Schegge di storia medievale bulgara

Un altro pregevolo contributo dellla Dr.ssa Bittau la cui vita è dedicata alla ricostruzione dellla storia bulgara mediante la pittura
Autore
DORA NIKOLOVA BITTAU si e’ laureata in scenografia e costume presso l’Accademia delle Belle Arti di Sofia. L’artista ha creato scenografie e costumi per oltre 200 opere televisive, 17 film a lungometraggio, 53 spettacoli teatrali, ha preso parte alla realizzazione di10 cartoni animati. Ha presentato le sue opere in oltre 90 mostre personali e collettive. Dora ha svolto аltrе attivita’, come conservazione e restauro di dipinti murali, pittura, illustrazione di libri, grafica umoristica, progetti per vetrate, metalloplastica, arazzi, manifesti pubblicitari, ha collaborato nella stampa con recensioni per mostre, cinema, articoli di moda, eventi culturali, ecc. Le sue opere di pittura si trovano in università, scuole, chiese, banche, collezioni private in USA( la famosa Cappella di San Ignazio a Seattle Università), Italia, Australia, Nuova Zelanda, Inghilterra. Canada ed altri posti.
Dora Bittau è membro dell’UNIONE degli ARTISTI BULGARI ed UNIONE dei BULGARIAN FILM CREATORS.
Schegge dalla storia medievale bulgara.
Nel 1979 già vivevo a Roma. Facevo salti a Sofia, pеr fare qualche scenografia nella televisione nazionale bulgara, fino a quando mio marito mi ha dato l’ultimatum: “Devi scegliere: o laTelevisione bulgara, o la famiglia” E, io ho scelto la famiglia. Sono arrivata con tanta inerzia lavorativa, e mi sono trovata disoccupata, ferma. Sembravo una macchina, che andava a 300 a fermarsi di scatto! Nella Televisione italiana, non potevo mettere piede. Mi hanno spiegato, che una TV era gestita dal partito Comunista, e l’altra dal partito della Democrazia Cristiana. Io non ero ne di uno ne dell’altro partito. La TV italiana non aveva bisogno di me. Ho abbandonato la scenografia, ed intrapreso la pittura studiando la tecnica delle icone bizantine e dei maestri medievali italiani. Da questa base, ho creato la mia tecnica personale. La Bulgaria, che mi mancava, me la sono creata con i quadri dei sovrani medievali bulgari. A quei tempi, non esisteva internet. Le biblioteche erano la mia fonte di informazione, ma prima di tutto, i miei ricordi dai banchi di scuola.
Khan Asparuh e la fondazione dello Stato bulgaro (679-681).
Dai confini della Vecchia Grande Bulgaria, pressati da est dai Khazari, i proto-bulgari, guidati da Khan Asparuh, attraversarono i fiumi Dnepr e Dniester e raggiunsero la foce del Danubio. Da nordovest sono minacciati dagli Avari. A sud ci sono le terre dell’Impero bizantino. Con numerosi attacchi, Asparuh riuscì ad insediare il suo popolo nel territorio bizantino, unendo i Severi e le tribù slave locali. Tormentato dalle incursioni del nuovo vicino, l’imperatore bizantino Costantino IV Pogonat organizzò una serie di campagne contro i bulgari, che si conclusero con un fallimento. Nel 681 fu costretto a firmare un trattato di pace, impegnandosi a pagare una tassa annuale. Con questo trattato il Primo Stato bulgaro viene ufficialmente riconosciuto e viene confermato il suo ruolo nella scena politica europea. Khan Asparuh fu ucciso nella guerra contro i Khazari nel 700. Lo Stato bulgaro è uno dei primi, sorto in Europa nel 679-681. Al suo fondatore, Khan Asparuh e la creazione dello Stato bulgaro è dedicato il mio primo quadro. I bulgari sono “nati“ sopra i cavalli, erano abili condottieri. Potevano cavalcare seduti al contrario e tirare l’arco lanciando le frecce contro il nemico. La cavalleria di Asparuh incuteva orrore ai bizantini. Per questo, i protagonisti del quadro sono una massa unitaria di uomini e cavalli. Essi fanno da cornice alla figura maestosa, apparsa come visione di khan Asparuh. Sugli scudi dei guerrieri spicca il simbolo di “Tangra”, loro Dio Celeste. In primo piano c’è la figura di un uomo, che tira le briglia del cavallo, con vestiti di proto bulgaro, immagine tramandata dalle cronache bizantine
khan verde (Dipinti su tavola di legno, 125x70 cm., con fondo d’oro, 1982/3).
