S&G n. 227 - Il maestro verde
Ho collegato in ritardo il nome del mio maestro del verde Giuseppe Sala con la sua morte. Una grande perdita.
Non so capacitarmi della mia poca accortezza che non è riuscita a collegare la notizia della morte di Giuseppe Sala, sindacalista della Cisl nella ex fabbrica monzese della Singer e poi della successiva attività di volontariato nel sindacato nella quale si era distinto per gentilezza ed affabilità. Io, invece, l’ho conosciuto per un altro aspetto della sua vita da pensionato: l’amore per le piante. Ci eravamo incontrati 5 o 6 anni fa nel campetto di fronte al mio condominio e mi aveva incuriosito in quanto lui dotato di un paio di tanichette e qualche bottiglia di plastica compariva, specialmente d’estate ed innaffiava amorevolmente i giovani virgulti facendo decine di viaggi dalla fontanella alle piante. Lo interrogavo e lui senza smettere la sua attività mi spiegava tutto lo scibile sulle piante e lo faceva con l’esempio. Da lui ho imparato quel poco che so oggi e del come vanno piantati gli alberelli e come vanno accuditi e soprattutto quali sono gli alberi più adatti al nostro clima che sta cambiando. Nell’innaffiare le piante era naturale per lui non tralasciare anche quelle fatte piantare dal Comune ed avvertendomi che però senza una adeguata cura non avrebbero attecchito in molte. Profetico. Con profondo dolore per la sua improvvisa dipartita mi associo al lutto dei familiari.
Una proposta - Come ho ricordato ed ho potuto riscontrare interrogando gli amici e i conoscenti più cari di Giuseppe credo che abbia piantato alberelli in quasi tutto il quartiere ma, certamente, la maggior parte di quelli tuttora vivi e vegeti nel campetto giochi fra le vie Saragat e de Gasperi che sono state piantate ed accudite da lui, allora perché non intestargli con una targa il piccolo parco. Credetemi sarebbe un riconoscimento ben meritato ad un "maestro" tanto competente quanto modesto. Spero in una iniziativa in tal senso da parte della commissione comunale sul verde. Giuseppe se la merita.
Varie, eventuali e ripetute - Gli amplificatori della Junta di VLS1929 stanno dando il "fiato alle trombe" come diceva Mike Bongiorno, promettendo la fibra veloce, il rifacimento delle strade, le tre belle fioriere che speriamo abbiano vita migliore dei cestini trilingue e tripartiti ma con sacco unico e non facciano la fine di quelle divenute portacicche o altro tuttora esistenti. Già perché molte fioriere già esistono solo che non svolgono più la funzione alle quali erano destinate. Riguardo alla fibra i lavori stanno andando avanti e lo si può riscontrare dalla chiusura di tratti di strada e dalle buche spesso lasciate come ricordo. Del rifacimento del manto stradale e della relativa segnaletica se ne sentiva proprio la necessità solo ce sia la fibra che la sistemazione delle strade mi pare fosse cosa promessa da qualche anno ma va bene anche un piccolo scostamento delle date purché le due opere siano fatte.
Delle opere tanto reclamizzate ma sulle quali sembra caduto il velo dell’oblio sono il mio preferito Caranchione e cioè quante volte è stato utilizzato nell’ultimo anno e quanto costa mantenerlo anche deserto. Quando la scuola dichiarata inagibile sarà abbattuta e ricostruita e conoscere magari una data approssimativa con i relativi costi. Quando l’area feste tornerà alla funzione per la quale fu destinata, almeno nelle promesse. Chiudo con un pensiero alla cooperativa La Speranza che forse finirà per dover chiudere per motivi francamente incomprensibili se non attribuibili a lacciuoli burocratici. Per me ha svolto in maniera egregia il servizio disabili con un costo ragionevole. Perché è a rischio fallimento?
- Ci sono 0 contributi al forum. - Policy sui Forum -