S&G n. 279 - Barba&Capelli
Il titolo di questa settimana è il seguito di "Fiat lux" di tre settimane fa nel quale notavo il malfunzionamento di una parte notevole di illuminazione pubblica e citavo ad un certo punto una ripetuta frase della grade Sandra Mondaini: "Che barba che noia...", ad libitum.
Dunque tre settimane fa indicavo fra le cose da fare alla nuova Junta la accensione o riaccensione di molti punti luce che luce non "faceano", tanto da meritare una meritoria interrogazione fatta dal novello movimento "Io scelgo VLS1929" che ha suscitato alcune risposte positive da parte dell’assessore alla partita. Nelle promesse ci sono però delle dimenticanze, chiamiamole così, od omissioni. Nella verbosa e poco chiara risposta all’interrogante, l’assessore si esibiva in lungaggini in burocratese che attribuivano ogni colpa al sistema di illuminazione di vecchia generazione.
Sono d’accordo che la rete sia vecchia. Ma allora perché nel 2019, molti degli eletti compreso l’attuale assessore erano nella maggioranza, lanciarono con grande clamore la campagna dei nuovi lampioni che sarebbero costati molto ma avrebbero risolto con risparmi energetici e quindi finanziari notevoli i problemi di illuminazione. Così non è stato. Prima di tutto dei più dei 1700 lampioni quelli nuovi non hanno superato i 400 e poi sembra logico che su una rete ammalorata mettere in funzione nuovi lampioni? Lo dico perché fin da subito nel sovrappasso di via Fratelli Bandiera sei di questi si spensero e così rimasero per quattro-cinque mesi. Alle segnalazioni telefoniche o verbali fatte veniva risposto con motivazioni ad libitum, colpa dei ricambi o della società che li aveva messi od altre amenità.
Ecco nel consiglio comunale della scorsa settimana, di una noia e ripetitività micidiale, sono tornate queste scuse e l’assessore ha cercato di alleggerire con spiritosaggini gratuite sullo stato di salute della rete sotterranea e che debbono trovare i guasti con una specie di metal detector che porterà a bucare strade e marciapiedi a macchia di leopardo. Speriamo almeno che questa volta mettano comunicati sui social sui giornali e cartelli dei lavori che verranno eseguiti portandoli a conoscenza dei cittadini, come si dovrebbe fare perché avere chiarimento mediante interrogazioni comunali mi pare cosa peregrina. Ricordate sempre la grande Sandra Mondaini.
Grane in vista - Monza ha un piano che fra qualche anno la vedrà avere praticamente sette fermate o stazioni per treni e la Stazione Est del Parco sarà a circa un chilometro da quella di VLS1929 che negli anni ha costruito un parcheggio poco usato per moto e bici, una serie di piste ciclabili che vanno dai pochi cm a corsia a quelle molto grandi che hanno in comune il finire nel niente per cui di nuovo rimane solo il cambio di nome costato più di 100.000 euro. Forse, dico forse, potranno imbarcarsi sul Besanino, unico treno previsto, disabili e anziani. Speriamo.
Altri guai sono dovuti alle promesse che il sindaco emerito, lo ricordate, aveva fatto circa l’assegnazione del centro sportivo Castoldi ad un privato promettendogli un pista in erba sintetica a spese del Comune. Sembra che non possa farlo a norma di legge. Sempre lo stesso ex sindaco avrebbe promesso anche un nuovo parquet nella palestra della scuola Villa dove dovevano svolgersi alcune manifestazioni. Tutto sospeso a causa dei ritardi, si dice dovuti alla ditta aggiudicatrice.
Lombarda Petroli - Altro problema sarebbe quello che se la Corte dei Conti dovesse dar ragione al Fallimento Lombarda Petroli nella causa contro il Comune avendo il Tar Lombardia ha dichiarato illegittima una parte del Pgt del 2019 che imponeva la cessione al Comune di circa 90 mila mq. L’avvocato che guida l’opposizione di destra in Comune ha dichiarato che trascinerà gli assessori di allora ma anche odierni davanti alla Corte dei Conti. Speriamo di no perché alla fine saremmo sempre noi a dover pagare.
Finite le putrescenti Olimpiadi parigine avrei qualche idea sull’utilizzo dell’amato Caranchione. Altro grande successo di questa e dell’altra Junta.
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