strappato?
L’impresa di Salemi ridotta a semplice scintillio di performance mediatiche?
di
Antonio Carollo
- lunedì 13 febbraio 2012
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Sgarbi si dimette da sindaco di Salemi. Dicono che cancellare la mafia di quel paese non era proprio in cima ai suoi pensieri. Rispondo: le performance spettacolari, che danno grande visibilità mediatica, sì. L’impresa di Salemi è una di queste. Non si aspettava di centrare un colmo: entrato in Salemi con lancia in resta, convinto di annullare la mafia, si ritrova, dopo tre anni di colpi pubblicitari che hanno esaltato la sua figura e i suoi introiti, a subire l’onta di un consiglio comunale in procinto di essere sciolto per infiltrazioni e condizionamenti mafiosi. Si parla di sipario sgarbiano (non proprio paravento). Qualcuno intelligentemente l’ha inventato per coprire le proprie solite attività? Sgarbi consapevole o ignaro? Sarebbe interessante dare un’occhiata alla relazione degli ispettori prefettizi. Io sono propenso a credere nella buona fede di Sgarbi, conoscendo, come tutti, la sua straripante auto-idolatria. Forse immaginava di poter fare di Salemi, con le sue iniziative stratosferiche, terra bruciata per la mafia. Evidentemente non conosce bene certi siciliani. Ha sottovalutato l’abilità manovriera del mondo affaristico-mafioso. Sarei felice di sbagliarmi, ma io per forma mentis sono portato a fidarmi dei funzionari del Ministero dell’interno.
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