Santi Terranova - Il mistero di fata Morgana
Un romanzo incredibilmente vero. La storia di Salvatore Malgioglio, militare di leva morto misteriosamente a Messina.Muri di gomma e silenzi assordanti. Illusioni, miraggi e verità nascoste. Il primo caso dell’avvocato Valenti contro i POTERI FORTI.
Salvatore Malgioglio e Lele Scieri. Due giovani vite spezzate quando avevano indosso la divisa militare; due giovani siracusani che hanno visto infrangersi - in maniera “misteriosa e oscura” - i loro sogni di ragazzi ventenni o poco più, hanno visto bruciare i loro progetti; due giovani siracusani morti senza che la giustizia (quella degli uomini, almeno) sia riuscita a fare completamente luce. Scorrendo queste pagine il parallelismo tra le due vicende è assolutamente inevitabile.
Due giovani che – uno, Salvatore, con indosso la divisa dell’esercito e l’altro, Lele, con quella dei parà della “Folgore”; uno durante il turno di guardia ad uno degli obiettivi sensibili nella lotta al racket a Santa Teresa di Riva e l’altro ai piedi della torretta di asciugatoio dei paracadute nella caserma “Gamerra” di Pisa – non solo hanno pagato con la loro stessa vita quel servizio reso allo Stato, ma che però quello stesso Stato non è stato in grado di assistere e “difendere”, ma hanno anche dovuto subire un vero e proprio calvario giudiziario. Una sequela interminabile di udienze e testimonianze, una montagna di atti giudiziari, un indicibile dolore inflitto alle famiglie - non solo per la perdita dei loro ragazzi ma anche per aver dovuto rivivere nelle aule di Tribunale quei drammi -, serviti alla fine non per riuscire a fare piena luce sull’accaduto ma per “cancellare” quella soluzione inizialmente indicata in entrambi i casi: suicidio.
Come se fosse la cosa più normale di questo mondo che due ragazzi, che avevano tutta una vita davanti a loro, decidessero di mettere fine alla loro esistenza sparandosi un colpo di FAL o provando (ma a chi?) il proprio coraggio arrampicandosi sulla torretta di asciugatoio dei paracadute salvo poi cadere e rimanere tre lunghissimi giorni privo di vita, nella stessa caserma, prima di essere ritrovato.
Ma se la scrittura ha anche una valenza capace di trasfigurare, se la scrittura riesce a miscelare “pezzi” di realtà con scenari narrativi immaginifici, magari facendo incursione nel mondo dell’onirico e quasi del fantastico, creando così un unicum assolutamente originale, questo lavoro nel quale Santi Terranova ha trasfuso il proprio vissuto di avvocato e il proprio modo di vedere, vivere e raccontare il “pianeta-giustizia”, dischiude al lettore nuove prospettive, che sfuggono al puro dato “oggettivo”. Un modo utile per farsi un’idea su quella morte “misteriosa e oscura” di un giovane militare di leva. Aldo Mantineo
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