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Schizzi&Ghiribizzi. Nr. 57. Medici, inermieri e volontari. Un italo-rumeno. Malgrado tutto...

di Franco Novembrini - mercoledì 18 marzo 2020 - 1357 letture

Di questo momento difficile bisognerà avere memoria e scopriremo, se adeguatamente ricordato, le piccolezze e le grandezze degli abitanti dell’Italia. Non dico italiani in quanto i confini reali degli abitanti di un territorio li considero più per le loro virtù che un mero atto di nascita o un certificato di residenza e all’osservanza delle leggi e degli ordinamenti che un popolo si è dato.

Vorrei fare un piccolo elenco di fatti accaduti in queste settimane. Il giudizio lo lascio a voi.

Medici, infermieri e volontari - In questi anni hanno avuto grande risonanza le vicende di malasanità che hanno visto dirigenti di servizi essenziali essere accusati di ruberie e di professoroni che hanno lucrato sul lucrabile in combutta con politici che a loro volta dovevano portare il ’’malloppo al partito’’. La Lombardia, ove la sanità funziona abbastanza bene, è comunque ricordata per il celeste Formigoni, del quale non si capisce perché non debba stare a San Vittor e per la combriccola che lo ha attorniato dai Maugeri al don Verzè, dai Brega Massone ai Poggi Longostrevi, per finire alla monzese Lady Dentiera. Spesso nei bar e nelle sale di attesa si sentivano parole di fuoco ed accuse generalizzate. I fatti del coronavirus hanno fatto emergere un’altra realtà che spero sia ricordata e sia di esempio a quanti seguiranno ed ai critici à la carte.

Oggi vediamo una folla di medici, infermieri e volontari condurre una difficile rischiosa battaglia in modo esemplare e magari con retribuzioni come quelle delle virologhe precarie dello ’’Spallanzani’’ che sono meno di un decimo di quelle di un vitalizio di certi parlamentari. Gli italiani hanno cercato di scusarsi con canti ed applausi che prima riservavano ai partecipanti a trasmissioni televisive e la cosa avrà fatto molto piacere ai nostri ’’eroi civili’’. Vorrei che continuasse così e ci fosse un saluto o una telefonata a questi italiani veri che stanno cercando di salvare vite.

Un italo-rumeno - Mi piace altresì raccontare la vita di questi giorni di un uomo nato in Romania ma cittadino italiano nei fatti. Il suo lavoro in una cooperativa consiste nel portare giornalmente bombole di ossigeno a certi malati costretti a casa ei quali contano su di lui per il rifornimento di ossigeno, lui fa il servizio con la massima diligenza e con una lucidità di giudizioche vorrei fosse portata ad esempio per i prossimi anni quando alcuni torneranno ad affermare, come fu per gli italiani nel mondo, che i rumeni sono tutti ladri.

Malgrado tutto... - Malgrado tutto alcuni partiti che si ispirano a teorie suprematiste continuano a vaticinare sulla superiorità (sic!) italiana attestata da un certificato di nascita in un comune ialiano. L’area politica di provenienza di questi ’’novelli ariani’’ è composta da chi diceva oscenità sessuali e affermava che i cinesi bollivano i bambini, altri che mangiavano topi vivi ed altri ancora che i ’’musi gialli’’ vengono qui in Italia per rubare il lavoro ai veri italiani e che non si dovevano mandare loro mascherine per il coronavirus. I fatti hanno fatto giustizia di tutto questo.

Con ciò non dico assolutamente che i cinesi siano superiori a noi e che il loro non sia un regime. Affermo semplicemente che hanno ricambiato alla grande ciò che il nostro governo ha fatto. Possono i presunti suprematisti dire altrettanto dei camerati europei e più che altro si sono accorti che molti paesi della UE si sono appropriati pure delle mascherine e di altro materiale destinato all’Italia?



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