Khan Krum sconfigge l’imperatore bizantino Nikefore.
Sotto il governo di Khan Krum (803 – 814), la Bulgaria ha ampliato i suoi territori, ed è diventata una rispettabile potenza politica e militare non solo tra i paesi balcanici ma anche in Europa. Il Khan ha approvato le prime leggi, molto crudeli, viste da oggi. Fù proibito di rubare, rapinare, chiedere elemosina. Ai ladri si tagliavano le mani. Khan Krum è riuscito ad unire i proto bulgari e le tribù slave. Gli scontri reciproci con il vicino meridionale erano all’ordine del giorno. Dopo che l’imperatore bizantino Nikefore ha devastato la capitale bulgara Pliska, ha bruciato il palazzo del sovrano, ha massacrato la popolazione, Khan Krum in agguato lo ha ucciso. Dalla testa dell’imperatore bizantino fu ricavata una coppa tempestata d’argento. Con questo raccapricciante oggetto, il Kan offriva vino ai suoi ospiti. Sotto le feroci incursioni dell’esercito del Khan Krum, cadevano una dopo l’altra le importanti fortezze bizantine, fino ad essere minacciata anche Costantinopoli . Il quadro presenta la furiosa galoppata della cavalleria di Krum. La sua lancia è pronta a trafiggere il corpo dell’imperatore Bizantino, già abbattuto per terra. Lì, rotolano le teste tagliate, anche quella di Nikefore, che avverrà successivamente. Sventola la bandiera a coda di cavallo. Le frecce dei soldati bulgari, sono pronte a scagliarsi, contro gli spaventati bizantini di Costantinopoli assediata. Per fermare i pagani, sulle torri, sono esposti i simboli della cristianità. (Dipinto su tavola di legno 125x70 cm., fondo d’oro, 1982/3). Рrincipe Boris I e la cristianizzazione dei bulgari Il principe Boris I ha governato la Bulgaria dal 852 al 889 e nell’893, di nuovo ha preso le redini del potere per detronizzare il figlio primogenito Vladimir Rasate, che ha tradito la fede cristiana. Al suo posto, ha messo l’altro figlio Simeon. Boris ha introdotto la religione cristiana in Bulgaria e ha posto fine al paganesimo. Nell’865 è stato battezzato, e comimciò a chiamarsi Boris-Mihail, al nome del suo padrino il 24-enne imperatore bizantino Michele III. Con il battesimo, dall’isolamento, la Bulgaria si unisce degnamente agli altri paesi cristiani in Europa. Il principe Boris ha salvato i discepoli di Cirillo e Metodio, creatori dell’alfabeto slavo, espulsi dalla Grande Moravia: Clemente, Nahum e Angelario. Sotto la sua protezione, hanno continuato il lavoro dei loro maestri. Dalla Bulgaria l’alfabeto si diffuse in tutto il mondo slavo. Il quadro raffigura il battesimo dei bulgari. Nel battezzatoio è il Re. I vescovi bizantini eseguono il rito sacro. Dietro di loro ci sono i bulgari, che con occhi scintillanti attendono con impazienza il loro turno per diventare cristiani. A cerimoniale compiuto, Boris è autorevolmente in piedi e tiene saldamente lo scettro del potere e il vangelo della nuova fede. Il suo sguardo è rivolto in avanti, verso il futuro. Un’aureola brilla intorno alla sua testa, ad indicare che è stato canonizzato come Santo. Le campane della nuova chiesa nella capitale bulgara Pliska stanno suonando festosamente, la chiesa ha spalancato ampiamente le sue porte agli appena diventati cristiani. Il drappeggio rosso unisce la chiesa ed il palazzo di potere, i cui abitanti fanno capolino incuriositi. Lo sfondo d’oro ci conduce all’infinito, al divino.
(Dipinti su tavola di legno, 125x70 cm., fondo d’oro, 1082/3)
Il re Samuil muore alla vista dell’esercito bulgaro accecato dall’imperatore bizantino Basilio II, dopo la bataglia di Belasitza.
