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Schizzi&Ghiribizzi. N. 4. Salvini, Mistero dell’Interno ed altri...

"Per una volta voglio difendere la indifendibile Laura Boldrini per lo spiacevole incidente accadutogli mentre prendeva l’aereo, ed un energumeno..."

di Franco Novembrini - mercoledì 19 dicembre 2018 - 4336 letture

MATTEO SALVINI - Ufficialmente il ’’nostro’’ sarebbe vicepremier e ministro dell’Interno ma da quel che si legge e da quello che si ascolta, ad ogni ora del giorno e della notte, viene da pensare che abbia dei replicanti o degli ologrammi che lo fanno apparire in diverse parti e in situazioni diverse. Un mistero! Non si fa in tempo ad ascoltarlo arringare la folla contro gli immigrati e definirli tutti delinquenti fin dalla nascita, che lo vediamo comparire allo stadio, con tanto di scorta a selfieggiarsi con individui a cui il ministero dell’Interno dovrebbe provvedere ad assegnare una cella a San Vittore, ma si sa lui vede solo rosso e più che altro il ’’nero’’.

MATTEO RENZI Nel solco degli ex segretari del PCI (dopo Berlinguer) che hanno cambiato sigle di partito in quantità industriale, fino al PD, riuscendo però nella non facile impresa di farle fallire tutte, ma dìmostrando di essere ottimi velisti, cuochi, vignaioli, scrittori, registi, economisti e quant’altro.

Al momento sono in lite fra di loro per fondare altre microsigle personali. Ma dicevo dell’ultimo segretario del PD, Martina non conta era solo, mi ripeto, un ologramma di Matteo (Renzi). Quest’ultimo si è dato, non al lavoro in miniera visti i risultati elettorali ottenuti, ma anche lui alla produzione di libri e di un documentario su Firenze, capoluogo bellissimo e incolpevole della Toscana, trasmesso alcuni giorni fa dal canale 9, quello di Crozza.

Le stroncature si sono sprecate, ed io invece debbo dire che mi è piaciuto. Un caro compagno mi chiesto di spiegargli cosa mi è piaciuto del documentario, gli ho elencato che le vedute di Firenze ne esaltavano le bellezze e poi che il presentatore non era male come figura, sempre in primo piano e imponente ed aveva una bella faccia. Il mio amico mi ha fatto, malignamente, notare che non si è mai visto Renzi in faccia ma solo di spalle. La cattiveria di questo mio critico è stata quella di insistere che ciò che io avevo visto era sì la parte migliore dell’uomo di Rignano, ma non era la faccia!

TITOLI, TITOLINI E TITOLACCI - Nella rassegna stampa di qualche giorno fa ho notato, ma succede sovente, una unità sconcertante di prime pagine di vari giornaloni che, per appartenenza padronale e politica avrebbero, a mio avviso, essere ben più diversificati. Tutti i titoli invitavano i 5 Stelle a rompere con gli xenofobi e nessuno diceva chi erano gli xenofobi e persino razzisti. Ho il sospetto fondato che fossero consigli leggermente interessati. Sarà mica perché con una bella crisi salterebbe la legge sull’editoria e della ’’greppia’’ che finora ha foraggiato gruppi editoriali di ogni tipo? Altra ragione potrebbe essere quella che i pochi giornalisti ben pagati, incuranti dei giovani precari assunti nei loro giornali con paghe da fame potrebbero dire come un antico spot di Carosello che loro lo avevano previsto: ’’...dura minga, dura no!’’.

BOLDRINI FOREVER - Per una volta voglio difendere la indifendibile Laura Boldrini per lo spiacevole incidente accadutogli mentre prendeva l’aereo, ed un energumeno l’ha voluta apostrofare malamente. Fine della difesa e rimbrotto all’energumeno al quale vorrei far notare che così facendo ha dato la possibilità alla già semidimenticata Boldrini di avere ancora qualche articolo che ce la ricorda. La ex presidente della Camera ha avuto così la possibilità di ’’sbroccare’’ e darsi il titolo di difensore delle istituzioni per un incarico che fu un compromesso fra forze politiche per poter governare. La cosa che mi ha arrabbiare che nell’autoincensamento che poi ha avuto il risultato che tutti sappiamo il 4 marzo del 2018 dove i cittadini hanno potuto esprimere il loro gradimento anche sul suo operato ed hanno potuto, senza offendere ma votando, esprimere un parere sui suoi canguri, ghigliottine e altri espedienti per poter silenziare chi voleva fare i nomi che comparivano nelle intercettazioni sull’affare Stato-mafia. Un consiglio: ancora pochi mesi cara onorevole Boldrini e vedrà che di lei non si ricorderà più nessuno e l’unica Laura indimenticabile sarà la Pausini.



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