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Schizzi&Ghiribizzi. N. 2. Boccia boccia il governo

di Franco Novembrini - mercoledì 5 dicembre 2018 - 3670 letture

BOCCIA - Boccia, presidente della Confindustria boccia, coerentemente al cognome, il governo attuale e ha indetto una grande manifestazione di industriali a Torino sulla scia di quella delle ’’madamine’’ cercando di eguagliare quella dei 40 mila voluta dagli Agnelli, da anni fuggiti da Torino.

Ora il presidente confindustriale è il ’’padrone’’ di una grande industria grafica e dunque dovrebbe sapere le cose che succedono nell’editoria e dovrebbe ricordarsi dello scandalo del Sole 24 Ore, giornale della sua organizzazione e del direttore Roberto Napoletano, altro bastonatore di opere ed operai, condannato per reati gravi che vanno dal taroccamento delle copie vendute, ad una fallimentare gestione del giornale il quale, ovviamente, godeva di generosi contributi da parte dello Stato come del resto la sua organizzazione che vive perlopiù di aiuti ottenuti spesso con proclami che assomigliano ai ricatti.

PETRUCCIOLI - Da molti mesi non i sentiva più parlare di Claudio Petruccioli, già direttore fallimentare de l’Unità, poi per 5 legislature deputato e senatore, presidente della RAI, ben visto da B. l’anno scorso si era fatto notare per il suo disgusto nei confronti dei ’’vu cumprà’’ che lo infastidivano a Capalbio e chiedeva la costruzione di un muro che proteggesse lui e i frequentatori della spiaggia, perlopiù ’’miglioristi’’, ora è tornato a dire la sua sull’affaire di Maio e famiglia, affermando che la vicenda mette in mostra il degrado del Sud, un mondo in cui ci si arrangia cercando scorciatoie furbesche e poco limpide per ottenere vantaggi. Ora il buon Claudio dovrebbe ricordarsi che non è nato esattamente al Nord, Trani, e che la sua carriera politica l’ha iniziata nelle sezioni del Sud. Forse parla della sua autobiografia?

GIUSTIZIA LENTA? - La ministra Buongiorno nei giorni scorsi si è scagliata contro la proposta di abolire la prescrizione dopo il rinvio a giudizio. Essendo avvocato ed avendo contribuito a far prescrivere parte dei processi ad Andreotti spacciandoli poi per assoluzioni dovrebbe ora, ma non credo che lo farà, dire la sua contro quegli avvocati che al processo per il depistaggio per la strage di via D’Amelio (19 luglio 1992), hanno minacciato uno sciopero se il Tribunale di Caltanissetta non recederà dal proposito di tenere 3 udienze a settimana invece delle 2 proposte dagli avvocati. Una volta che un Tribunale voleva far presto (sic!) i difensori si ribellano. Ma i tempi dei processi non sono, negli stati democratici, dettati dai tribunali e gli avvocati non dovrebbero essere contenti di poter dimostrare l’innocenza dei loro assistiti in tempi brevi? Sarà che sono un ingenuo ma i conti non tornano.

10, 100, 1000 SPELACCHI- In una lettera, che io trovo geniale, al Fatto Quotidiano un lettore di nome Angelo, propone che in tutta Italia, anche se è tardi, si ordinino degli alberi spelacchiati come simbolo natalizio e dice che i migliori potrebbero essere usati quelli abbattuti dal recente nubifragio che ha colpito la Valsusa, ma andrebbero bene anche quelli di altre realtà, oltreché un aiuto sarebbero anche la memoria visiva di uno dei più gravi problemi che affliggono l’Italia, il dissesto idrogeologico. Chissà perché i ’’verdi’’ così interessati al cambio di poltrone nel loro partito non ci hanno pensato? Io un’idea ce l’avrei, ma non la scrivo...



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