Il re Samuil ha governato la Bulgaria dal 997 al 6 ottobre 1014. Dopo la battaglia di Belasitza, l’esercito bulgaro fù sconfitto. 15.000 soldati furono catturari, accecati, su ordine di Basilio II, e mandati come macabro “regalo” al loro Re. Ogni 100 persone, uno fu lasciato con un occhio, per essere da guida. Nel vedere i suoi guerrieri accecati, re Samuil muore. L’Imperatore bizantino Basilio II fù nominato “uccisore dei bulgari”. Siccome materiali di questa epoca scarseggiano, ho scelto per i quadri lo stile dell’icona bulgara, per poter incastonare come in un mosaico i frammenti autentici. Nelle mie ricerche, ho trovato l’immagine di una parte del sudario del re Samuil, di ricca lavorazione. Questo piccolo frammento, è testimone di una civiltà sviluppata, con cultura, tradizioni nell’arte, ed artigianato. Ecco perché, l’ho inciso nel quadro, coprendolo con oro. Il quadro rappressenta re Samuil nel letto di morte. Davanti a lui ci sono i suoi guerrieri accecati. Anche gli uomini di corte sono affranti dal dolore. In alto vola la Vittoria sconfitta, con la spada spezzatta .
Fratelli Assen e Petar
Per 200 anni, la Bulgaria è stata sotto il dominio bizantino (1018–1185). I bulgari furono stremati da tasse insopportabili, dalle incursioni della cavalleria della prima e seconda crociata, che attraversò il paese nel 1096 e nel 1147. Il 26 ottobre 1185 a Tarnovo il popolo si solleva in una rivolta, capeggiata da due fratelli, i boiardi di Assen e Petar. I bizantini furono costretti a firmare una pace. Lo stato bulgaro è stato restaurato a nord dellа Stara Planina, e fissò l’inizio del Secondo regno bulgaro. Lo zar Assen cadde vittima di cospirazione nel palazzo e fu ucciso nel 1196. Un anno dopo fu tolta la vita anche allo zar Petar. Nel quadro, occupano il posto centrale le maestose figure dello zar Assen e zar Petar. Davanti alle porte della capitale Tarnovo, i due cavalieri marciano trionfali, con le spade alzate in segno di vittoria. Dalle fortezze di Tarnovo, sulle colline di Tsarevets, Trapezitsa e Momina krepost, i soldati che hanno preso parte alla rivolta assistono con entusiasmo alla parata. Le loro lance appuntite sono un monito per il nemico . Lo sfondo dorato suggerisce l’intervento divino in questa vittoria. Secondo la tramandata leggenda popolare, San Demetrio fu il santo protettore della ribellione di Assen e Petar, benedicendoli.
((Dipinti su tavola di legno, 125x70 cm., fondo d’oro, 1082/3)
Il re Kaloyan e la cattura dell’Imperatore Baldovino I.
Kaloyan fu sul trono della Bulgaria dal 1197 al 1207. Il 12 aprile 2004 Costantinopoli è stata conquistata dai cavalieri della Quarta Crociata. Fu creato l’Impero latino. I tentativi del re bulgaro di stabilire buoni rapporti con il nuovo vicino fallirono. Il 14 aprile 1205, nei pressi di Odrin, (città fondata da Adriano ed intitolata a lui Adrianopoli), scoppiò la più grande battaglia della storia bulgara. Il re Kaloyan sconfisse completamente l’esercito cavalleresco dell’Impero latino e catturò il suo imperatore Baldovino I. L’imperatore fu imprigionato nella cosiddetta Torre di Baldovino nella capitale medievale della Bulgaria - Veliko Tarnovo, dove rimase per il resto della sua vita. Nel quadro, lo zar Kaloyan trascina con forza il prigioniero, l’imperatore latino Baldovino I. Con la mano alza la spada da vincitore. Il re è circondato dai suoi guerrieri con volti severi, uniti come in un unico corpo, ispirando la forza. I corni dei battaglieri suonano, annunciando il ritorno trionfante del re. Sullo sfondo dorato si profilano le porte della città e la chiesa. Il re ed i guerrieri bulgari sono guidati dalla Vittoria, che vola in alto, con la spada. (Dipinto su tavola di legno 125x70 cm ., fondo oro, 1982/3)
