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Se il Sindacato perde la bussola

Resistere contro lo smantellamento dell’Università/Ricerca Pubblica nonchè dei suoi lavoratori. Resistere contro i tagli ai principi fondanti della nostra Costituzione. Resistere...

di pietrodigennaro - venerdì 8 dicembre 2006 - 3070 letture

La CISL Università, nel suo ultimo consiglio regionale, auspica un tavolo di concertazione con i rettori della Campania per la razionalizzazione delle spese partendo da un assioma raccapricciante: un corso di laurea con pochi immatricolati è un ramo secco.

Questa definizione dei corsi di laurea in Fisica o in Matematica, solo per esempio, misura l’assurda mercificazione della cultura e dell’insegnamento, a cui, ogni forza politica e sindacale, deve resistere per il bene comune del progresso sociale e scientifico del nostro paese. Da quando il sindacato confederale è diventato l’interlocutore elitario e privilegiato nella politica finanziaria del suo governo amico, le bussole che dovrebbero guidarne le azioni di difesa dei lavoratori e dei cittadini, sono impazzite. Avallare i tagli inferti alle università dalla Finanziaria con l’invito ad un tavolo di concertazione con l’intento di razionalizzare la spesa universitaria, va oltre ogni ipotesi parossistica di scambio di personalità, di ruolo, di funzione. Che dire poi del delirio di processare persino la libertà della didattica/ricerca, forse l’unica garanzia costituzionale di autonomia/indipendenza che andrebbe difesa contro ogni ingerenza strumentale che travalica ogni barlume di responsabile buon senso ?

Il sindacato, la RdB/CUB è un’altra cosa e pone sul tavolo del confronto le vere emergenze che bloccando la crescita del sistema universitario, finiranno per fermare il rilancio di tutto il paese. Le emergenze si risolvono con un segnale forte e deciso negli investimenti per la Ricerca, altro che tagli. Insieme ai salari europei devono essere rivendicati percentuali di PIL da investire che si stabilizzino sulla media europea. Come in tutto il Pubblico Impiego, la stabilizzazione della precarietà rompe la precarietà e l’inefficienza dei servizi pubblici che sono fondamento principale di una società civile degna di questo nome. Gli sprechi ingiustificati per consulenze spesso inutili e clientelari che mortificano le professionalità interne e lo spirito di servizio che onora i pubblici dipendenti, la privatizzazione del lavoro pubblico attraverso le esternalizzazioni e la repentina crescita delle Fondazioni Universitarie mediante l’afflusso di denaro pubblico nei loro bilanci, stanno minando ogni logica di diritto costituzionale che è stato pensato e scritto per assicurare ai cittadini il diritto pubblico fondamentale alla formazione, al lavoro, alla salute, alla giustizia e alla sicurezza. I tagli all’Università e alla Ricerca sono economicamente e culturalmente una scelta sbagliata, almeno se l’obiettivo da raggiungere è diverso dal profitto privato e dal rispetto dell’art. 2 della Costituzione: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

RdB/CUB continua e continuerà a proporsi in termini di attiva e reale alternativa contro la caduta dei diritti e dei salari dei lavoratori e a difendere quelle prerogative istituzionali che fanno di una libera e qualificata Università Pubblica il vero motore di crescita scientifica e sociale di un paese civile ed emancipato. RdB/CUB continua e continuerà a denunciare ogni tentativo di liquidare come “ramo secco” ogni spazio di rispetto democratico delle opportunità e delle minoranze che deve non solo essere garantito ma addirittura essere oggetto di risorse speciali perché resistere alla mercificazione dei diritti fondamentali dei cittadini anche in quanto studenti, non è rivoluzionario ma semplicemente in sintonia con art.9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.”

Nei prossimi giorni si voterà in tutte le università italiane per il rinnovo dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale: Antonella Zago è la candidata delle Rappresentanze Sindacali di Base. Siamo convinti che resistere si può e si deve! Il nostro impegno è questo. Resistere contro lo smantellamento dell’Università/Ricerca Pubblica nonchè dei suoi lavoratori. Resistere contro i tagli ai principi fondanti della nostra Costituzione. Resistere. Resistere. Resistere.


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