Scheda: Salina, notizie storiche

L’abate Gerolamo Maurando giunse nel 1544 nell’arcipelago delle Eolie attestando l’esistenza di un’attività economica molto florida...

di Redazione Cartamenù - martedì 1 agosto 2023 - 1290 letture

Dagli scavi sono emersi insediamenti risalenti all’età del bronzo e un’alternanza di periodi di completo abbandono con altri di forte sviluppo.

Ritrovamenti presso Santa Marina mostrano un insediamento attorno al IV secolo a.C. Attorno al VII secolo d.C. Salina fu una delle Eolie più popolate, perché i vulcani di Lipari erano in attività. Le invasioni arabe la resero deserta finché, attorno al XVII secolo, tornò a popolarsi.

L’abate Gerolamo Maurando giunse nel 1544 nell’arcipelago delle Eolie attestando l’esistenza di un’attività economica molto florida che probabilmente era già iniziata durante il Medioevo.

Tuttavia, a quel tempo, nonostante la presenza di vigneti sull’isola non si presume la presenza di comunità organizzate: la continua minaccia dei pirati che assediava l’isola sin dall’epoca bizantina, aveva spinto i liparesi a limitare le visite unicamente per la cura dei vigneti e dei raccolti durante le stagioni.

L’isola si ripopola solo alla fine del 1500, grazie alle concessioni enfiteutiche del Vescovo di Lipari, e raggiunge il suo apice nella metà dell’Ottocento: durante 300 anni si ritrovano a convivere famiglie provenienti da tutto il basso Tirreno, attratte dal lavoro e dall’illusione della piccola proprietà.

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Ancient Temple in the Island of Salina from Views in the Ottoman Dominions, in Europe, in Asia, and some of the Mediterranean islands (1810) illustrated by Luigi Mayer 1755-1803

La conseguente dipendenza economica dall’isola maggiore di Lipari, dovuta alla mancanza di tradizioni comuni nella nuova comunità, ha fine solo agli inizi del XIX secolo, quando un’improvvisa domanda di Malvasia permette agli abitanti di Salina di affermarsi finalmente nei mezzi di scambio: per dieci lunghi anni, infatti, i commissari per gli approvvigionamenti dell’armata britannica, giunta a Messina per fronteggiare la possibile avanzata di Napoleone in Sicilia, richiedono il noto ’passito eoliano’ sulle tavole dei loro ufficiali. Una domanda così duratura innesca un processo di sviluppo locale tale da permettere all’isola di affrancarsi dall’economia liparese nonché dal suo potere amministrativo.

Tuttavia, nella primavera del 1889, la filossera invade i vigneti dell’intera Europa e pone fine alla prosperità, l’emigrazione prende piede e in quindici anni la popolazione di Salina si dimezza.

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A Lingua, frazione di Santa Marina Salina c’è il Museo Civico che ospita dei reperti della preistoria dell’isola e si trovano il ponte settecentesco di ciottoli di mare e le antiche vasche del periodo ellenico.


Fonte: Wikipedia.


La storia di Salina, come quella dell’intero arcipelago, racconta un passato tumultuoso che ha visto, sin dal V millennio a.C., un susseguirsi di insediamenti, conquiste, scorribande e pirateria che hanno forgiato l’entità di questo popolo. Il nome attuale è da attribuire ai romani che sfruttavano il piccolo laghetto di Lingua come salina per estrarre il sale.

Precedentemente i greci la nominarono Didyme (gemelle), il quale nome stava a rappresentare l’aspetto caratteristico dell’isola con le due alte vette quasi identiche. Le prime testimonianze di un insediamento preistorico risalgono agli ultimi secoli del V millennio a.C..

Di recente scoperta, nella frazione di Rinella, i reperti attestano la lavorazione dell’ossidiana, importata da Lipari e destinata alla fabbricazione di utensili. Altri reperti, risalenti al 3000 a.C., sono stati ritrovati sul Monte Fossa delle Felci. A partire dall’ultimo secolo del terzo millennio a.C l’isola venne abitata da popolazioni provenienti dalla Grecia, probabilmente gli Eoli, che diedero il nome all’arcipelago e da altri popoli, provenienti dalla Sicilia, facenti parte alla civiltà di Thapos. Risalenti al neolitico e appartenente alla cultura di Capo Graziano sono i siti rinvenuti nelle zone di Leni, in località Megna, a Santa Marina, in località Serro Brigadiere e località Serro Cianfi, frequentate fino al XV secolo a.C.

I reperti attribuiti alla civiltà milazzese sono quelli di Santa Marina, in località Portella, risalenti al XV secolo a.C, colonizzazione che durò solo poco più di un secolo, probabilmente a causa degli ausoni, popolo proveniente dalla Campania che distrusse l’isola.

Si ritiene che Salina rimase disabitata fino al 580 a.C., quando una popolazione greca, di stirpe dorica, stabilitasi dapprima a Lipari, si rese conto della fertilità del luogo di Salina la rese il giardino delle Eolie e fece di Santa Marina il centro principale dell’isola.

Risalenti al millennio successivo sono gli insediamenti greci, romani e bizantini. le cui testimonianze rilevano la loro presenza fino all’840 d.C., data in cui avvenne la conquista da parte di popolazioni arabe. Leni affonda le proprie radici in millenni di storia. Il suo nome deriva dal greco lenoì, termine che indicava i contenitori per la pigiatura dell’uva.

Nel XII secolo l’isola venne abitata dai profughi amalfitani che approdarono nell’attuale Malfa, a cui sicuramente diedero il nome. Da questo periodo fino al 1500 le uniche testimonianze rinvenute sono state quelle di un insediamento risalente all’Alto Medioevo in zona Serro Perciato a Santa Marina.

I reperti rinvenuti nei numerosi siti sono custoditi al Museo Archeologico Regionale di Lipari, nella sezione isole minori e nel piccolo Museo Civico di Santa Marina. La storia recente cammina di pari passo con l’indipendenza amministrativa del Comune di Lipari. Già dal 1867 Salina divenne comune autonomo e quarantadue anni più tardi si è realizzata la scissione in altri tre piccoli comuni, Santa Marina, Malfa e Leni, ancora oggi completamente autonomi.

Fonte: TurismoEolie.com.



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