Il re Ivan Assen II e la regina Irina
Ivan Assen II fu sovrano bulgaro dal 1218 al 1241. Egli ha riconquistato la potenza del suo regno. La Bulgaria di nuovo confina con tre mari: Bianco, Adriatico e Nero. Il re ha condotto una diplomazia di successo e ha rafforzato il suo potere con matrimoni dinastici. Il suo matrimonio con la figlia del re ungherese Andras II Anna-Maria nel 1221 gli portò in dote le regioni di Belgrado e Branichevo. Il matrimonio della principessa Maria con il fratello di Teodoro Comneno, Manuele Comneno, assicurò la pace con lo stato dell’Epiro. Sua figlia Beloslava, Ivan Assen, sposò con il principe serbo Stefan Vladislav, è stabilì buoni rapporti con la Serbia Il matrimonio della figlia del re - Elena con l’imperatore di Nicea, ha garantito la pace e la restaurazione del Patriarcato bulgaro (1235) .. Il matrimonio di Ivan Assen II nel 1237 con Irina, la figlia di Teodoro Comneno, rafforzò la pace con il suo vicino. Dopo la vittoria sulle truppe dell’Epiro a Klokotnitsa il 9 marzo 1230 Ivan Assen II iniziò ad essere intitolato "Re di Bulgari e Greci" Il dipinto, dedicato a Ivan Assen II, segue la tradizione dell’iconografia bulgara, espressa nell’uso della prospettiva opposta, nella stilizzazione delle forme, nella simbologia degli elementi, nella staticità delle figure. L’oro non solo regala una solennità, ma indica la presenza divina celeste. Il drappeggio rosso, che scende leggermente sui crinali della fortezza, ci suggerisce festa, vittoria. Lo zar Ivan Assen e la zarina Irina sono seduti su un doppio trono, in pose maestose. Portano i simboli del potere. I loro vestiti sono riccamente decorati con pietre preziose e ricami. Intorno alle loro teste brillano aureole, segni della loro appartenenza cristiana. Il palazzo reale fa da cornice.
- 24102020
(Dipinti su tavola di legno125x70 cm., fondo d’oro,1982 /3).
Il re Kostantino Assen – Tikh e la regina Irina.
Il re Costantino Assen è stato al timone del Secondo regno bulgaro dal 1257 al 1277. Lui ha sposato Irina, figlia dell’imperatore di Nicea Teodoro II Lascaris e nipote di Ivan Assen II. Dopo la morte di sua mogle, il re sposò la nipote dell’imperatore bizantino Michele VIII Paleologo. Konstantin Assen non brilla di conquiste particolari. Oppresso da nemici interni ed esterni, fu ucciso dal re dei contadini Ivailo, che ha capeggiato il malcontento popolare. Di pochi governanti del Primo e del Secondo Regno bulgaro si conoscono i loro volti. Negli affreschi della chiesa di Boyana sono dipinti a figura intera lo zar Costantino - Tikh e la zarina Irina. Questi affreschi della metà del XIII secolo, dimostrano che il rinascimento bulgaro è iniziato prima di quello europeo. È stato fermato dalla caduta della Bulgaria, sotto la schiavitù turca, durata 500 lunghi anni. Nel dipinto, i ritratti dei reali sono gelosamente ricreati . Lo zar Costantino Assen appare maestoso e potente, un sovrano con un volto nobile e spirituale con atteggiamento aristocratico. Gli abiti indossati dal re e dalla regina sono appesantiti da pietre preziose ed oro. Le loro aureole mostrano l’appartenenza alla famiglia cristiana. Le figure sono statiche in pose rappresentative con i simboli del potere. In secondo piano si vedono la chiesa ed il palazzo. Lo sfondo dorato ci porta nell’atemporalità.
(Dipinto su pannello in legno 125x70 cm, fondo oro, 1982/3)
Il re Ivan Aleksandar e la sua famiglia.
