Scrutini scolastici ed elezioni europee
Le elezioni europee di quest’anno si svolgono esattamente tra la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2003-2004 e l’inizio degli esami di Stato.
13 giugno 2004
Le elezioni europee di quest’anno si svolgono esattamente tra la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2003-2004 e l’inizio degli esami di Stato.
In questo clima a scuola molto abbiamo parlato di percorsi per gli esami, di terza prova,di consegna di programmi, relazioni e soprattutto di numeri, cioé abbiamo scrutinato gli alunni, una sorta di anticipo dello scrutinio elettorale.
I nostri scrutini sono andati così: ogni insegnante presenta una proposta di voto, per esempio 7. Gli insegnanti che compongono il consiglio di classe sono undici. Il preside, dopo aver letto e fatto confermare e, all’occorrenza, modificare,la proposta di voto, passa a calcolare la media dei voti. Undici insegnanti messi lì col calcolatore a fare somme e divisioni.
Mettiamo che la media dei voti è 6,9 oppure 7.0. "se resta così non può passare alla fascia successiva, c’è qualcuno che può aumentare il voto?". Uno o due insegnanti aumentano il loro voto, la media diventa 7.1, il ragazzo può passare alla fascia più alta. Oppure non si trova nessuno: "no, preside, non posso proprio, dovrei cambiare tutti gli altri voti, non sarebbe giusto", oppure "no, quella fascia gli sta bene, non ha concluso niente tutto l’anno" e il preside "mi dice i voti di questo ragazzo?". Il collega snocciola: 2, 4, 4, 5 "Bè, qualche progresso c’è stato, il sei glielo possiamo mettere".
Media del 6 credito 3-4, media del sette credito 4-5, media dell’otto credito 5-6 (meno di 6 il credito è 2).
Criteri per assegnare il 4 o il 5 nella media del sette: "Si è impegnato?" si, no, così: Undici insegnanti a prendersi in giro dicendo che sì, il ragazzo si è impegnato, e scambiandosi sguardi ironici, reticenti, rassegnati, convinti.
In genere, uno che ha avuto la media del sette si è anche impegnato per cui ha 5 come credito, ma anche quello che ha avuto la media del 6 si è impegnato, se no sarebbe stato bocciato o avrebbe avuto dei debiti (e in questo caso è obbligatorio mettere il credito più basso della fascia).
I poveri insegnanti si distraggono, il preside ha già fatto sessanta scrutini, è stanco e si è dimenticato di segnare le medie, occorre rifare i calcoli. Di nuovo il calcolatore, i conti li fa il collega di matematica, per sicurezza, non si sa mai.
Un meccanismo perfetto per evitare agli insegnanti la fatica del dialogo e la responsabilità di pensare.
Poi il preside congeda il consiglio di classe, passa alla classe successiva, altri undici insegnanti, alcuni sono gli stessi, per cui tutto il lavoro di trascrizione dei voti e di verbali tocca a quelli "liberi". Ne servono almeno 5-6. Uno detta, uno scrive i voti sulle pagelle, uno sul registrone, uno sulla tabella che verrà affissa per comunicare i risultati. Nel frattempo qualcuno controlla le medie, i crediti, riempie i moduli da inviare alle famiglie per quanto riguarda le materie in cui l’alunno va così così, e quelli per suggerire cosa e come studiare per rimediare al debito.
E poi, intoccabile, nervosissimo, stanchissimo, il collega che deve fare il verbale (in genere è il coordinatore del consiglio di classe). Il verbale è diventato, con questi scrutini, di una lunghezza incredibile, almeno 5 pagine scritte a mano fitte fitte di nomi e numeri e materie e debiti e crediti.
Per fare i verbali ci sono consulti ad alto livello tra i coordinatori, quella/o più coraggioso va anche dal preside a chiedere lumi, quello più simpatico in genere trova anche l’aiuto di un/a collega.
E poi si perdono le schede - tragedia - e poi occorre fare i giudizi per quelli che hanno il debito - oddio!no, che ci metto, mi fai copiare il tuo? "L’alunno non si è adeguatamente impegnato nello studio, per cui la sua preparazione risulta fragile e lacunosa" -
Fogli, numeri, carte, fotocopie, la serata mite di metà giugno incombe, mentre la collega ancora detta i voti e qualcuno se la fila alla chetichella, non senza aver firmato il registrone.
Il lavoro più pesante tocca agli insegnanti di religione e di educazione fisica. Gli insegnanti di educazione hanno una decina di classi, quelli di religione almeno 15. Significa che si fanno, rispetto a quelli di lettere o di matematica, almeno otto scrutini in più: interi pomeriggi di giugno a scuola a dare i numeri.
In cambio di questo impegno gli insegnanti di educazione fisica hanno finalmente ottenuto il privilegio di poter bocciare, o meglio, lasciare il debito in educazione fisica.
Mentre l’insegnante di religione ancora non lo può fare, né potrà farlo, almeno fino a quando l’insegnamento di religione resterà facoltativo. (Chi è quel ragazzo che sceglierà di fare religione se rischia di essere bocciato?) Per il momento gli insegnanti di religione hanno il privilegio di poter dettare non numeri ma aggettivi, anzi le iniziali degli aggettivi:B (buono),O (ottimo),D(distinto), E (eccellente), oppure sigle: N.A. (non si avvale. Prima si usava E - esonerato - ma si confondeva con la E di Eccellente e quindi è stato modificato).
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Sono ormai una studentessa dell’ università che ha finito le superiori l’ hanno scorso. Ricorderò sempre con amarezza l’ assegnazione dei crediti:purtroppo in molte scuole il voto viene assegnato molto per simpatia. Il discorso dei 4 o 5 crediti in base all’impegno non vale,almeno per la scuola che ho frequentato io. Volevo solo dare un mio parere.. ciao ciao