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Scheda: biografia rapida

Breve scheda biografica su Giuseppe Fava. In collaborazione con "Antenati : storia delle letterature europee".

di Sergej - domenica 4 gennaio 2004 - 8714 letture

Giuseppe Fava è nato a Palazzolo Acreide (Sicilia) il 15 settembre 1925. E’ stato ucciso la sera del 5 gennaio 1985 a Catania, con cinque pallottole alla nuca. La sua è la storia di un intellettuale, uno scrittore e un giornalista impegnato nella lotta contro la mafia dell’isola.

Laureato in giurisprudenza, Fava si dedica al giornalismo. Professinista dal 1952, caporedattore del quotidiano catanese Espresso Sera. E’ stato inviato speciale del settimanale milanese Tempo Illustrato, ha collaborato con diverse testate nazionali italiane.

E’ stato pittore, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, saggista, giornalista.

Tra i suoi romanzi: Gente di rispetto (1975, Bompiani), Prima che vi uccidano (1977, Bompiani), Passione di Michele (1980, Cappelli editore) da cui è stato tratto il film "Palermo ober Wolfsburg".

Tra le sue opere teatrali: Cronaca di un uomo, La violenza, Il proboviro, Opera buffa, Bello bellissimo, Foemina ridens, Ultima violenza (che fu rappresentato al teatro Verga di Catania, nel novembre 1983, poco più di un mese prima della morte).

Nel 1980 gli viene affidata la direzione del Giornale del Sud. Lo fa diventare un giornale irriverente, coraggioso. Viene licenziato dagli editori. Nel 1982 fonda I Siciliani, che diventano un caso politico nazionale: la Sicilia come metafora, le collusioni tra Stato e mafia, la trappola nucleare di Comiso, i nomi e cognomi dei nuovi padroni dell’isola.

Le sue inchieste giornalistiche sono raccolte nei volumi: Processo alla Sicilia (1970), I Siciliani (1978), Un anno (edito nel 2003 dalla Fondazione Giuseppe Fava).


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Scheda: biografia rapida
1 luglio 2006

chi lo ha ucciso?
    Scheda: biografia rapida
    15 gennaio 2009

    Proprio stamattina,15 gennaio 2009, ho visto il programma di Minoli su Fava.Per me è chiaro chi lo ha ucciso:la cattiva politica il malaffare e un po’ tutti noi che forse non saremmo stati coraggiosi come lui. emilia