Se mi lasci ti cancello
Cancellare una persona dalla propria vita non è come eliminare dei file dai propri pc, i ricordi non sono delle cartelle. La realtà di tutti i giorni non è ancora un social forum, dove puoi bloccare un utente o eliminare un “amico” con un click.
Se mi lasci ti cancello è un film del 2004 scritto da Spike Jonze (premio con l’oscar per la sceneggiatura) e diretto dal francese Michel Gondry.
Il film racconta, in modo del tutto originale, la storia d’amore fra Joel (Jim Carrey) e Clementine (Kate Winslet), durata due anni e finita come tante storie finiscono, quando la vita di coppia diventa “abitudine”. In un litigio come tanti Joel offende pesantemente la compagna, che in modo impulsivo decide di cancellare dalla propria memoria il ragazzo, e tutti i ricordi che possono ricondurre in qualche modo a lui. Rimuovere totalmente una persona dalla propria vita e tutti i ricordi legati ad essa è possibile grazie alla clinica “Lacuna”, che realizza e pubblicizza tale sistema per porre fine alle sofferenze d’amore. Joel scopre cosa ha fatto Clementine e decide anche lui di sottoporsi allo stesso trattamento. I due non ci metteranno molto a rincontrarsi, nonostante abitino in una grande città come New York e ad iniziare una nuova relazione.
Il racconto non ha una struttura temporale lineare. Inizia la mattina in cui Joel si risveglia dopo aver cancellato Clementine, dopo 18 minuti appaiono i titoli di testa, per poi passare subito al momento di massima disperazione del protagonista, quando tutto sembrava perduto. Il titolo originale del film, Eternal Sunshine in the spotless mind (Infinita letizia della mente candida), fa riferimento ad una poesia di Alexander Pope, che è stata anche citata nella pellicola. In Italia invece è stato distribuito con questo titolo, forse per scopi commerciali, probabilmente ottenendo un effetto contrario. Quelli che cercavano il classico film romantico sono rimasti spiazzati da questo storia, dalle “visioni” di Michel Gondry, altri invece hanno snobbato questa pellicola perché giudicata come la classica spensierata commedia americana.
Michel Gondry aveva 40 anni quando ha diretto ‘Se mi lasci ti cancello’. Grazie a questa pellicola è riuscito a dimostrare tutto il suo genio. Già famoso per l’originalità dei videoclip da lui diretti (White Stripes, Bjork, Rolling Stones, sono solo alcuni dei musicisti con cui ha collaborato), è considerato da molti uno dei più talentuosi artisti visivi del nuovo millennio. Gli effetti speciali nei suoi film non sono quelli che solitamente vengono utilizzati nei film hollywoodiani, le sue sono delle “illusioni ottiche”, ottenute utilizzando metodi artigianali . Gondry riesce a sorprendere sempre gli spettatori.
Nella scena iniziale Joel dice “San Valentino è una festa inventata dai fabbricanti di cartoline d’auguri per fare sentire di me**a le persone.”, infatti il maggior periodo di lavoro per la clinica “Lacuna” sono i giorni che precedano questa ricorrenza. Uno dei personaggi più “strani” del film è Patrick (Elijah Wood), uno dei tecnici della clinica che “cancella” la memoria dei pazienti. Approfitta dei dati che vengono forniti alla clinica per conquistare Clementina, utilizzando le stesse frasi di Joel, gli stessi soprannomi, le regala le cose che desidera. Un po’ come la carta di fidelizzazione, approfitta dei dati che ha in possesso per raggiungere il proprio scopo.
Un film emozionante, con un ottimo cast e una colonna sonora stupenda (compresa la struggente Everybody’s gotta learn sometime di Beck). Cancellare una persona dalla propria vita non è come eliminare dei file dai propri pc, i ricordi non sono delle cartelle. La realtà di tutti i giorni non è ancora un social forum, dove puoi bloccare un utente o eliminare un “amico” con un click. E’ fatta di esperienze, belle e brutte. Dagli errori si può rimediare, non ricommettendo gli stessi sbagli. Come canta Beck nel tema principale del film “A volte tutti dobbiamo imparare “. Perché ciò possa avvenire spesso si deve passare dal dolore, da un piccolo “male” si può ottenere un grande “bene”. Sarà proprio Joel a porre una maggiore resistenza alla cancellazione dei propri ricordi, lui è una persona più debole, che sembra soffrire maggiormente rispetto ad altri il “male d’amore”. Quando però si rende conto che insieme a Clementine perderà i ricordi forse più belli della sua vita decide di ritornare sui suoi passi, la sua diventerà come il diario, con metà pagine bianche e l’altra metà delle pagine strappate, e lui si sente ancora più triste, inquieto.
Se mi lasci ti cancello ha diverse possibilità di lettura, ma per essere capito pienamente merita almeno due visioni, per non essere cancellato dalla nostra memoria.
Joel ‘Parlare in continuazione non significa necessariamente comunicare’
Friedrich Nietzsche ‘Beati gli smemorati perchè avranno la meglio sui loro errori’
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