Ivan Aleksandar fu un longevo sovrano della Bulgaria dal 1331 al 1371. Lui è stato tra i governanti più importanti della penisola balcanica nel XIV secolo. Il re sviluppò un’ intensa attività diplomatica e culturale e fu protettore e donatore di molte chiese e monasteri. Nella capitale Tarnovo, fu fondata la scuola letteraria e di pittura, si sviluppò l’architettura. Dalla biblioteca personale del re, sono stati conservati preziosi libri riccamente illustrati con miniature. Per il regno bulgaro stanno arrivando giorni difficili. Da sud avanzavano le orde turche. Nel tentativo di fermarli, i due eredi al trono, Ivan e Mikhail, persero la vita. La prima moglie, Teodora, ormai già anziana, il re la mandò in un convento e sposò la giovane ed affascinante ebrea Sarah, battezzata con il nome di Teodora II. Al figlio Ivan Shishman, avuto dalla seconda moglie, il re affida il trono di Tarnovo, scavalcando l’altro figlio Ivan-Sratsimir, nato dal primo matrimonio. Ivan-Sratsimir ereditò il regno di Vidin. Il despota Dobrotitsa governa in Dobrugia. Così frammentata, la Bulgaria perse il suo potere e divenne facile preda degli invasori turchi. Il dipinto è ispirato dalle immagini dello zar Ivan Aleksandar e della sua famiglia (Sarah-Theodora II, Ivan Assen, Ivan Shishman) del "Vangelo di Londra”. I personaggi sono a figura intera, con simboli di potere e abiti riccamente decorati. Si nota il segno generico ricamato: l’aquila bicipite. Le tre colline di Tarnovo - Tsarevets, Trapezitsa e Sveta Gora si distinguono sullo sfondo dorato.
(Dipinti su tavola di legno 125x100/80 cm.; fondo oro; 1982/3)
Il re Ivan Shishman e i suoi soldati
Ivan Shishman (1371-1395) fu l’ultimo re bulgaro prima della caduta del paese sotto il dominio turco. Ha ereditato il trono di Tarnovo da suo padre lo zar Ivan Aleksandar. Nella pergamena di Rila si intitolava come "... re di tutti i bulgari e greci". Alla vigilia dell’invasione turca, la Bulgaria era divisa in tre regioni autonome, che rese vulnerabile il suo potere difensivo. Dopo tre mesi di disperata difesa, Tarnovo fu presa dai turchi il 17 luglio 1393. La città fu devastata ed il popolo fu sottoposto a violenti massacri. Lo zar Ivan Shishman, in cerca di sostegno da altri paesi europei, si fortificò a Nikopol. Nonostante l’eroica resistenza, la città fu conquistata dai turchi. Il re Ivan Shishman fu decapitato per ordine del sultano Bayazid il 3 giugno 1395. L’epopea popolare racconta come i bulgari sotto la guida dello zar Ivan Shishman difesero coraggiosamente la loro Patria. Lo zar Ivan Shishman vive nella memoria della gente salvato dall’oblio, si raccontano leggende su di lui, si cantano canzoni come per nessun altro sovrano bulgaro. L’occupazione turca mette fine allo stato bulgaro per 500 anni. Negli inaccessibili monasteri continuò a scintillare la fiammella dello spirito bulgaro. Li sono state conservate la fede, la iconografia, la scrittura, l’autocoscienza nazionale dei bulgari.
Nel quadro, Ivan Shishman, l’ultimo sovrano medievale bulgaro, è seduto maestosamente sul trono, con la spada in mano. Il re è circondato dai suoi soldati, in completo equipaggiamento da combattimento. Loro sono uniti per eroica resistenza e determinati al sacrificio. Una foresta di lance sporge sopra le loro teste. Nelle rosette sullo sfondo dorato è inciso il simbolo della famiglia: l’aquila bicipite, ereditata da suo padre, lo zar Ivan Aleksandar e un leone, lo stemma personale di Ivan Shishman.
(Dipinto su tavola di legno 125x70 cm ., fondo oro, 1982/3)
Dipinti influenzati dalla storia bulgara
Quando finivo l’ultimo progetto di scenografia, costumi o una serie di quadri, i primi tentativi non mi soddisfacevano più e cominciavo da capo. Così mi è successo anche con i dipinti della serie dei re bulgari. Per essere più fedele all’epoca, mi sono affidata allo stile dell’icona bulgara. Dopo un lungo lavoro, mi sono sentita imprigionata in questo “vestito” troppo stretto e me ne sono liberata. Con la mia tecnica personale, sviluppatasi nel tempo con tanti esperimenti ed una nuova visione, ho dipinto il “Re Konstantin Assen – Tikh” ed il “Re Ivan Aleksandar e la sua famiglia", i quadri ispirati dalla storia bulgara
Tecnica mista su tavola di legno 92x126 cm, 1986
Re Simeon I il Grande
Re Simeon il Grande salì al trono del Primo Stato bulgaro dall 893 al 927. Durante il suo governo, la Bulgaria divenne il paese più potente dell’Europa orientale, i suoi confini raggiunsero i tre mari: Bianco, Adriatico e Nero. Il suo regno fu anche un periodo di prosperità culturale, in seguito chiamato “Secolo d’Oro” della cultura e scrittura bulgara. Simeon fu uno dei governanti più istruiti dell’epoca. Studiò nella famosa scuola di Magnaur a Costantinopoli. Riteneva, che a lui spettasse il ruolo di Basileus (imperatore Bizantino). Dopo la battaglia di Anhialo (l’odierna Pomorie), il 20 agosto 917 i bizantini furono completamente sconfitti e i bulgari raggiunsero Costantinopoli. Allora, Simeon ha cominciato a chiamarsi "Re dei bulgari e Basileus dei romani" e la capitale fu spostata da Pliska a Veliki Preslav. Nel quadro sono uniti due momenti principali del regno di Simeon. Il re tiene saldamente la spada in una mano e un libro nell’altra. La spada simboleggia le conquiste del re, che hanno reso la Bulgaria grande e forte. Il libro, simbolo d’istruzione, è un’altra arma altrettanto potente. In esso sono disposte parole tratte da "Prolegomeni al Vangelo" IX secolo:
"Sono nudi senza libri tutti i popoli…”
Il re è accompagnato dai letterati Nahum e Kliment Ohridski, discepoli dei santi fratelli Cirillo e Metodio. Con l’istruzione, il popolo può andare avanti. Sotto l’influenza degli affreschi nelle chiese antiche, che il tempo non ha risparmiato e le parti mancanti sono riempite con strati bianchi, questi elementi sono nella composizione del quadro. Il racconto principale del dipinto gradualmente sbiadisce e si rivela un altro "strato" del regno di Simeon, di una feroce battaglia. Nel monocromo, quasi in rilievo, sono eseguite furiose corse di cavalli con guerrieri che sconfiggono il nemico.
(Tecnica mista su tavola di legno 92x126 cm., 1987)
Principe Boris I - monocromo
Nell’intenso profondo rosso, si possono scoprire diversi momenti della vita e l’opera del re Boris I: il battesimo dei bulgari, lo sviluppo delle scuole letterarie, Boris –monaco, benedizione ed incoronazione di Simeon, circondato dai letterati. Nella parte centrale del quadro, c’è il ritratto di Boris, maestoso e severo. La linea guida del nuovo re Simeon, è il prosieguo del padre, ed è espressa nel libro con i versi da "Prolegomeni al Vangelo" IX secolo: "Sono nudi senza Libri tutti i popoli, non potendo lottare senza armi con il nemico delle nostre anime…” Nel quadro è espressa un’idea per un re, che ha governato un popolo verso la prosperità, anche con sangue versato - di profondo rosso.
(Tecnica mista su tavola di legno 92x126 cm., 1987)
Principe Boris I, trittico - monocromo.
La parte centrale del trittico raffigura il battesimo dello principe Boris da parte dei vescovi bizantini. Altri bulgari dalla sua corte, con trepidazione, aspettano il proprio turno, per diventare cristiani. Nell’ala sinistra, sotto il sguardo severo e deciso del re, si presenta il flagello delle famiglie dei boiari, che rifiutano di accettare il cristianesimo. Le figure di uomini e donne, vecchi e bambini, sono accumulati in un mucchio. Loro visi sono deformati dal dlore, esprimono paura e orrore davanti alla morte. Nell’889 il principe Boris-Michele si ritirò nel monastero. Nell’ala destra del trittico Boris è già monaco, e tiene in mano la chiesa che ha costruito. Lui ha cedutto il trono al figlio maggiore Vladimir Rasate (889-893). che ha tradito il cristianesimo, cercando di restaurare il paganesimo. Il principe Boris lasciò il monastero e riprese il timone del potere. Ha detronizzato Rasate, e gli ha inflitto il castigo più “nobile” per l’epoca, cavandogli gli occhi e sbattendolo in prigione. Al suo posto mise l’altro figlio, Simeon. Un raggio di luce attraversa il quadro, simbolo di speranza e prosperità che questo re ha regalato al popolo bulgaro, tirandolo fuori dalle tenebre, unendolo al mondo cristiano.
(Tecnica mista su tavola di legno 98x175cm., 1987)
Con questo mio piccolo lavoro, spero di aver acceso una scintilla di curiosità, verso un popolo antico dell’Europa.
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